La drammatica situazione Ucraina : soluzioni e solidarietà

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La situazione dell’Ucraina è qualcosa di sempre più indecifrabile e per un semplice motivo: le notizie sono poche, la gente muore nell’indifferenza generale (in questi luoghi non vi sono giacimenti petroliferi o profughi da salvare ottenendo denaro contante) e quando i media decidono di parlarne ci raccontano storie “di parte”. E’ proprio così: chi vi scrive segue questa martoriata situazione dal principio del conflitto e si misura quotidianamente con false verità o tentativi, più o meno efficaci di portare l’acqua al proprio mulino. Papa Francesco ha ricevuto spesso richieste di aiuto da parte delle martoriate popolazioni colpite dalla guerra ed ha deciso di mandare un esponente della chiesa cattolica a vedere con i propri occhi quello che sta accadendo.
A Giugno per esprimere la solidarietà del Papa alla popolazione sofferente il cardinale Pietro Parolin si recherà in Ucraina.
Drammatiche anche le testimonianze di chi la guerra la vive nei racconti di parenti ed amici: la vice-presidente dell’associazione “Russkoe pole”, Irina Marchenko: “Nonostante l’accordo di Minsk prevedesse la fine delle violenze e la stabilizzazione della pace nel territorio nulla di tutto questo è realmente avvenuto. Kiev sta rifiutando persino lo scambio dei prigionieri Persino il giorno della Festa della Vittoria (lo scorso 9 maggio), in molte città del Sud-Est dell’Ucraina si è sparato utilizzando anche armi pesante tipo mortaio in dotazione all’esercito ucraino.
Durante la giornata della Vittoria vi sono stati molteplici atti di terrorismo con tanto di utilizzo di esplosivo che fortunatamente non hanno causato vittime.
La guerra dunque continua e vi sono sempre vittime anche tra i civili seppur gli scontri siano diminuiti. Il governo ucraino continua ad ignorare il popolo del Sud-Est, considerandolo ‘subumano’ e congelando pensioni e stipendi guadagnati onestamente.
L’11 maggio e stata proclamata la Repubblica Popolare di Donetsk grazie ad un referendum popolare con un consenso del 75% della popolazione.
Festeggiamenti in strada e nelle piazze con la presenza di oltre 70 000 persone.
L’associazione “Russkoe pole” si occupa dall’inizio del conflitto nel Donbass organizzando manifestazioni, eventi con l’intento di far conoscere la verità sulla guerra agli italiani e constatiamo il silenzio della maggior parte dei media italiani.
Abbiamo inviato aiuti umanitari raccogliendo ed inviando denaro soprattutto agli orfanotrofi, ai tanti bambini che sono rimasti senza genitori. Il nostro auspicio è che la verità trionfi e che il buon senso prevalga e si metta fine a questo conflitto infinito e drammatico. E disumano e contro ogni logica dividere artificialmente un popolo unito da sempre”.

Interessanti anche le parole di Irina Osipova presidente dei RIM un’associazione di giovani italo-russi che vivono a Roma che dal 2011 organizzano diversi eventi culturali per conservare le radici russe e per far conoscere l’anima e la cultura russa agli italiani. Ho chiesto ad Irina se secondo lei Putin rimarrà male per questa visita di Parolin: “Assolutamente no, perché la popolazione sta soffrendo ed ha bisogno di solidarietà e di attenzione internazionale. La guerra in Ucraina si svolge nel Donbass. E’ lì che sono esplose le bombe e sono morti i civili, bambini, anziani e tanti cittadini. Sì, l’ovest ha mandato i soldati i quali anch’essi sono stati uccisi in guerra, ma il danno per i civili è stato fatto nel Donbass. Spero che gli inviati del Papa vadano a portare a loro la solidarietà. La guerra non ha colpito Leopoli e Kiev, ma Lugansk e Donetsk”.




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