DON CENTOFANTI – VANGELO DI VENERDI 18 OTTOBRE E COMMENTO

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VANGELO – Lc 10,1-9 Venerdì 18 ottobre 2024, San Luca evangelista

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
***
Che gioia, che pace, che libertà, si respirano gradualmente sempre più se Dio dona di seguirlo! Seguire e lasciare non vuole dire mettere il saio e vivere di elemosina. Un padre di famiglia non è chiamato a fare questo. Come potrebbe crescere i figli? La grazia, se Dio chiama a seguirlo, conduce gradualmente verso il lasciarsi portare da Dio e il vivere ogni cosa in lui. Dunque non si tratta sempre di un distacco materiale dalle cose ma di un mettere sempre più ogni cosa al suo giusto posto, scoprendo anche di goderla molto più pienamente. Non vi è da una lato la vita spirituale e dall’altro quella umana. L’umanità è via per la scoperta dello Spirito autentico, che scende a misura, come una colomba. Se qualche valore calpesta l’umanità, la fa sentire ingabbiata, forzata, schematizzata, incupita, stranita, vi è qualcosa da comprendere in modo diverso perché non è Dio a causare questo. Gesù ha detto agli apostoli che per il momento non erano capaci di portare il peso di cose di Gesù che la Chiesa avrebbe potuto maturare nel corso dei secoli, tornando sempre più profondamente al vangelo. Per esempio in San Paolo, un grande santo che tanto ha contribuito alla crescita e alla diffusione del cristianesimo, si trovano affermazioni che manifestano limiti come quando dice che è meglio non sposarsi. Una visione che svaluta l’umano in direzione di una vita che però così più che pienamente spirituale soffre di venature spiritualistiche. Infatti matrimonio e sacerdozio sono vie di pari valore e pienezza di vita nel cammino della santità e dipendono solo dalla vocazione di ciascuno.



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