DON CENTOFANTI – VANGELO DI VENERDI 4 OTTOBRE E COMMENTO

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VANGELO – Mt 11,25-30 Venerdì 4 ottobre 2024, San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
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Il fatto che alcuni santi diventino famosi può ingannare, perché può inizialmente causare spinte al cercare riconoscimenti, efficacia esteriore di opere… Ma questi santi non hanno cercato che la volontà di Dio, hanno lasciato operare Dio. Possono esservi grandissimi santi, grandissimi profeti, sconosciuti alla grande maggioranza. Ma poi anche se una persona ha raggiunto per grazia una grande maturità cosa conta questo? Un bimbo, un alienato, un disabile mentale, una qualunque persona, possono essere più vicino a Dio. Il cuore delle persone lo conosce solo Dio. Ma, ancora, la vicinanza a Dio è piena di sfumature, non è statica, vi saranno molto probabilmente salti in avanti in certi momenti, periodo, per tutta l’eternità. E, ulteriormente, i paragoni sono ingannevoli perché ognuno ha il proprio percorso verso la pienezza e lo vive proprio con l’aiuto di ciascuno. Solo di Maria sappiamo che è la creatura più vicina a Dio, persino più degli angeli e anche questo fa riflettere: gli schemi servono davvero a poco. E Maria è proprio una che si riconosce creatura tra le braccia di Dio.



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