EDITORIA – FESTIVAL DELLA LETTERATURA A MANTOVA

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EDITORIA – Come ogni anno, il settembre mantovano si apre tra le voci di scrittrici e scrittori da tutto il mondo riuniti dal festival letterario più longevo d’Italia, in più di 300 incontri in 5 giorni.
Da mercoledì 4 a domenica 8 settembre 2024, la ventottesima edizione di Festivaletteratura di Mantova si appresta ad accogliere, in una festa rinnovata, una moltitudine sfaccettata, libera e curiosa di lettrici e lettori.
Più di 300 saranno gli ospiti italiani e internazionali che animeranno gli eventi di un programma plurale per vocazione e interessi, che raccoglie anche istanze e desideri emersi da incontri e progetti realizzati nel corso dell’anno, coinvolgendo soprattutto giovani e giovanissimi. Da questi laboratori estesi di lettura e ricerca arriva una parte consistente degli appuntamenti in programma e la spinta a trovare nuove modalità di confronto.
Non è un caso se, in questa edizione, alle grandi piazze tinte di blu si affiancheranno aule scolastiche, piccole sale, luoghi che facilitano l’interazione: nelle forme del workshop, della lezione orizzontale, dell’officina creativa la letteratura si apre alla relazione, mette insieme pensieri, libera nuovi racconti.
Parallelamente, il centro di Festivaletteratura si diffonde. Se i territori letterari e artistici esplorati sono stati sempre i più disparati, in città e fuori di essa il Festival cerca spazi per crescere e sperimentare: l’atelier di fumetto a Valletta Valsecchi, il campo di geografia creativa a Lunetta, gli spettacoli portati nei teatri della provincia, insieme ai palazzi e alle piazze del centro storico disegnano la mappa di un Festival sempre più aperto e plurale.
Racconti di un mondo in pezzi
Le narrazioni hanno il potere di avvicinare ciò che è remoto, unire i brani di un’immensa partitura in cui ogni singola parte reclama il proprio posto e la propria unicità. Festivaletteratura si riaprirà nuovamente al mondo ritrovando nella letteratura questo carattere prodigioso, capace di rimodellare i ponti esistenti invece di abbatterli e di allargare le zone di contatto tra le parole invece di cancellarle. A modulare il programma del Festival concorreranno le voci della turca Elif Shafak, a confronto con l’epopea di Gilgamesh; del libico autore paradigmatico di un tempo come il nostro, in bilico tra realtà e finzione Hisham Matar, scrittore di diaspore affettive e identitarie; di Kapka Kassabova, instancabile narratrice di confini; di Georgi Gospodinov, tra i massimi poeti e narratori bulgari del nostro tempo; di Emmanuel Carrère, quelle di scrittori di razza come lo scozzese Andrew O’Hagan e di un decano della narrativa statunitense come Tobias Wolff.
Per la prima volta al Festival interverranno lo scrittore francese Jean-Baptiste Andrea vincitore del Prix Goncourt, il Premio Pulitzer 2024 Nathan Thrall, autore di uno scioccante libro inchiesta sulla quotidianità palestinese, e l’irlandese Paul Lynch, vincitore del Booker Prize 2023, capace di rivisitare in chiave distopica le derive neofasciste dell’Europa contemporanea. Attesissimi ritorni saranno quelli di Colum McCann che nell’ultimo libro affronta la vicenda di Diane Foley, madre del reporter statunitense decapitato dall’Isis, e Sorj Chalandon, leggendario reporter di Libération.
Uno spazio particolarmente rilevante sarà riservato alla letteratura sudamericana contemporanea, con le presenze del cileno Andrés Montero, del musicista e compositore Nicolás Jaar agli esordi come scrittore, di María Fernanda Ampuero, erede e reinventrice del gotico latino-americano, e di Alejandro Zambra, considerato uno dei migliori autori viventi in lingua spagnola.
Corpi e scritture ibride
Uno dei fenomeni più rilevanti della letteratura di questi ultimi anni è senz’altro è la produzione – soprattutto da parte delle donne – di opere che mescolano il memoir, il saggio e la finzione. È una scrittura ibrida che parte dal corpo e dall’esperienza personale e che prova a riconoscersi nella storia e nelle molteplici geografie del contemporaneo, trovando due tra le sue più originali interpreti in Olivia Laing e Deborah Levy, in dialogo al Festival rispettivamente con Chiara Valerio e Claudia Durastanti. Un dittico di incontri che vedrà coinvolte la stessa Durastanti, Carolina Bandinelli, Maria Grazia Calandrone e Giorgia Tolfo cercherà di indagare questa sempre più necessaria ricerca espressiva e di condivisione, che mescola autofiction, indagine sociale e antropologica, rielaborazione di fatti di cronaca, critica letteraria e prosa poetica.
Il corpo è il motore della scrittura della canadese Mona Awad, amatissima dai più giovani per i suoi romanzi dall’anima gotica. Di modelli maschili e femminili che condizionano comportamenti, relazioni, gerarchie e immaginari parleranno Francesca Manfredi e Sara Marzullo, ma anche Carolina Bandinelli e Davide Coppo, che insieme a Giulia Cuter rileggeranno le inchieste sociali condotte negli anni Sessanta dalla giornalista Gabriella Parca, mentre nell’ambito delle collane, Giulia Siviero rintraccerà alcuni dei testi che hanno ispirato le pratiche femministe degli ultimi decenni.
Tutte le famiglie (in)felici
Tra i temi che percorrono il programma di Festivaletteratura 2024, quello dell’intricata matassa delle relazioni familiari è indubbiamente uno dei più riconoscibili. Tra genitori assenti o troppo presenti, quasi genitori o genitori che lasciano eredità complesse, l’esplorazione letteraria dei rapporti paterno e materno-filiali scavalca i confini tra fiction e non fiction e accomuna diverse generazioni di scrittori, come dimostreranno gli incontri con Alessandro Piperno, Donatella Di Pietrantonio e Paolo Valoppi, Zerocalcare e Sabrina Efionayi, Antonio Franchini e Federica Manzon, Benedetta Fallucchi e Beatrice Galluzzi. Per Francesca Melandri la storia del padre diventerà l’occasione – con Helena Janeczek – per riattraversare la storia del Novecento, mentre per Valeria Tron e Chiara Carminati per parlare di frontiere e territori interni dell’Italia.
Jessa Crispin, una delle grandi voci del femminismo americano, rifletterà sul ruolo che i suoi diversi “padri” hanno avuto nell’inconsapevole interiorizzazione delle strutture di pensiero del patriarcato, mentre sul fronte narrativo saranno la scrittrice chassidica Goldie Goldbloom e l’olandese Gerbrand Bakker ad esplorare maternità “sbagliate” e paternità silenziosamente feroci.
Verità in giallo
È al rapporto sempre più ravvicinato tra realtà e finzione, talmente simbiotico da far sì che a volte la cronaca anticipi (o superi) l’immaginazione, che guarda il giallo a Festivaletteratura. Tra gli appuntamenti più attesi di questa sezione spicca senz’altro quello dedicato alle inchieste giudiziarie a Roma tra alta società e criminalità organizzata che vedrà protagonisti i giornalisti Francesca Fagnani e Gigi Riva.
Alla galassia del giallo appartengono anche scrittori di avvincenti noir come il pluripremiato Joël Dicker o il napoletano Maurizio de Giovanni, autore della popolarissima saga dei Bastardi di Pizzofalcone, in dialogo al Festival con Luigi Caracciolo. A personaggi catapultati loro malgrado in un labirinto di indizi, errori e false piste sarà dedicato l’incontro con Marco Malvaldi, Samantha Bruzzone e Chiara Galeazzi, mentre per la prima volta saliranno insieme sul palco del Festival la veterana del giallo Alessia Gazzola e la celebre autrice fantasy Licia Troisi, per parlare di altre indagatrici per caso.
La letteratura tra scena e critica
Nell’esperienza del lettore, la pagina scritta si trasforma in un teatro di visioni, in uno spettacolo dalle luci cangianti sul cui palcoscenico compaiono mondi lontani e vicinissimi. Gli spettacoli che a Festivaletteratura 2024 porteranno la letteratura in scena sono accomunati proprio da questo sguardo da lettori, che si perdono e si ritrovano nelle profondità di romanzi e racconti. Elogio della vita a rovescio di Daria Deflorian e Maternità di Chiara Lagani – che il Festival porterà nei teatri di Castiglione delle Stiviere e di Canneto sull’Oglio – scaturiscono dalla lettura delle opere di Han Kang e di Sheila Heti. Con i poeti selvaggi di Roberto Bolaño Igor Esposito, Daniele Russo e Massimo Cordovani proveranno a tracciare in parole e musica una mappa delle sterminate letture poetiche del grande autore cileno, così come affiorano nei suoi romanzi e nelle sue interviste; mentre un reading musicale con Peppe Servillo ispirato a Un indovino mi disse restituirà voce a Tiziano Terzani a vent’anni dalla scomparsa.
Alla lettura scenica sarà affidata anche quest’anno la riscoperta di alcuni capolavori dimenticati della letteratura per il teatro. La terza stagione degli Atti unici del Novecento – curata da Luca Scarlini e portata sul palcoscenico dagli allievi della Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino – darà spazio ai testi di Peter Handke, Maurice Maeterlinck, Thomas Bernhard, Edward Albee e Jean Cocteau, alternando commedia, dramma metafisico e teatro dell’assurdo.
Una sorta di spettacolo itinerante sarà il tour sulle tracce di Arnoldo Mondadori condotto a Ostiglia dallo stesso Luca Scarlini, a cui si uniranno – come omaggi a scrittori e protagonisti della letteratura del Novecento – l’incontro su Ottiero Ottieri e Paolo Volponi nel centenario della nascita tenuto da Giuseppe Lupo e Maria Pace Ottieri e quello dedicato all’attualità del pensiero e dell’opera di Roland Barthes che coinvolgerà Gigliola Foschi, Elio Grazioli e Gianfranco Marrone con Annarosa Buttarelli.
Una doppia fuga nel Rinascimento porterà da un lato Martina Dal Cengio, Matteo Residori ed Emilio Russo a ricordare il felice soggiorno di Torquato Tasso a Mantova attraverso due appuntamenti a Palazzo Ducale e alla Biblioteca Tersesiana, dall’altro lo storico inglese Peter Burke a sottolineare l’enorme influenza sulla cultura europea di un altro protagonista del Cinquecento mantovano, Baldassarre Castiglione.
Un’appassionata dissezione di alcuni classici della letteratura contemporanea sarà condotta da Sara Marzullo, Tim Parks, Fabrizio Maria Spinelli e Anna Vollmer insieme a Vincenzo Latronico negli appuntamenti di La parte dei critici; e per restare nell’interrogazione della letteratura e delle sue ragioni profonde, non mancheranno quest’anno gli incontri del fuoco sacro della scrittura, condotti da Christian Mascheroni ed Elsa Riccadonna. Un’autobiografia attraverso i libri sarà anche quella raccontata da Corrado Augias a Giorgio Zanchini.
Le stanze della poesia
Ora più ironica e graffiante, ora più evocativa e rituale, la parola poetica risuonerà ancora una volta nelle piazze e nei palazzi di Festivaletteratura.
Tra le voci più significative della letteratura britannica e profonda innovatrice del linguaggio poetico, Carol Ann Duffy – prima scrittrice scozzese e apertamente omosessuale a essere investita della carica di Poeta Laureato – sarà una delle ospiti di punta di questa ventottesima edizione. Nella ricerca della relazione mistica tra realtà e parola si colloca invece l’opera in versi di José Tolentino Mendonça, tra i più influenti autori di lingua portoghese e altro protagonista internazionale degli incontri di poesia a Festivaletteratura 2025.
Un originale “rito” sonoro sarà celebrato alla Basilica Palatina di Santa Barbara da Mariangela Gualtieri, che in un secondo appuntamento ci accompagnerà nel semplice mistero poetico dei Tolki di Ida Travi.
Non mancheranno dialoghi su forme e articolazioni dello scrivere poesia oggi, come quello con Alessandro Baldacci e Vincenzo Frungillo dedicato alla riscoperta del poemetto.
Inseguendo il genio apolide di Pablo Picasso, in due diversi incontri Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza, e il critico d’arte e divulgatore Jacopo Veneziani condurranno il pubblico nella Parigi di inizio Novecento e nell’opera delle avanguardie poetiche del tempo. Un intimo omaggio a Wisława Szymborska prenderà invece le mosse dalla recente traduzione del suo ventennale carteggio amoroso con Kornel Filipowicz, e vedrà coinvolte la curatrice del volume Giulia Olga Fasoli e la poetessa Maria Grazia Calandrone.
Storie arcane
Dalla leggenda medievale di Virgilio mago al mito delle sirene, passando per mostri, feticci, sacre rappresentazioni, sacerdotesse, maghe, mistiche e seduttrici della cultura Occidentale e Orientale, Festivaletteratura tenterà quest’anno un’incursione nei territori fascinosi e oscuri della magia. A fare da guida in questo percorso sarà il Virgilio mago, indovino e creatore di talismani, nato nella tradizione popolare partenopea, celebrato al Festival attraverso un rito sciamanico-poetico officiato nottetempo da Luca Scarlini e dalla Compagnia della Lettura ai piedi del monumento di piazza Virgiliana.
Le sirene saranno invece protagoniste di un incontro con l’antropologa Elisabetta Moro, mentre gli storici Franco Cardini e Marina Montesano accompagneranno il pubblico in un’avventura iconografica millenaria tra figure femminili a metà via tra umano e divino, storia e mitologia. Del misterioso potere delle perle e della loro inquietante perfezione racconterà Maria Giuseppina Muzzarelli nel contesto della storia del loro commercio, l’antropologo Marino Niola di santi e miracoli italiani.
Nell’ambito della narrativa, luoghi e città stregate, demoni levantini, freaks della storia, fantasmi della memoria e dell’inconscio animeranno le conversazioni con Michele Mari, Umberto Pasti, Francesco Pala e Ade Zeno.
Giochi e videogiochi
Come la letteratura, il gioco consente di vivere altri mondi e sperimentare vite diverse. Quest’anno il Festival dedica una particolare attenzione all’universo ludico e alle sue molteplici connessioni con la narrativa.
Rimanendo nei territori della magia e del fantastico, per festeggiare i primi cinquant’anni di Dungeons and Dragons, il più popolare e influente role game di sempre, verrà allestito uno spazio permanente in cui il pubblico potrà giocare ad avventure scritte appositamente per Festivaletteratura da Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, Fiore Manni e Michele Monteleone, Fabio Geda e Marino Niola.
Una serie di incontri in Piazza Alberti sarà dedicata invece ad alcuni dei giochi che per impatto sociale, valore artistico o carica innovativa, hanno segnato la storia dei videogames: l’esperto di retrogaming e musicista 8bit Fabio “Kenobit” Bertolotti, la scrittrice Eleonora C. Caruso e il critico e streamer Lorenzo Fantoni, ci guideranno rispettivamente alla scoperta di tre pietre miliari del canone videoludico come Bubble Bobble, Final Fantasy e The Last of Us.
Valletta va Letta e altri fumetti
Ad aprile 2024 Festivaletteratura ha lanciato Valletta va letta!, una campagna di raccolta storie all’interno del quartiere di Valletta Valsecchi. Bambini e anziani, residenti “storici” e giovani famiglie di diversa origine e provenienza, sono stati invitati a raccontare un episodio della loro vita legato a un luogo preciso del quartiere. Lo scopo è quello di creare una sorta di romanzo collettivo di Valletta che, nel corso del Festival, prenderà la forma di un libro a fumetti a più mani. In un atélier editoriale aperto al pubblico insediato presso la scuola primaria del quartiere, Eliana Albertini, Alessandro Baronciani, Guido Brualdi, Grazia La Padula, Giulio Macaione, Elisa Macellari e Miguel Vila tradurranno a disegni le storie raccolte, oltre ad animare – a Valletta e in altri luoghi del Festival – un ricco programma di conversazioni, workshop, live-painting, passeggiate a fumetti.
Il mondo plurale degli adolescenti
Si declina al plurale il programma di Festivaletteratura rivolto alle lettrici e ai lettori adolescenti. E non solo perché le voci sono tante, irriducibili a una sola espressione o a un unico pensiero, ma perché il modo di guardare al mondo delle generazioni più giovani vuole restare il più largo possibile, al di là etichette e stereotipi.
Corpi, adolescenze, giustizie sono le parole scelte quest’anno da ragazze e ragazzi dei gruppi di lettura di tutta Italia per confrontarsi con gli scrittori nell’arena di words match. La serie di appuntamenti condotta da Simonetta Bitasi e Alice Torreggiani vedrà gli interventi di Greta Olivo e Alec Trenta sui corpi che sembrano tradirci o non corrisponderci; Donatella Di Pietrantonio e Fiore Manni sulla natura sfuggente dell’adolescenza, Davide Coppo e Catia Proietti sui limiti incerti tra giusto e sbagliato nei centri e nelle periferie delle nostre città.
Nel segno della riflessione su identità, appartenenza e cittadinanza, Passports – il workshop e la serie di incontri con autori che vedono protagonisti ragazze e ragazzi dai background culturali diversi – si concentrerà sulle interazioni tra le generazioni e su quelle, più complesse, con una società spesso respingente: su questi temi si confronteranno Saba Anglana e Morena Pedriali Errani, Emanuela Anechoum e Mohamed Maalel, Alessandro Gazzoli e Saif ur Rehman Raja. All’insegna dell’interazione ma anche dell’imprevedibilità, le tradizionali interviste dei volontari di blurandevù coinvolgeranno Alessandro Baronciani, Sabrina Efionayi e Chiara Valerio.
La biblioteca di Read More si offrirà come spazio temporaneo di aggregazione e di lettura per tutte le lettrici e i lettori under 20 presenti a Festivaletteratura. Sugli scaffali di questa biblioteca troveranno posto i libri letti e segnalati dagli studenti che hanno partecipato al progetto di lettura libera in classe promosso dal Festival e che quest’anno ha coinvolto oltre mille classi e venticinquemila studenti in tutta Italia. Sempre collegata a Read More, in piazza Leon Battista Alberti si terrà una serie di appuntamenti su strategie e pratiche di promozione alla lettura con Matteo Biagi, Marilena Umuhoza Delli, Beatrice Eleuteri, Fabio Geda e Alec Trenta, rivolta in particolare a chi lavora tra adolescenti e libri.
Nei territori dei bambini
Festivaletteratura darà ancora più spazio a bambine e bambini. Se già l’anno scorso laboratori, sfide di lettura e incontri di varia foggia e misura destinati ai piccoli lettori si erano dovuti disseminare un po’ per tutta la città, quest’anno il programma destinato al pubblico under 14 si prende tre luoghi ben riconoscibili sulla mappa del Festival, senza rinunciare a qualche sconfinamento.
La Casa del Mantegna resterà luogo d’elezione per i più piccoli, e tornerà a ospitare Girotondo, la giostra interattiva pensata per permettere a giovanissimi visitatori di muoversi tra arti e saperi. Il filo conduttore delle attrazioni di quest’anno sarà “l’arte e la scienza possono lavorare insieme?”, domanda a cui tenteranno di rispondere, con attività creative ed esperienziali realizzate ad hoc, le sezioni didattiche di importanti musei scientifici italiani, tra cui l’Orto Botanico di Firenze, i Musei Civici di Reggio Emilia e Radici – Piccolo Museo di Palermo, il Galata Museo del Mare di Genova e il Museo della Natura e dell’Uomo di Padova. E tra arte e scienza, con particolare attenzione all’osservazione della natura, si muoveranno anche gli incontri e i laboratori di Hanna Harms sulle implicazioni ecologiche della scomparsa delle api, dell’artista e fotografo Paolo Ventura che si affiderà al punto di vista degli animali per esplorare le città, o di Silvia Bencivelli che userà gli strumenti del giallo per affrontare dubbi e domande sulla medicina.
Tra gli altri, tantissimi, appuntamenti previsti alla Casa del Mantegna, troviamo le storie di paura di Kotryna Zylė, le apparizioni improvvise e le esperienze inattese provocate da Eliana Albertini, Marianna Balducci, Mara Cerri, Sergio Olivotti, Giulia Pastorino e Laura Simonati, i racconti storici, commoventi e avventurosi, di Sonia Maria Luce Possentini e Manlio Castagna e un laboratorio vintage sulle cartoline delle vacanze con Giusi Quarenghi. E ancora i laboratori fotografici tra camere oscure e immagini di archivio con Elisa Lauzana e Irene Lazzarin, una gara di favole in cui si sfideranno Lella Costa, Pino Costalugna e Matteo Corradini, un omaggio festoso a Maurice Sendak portato da Sergio Ruzzier e Pino Costalunga, e tanta poesia con Giusi Quarenghi, Alessandro Sanna, Sonia Maria Luce Possentini e Beatrice Zerbini.
Sciamando nelle strade di Mantova, bambini e ragazzi potranno andare a caccia di erbacce sulle rive dei laghi di Mantova e di specie botaniche nel giardino di Palazzo d’Arco insieme a Stefano Sturloni, comporre un nuovo bestiario mantovano con Eloisa Morra, Claudia Palmarucci, Francesca Scotti e Massimiliano Tappari. Per chi, invece, vuole indossare parole nuove, Teresa Sdralevich aprirà alla Tenda Sordello una speciale boutique di magliette personalizzate.
Ancora timorosi nel muoversi tra adolescenti e adulti, ma ormai troppo grandi per essere considerati bambini, i preadolescenti troveranno finalmente al Festival uno spazio tutto per loro. A inaugurare questo spazio arriveranno alcune grandi ospiti internazionali: Christelle Dabos, autrice della popolarissima saga dell’Attraversaspecchi; Jenny Jägerfeld, in un doppio round di incontri su amicizie, corpi e scorribande in skate; e Lauren Wolk, con le sue luminose storie di ragazze che si aprono al mondo.
Al centro degli altri appuntamenti saranno storie che attraversano la grande Storia – come quella delle musiciste di Auschwitz raccontate da Matteo Corradini – o che danno volto e profilo agli eventi dell’attualità – come quelle sulle navi dei migranti viste dall’architetto Raul Pantaleo o su medici e infermieri impegnati in zone di crisi, attraverso le testimonianze raccolte da Gigliola Alvisi.
Un campo creativo estivo per ridisegnare i sensi di percorrenza di un’intera zona della città, un reticolo di nuovi percorsi per leggere, scoprire e vivere un quartiere pensato dai bambini che lo abitano per tutta la comunità che sta loro intorno e per chi viene da fuori. Tutto questo è di qua/di là, il progetto che Festivaletteratura lancerà quest’anno nel quartiere di Lunetta.
Dal 28 agosto bambini e adolescenti, nel corso di un campo estivo coordinato dai Ludosofici e dal collettivo Lan-de-sì, guidati e stimolati da scrittori, artisti ed esperti inventeranno dieci itinerari di esplorazione del quartiere. Attraverso queste mappe realizzate seguendo i profumi delle cucine e i rumori delle case, o cercando la poesia o spazi dove giocare a calcio, durante i giorni del Festival il pubblico avrà la possibilità, insieme ai conduttori e ai partecipanti del campo estivo, di scoprire una Mantova davvero mai vista!
Etiche del Contemporaneo
La condizione dell’individuo, in un tessuto sociale sempre più aggressivo e alieno alle più elementari domande di senso, appare oggi più che mai alla deriva.
Stati d’animo, esperienze interiori e collettive, vissuti e valori comuni tornano così al centro del discorso di storici delle idee, filosofi, sociologi e psicologi, che al Festival tenteranno di riappropriarsi di un vocabolario “impopolare”, fatto di concetti spesso estromessi dalla società dell’apparenza, eppure, in grado di rispondere più di altri alla complessità della persona.
Sempre in un’ottica di genealogia delle idee e di etica della persona si collocano il confronto tra Ignazio De Francesco, Sumaya Abdel Qader e Paola Caridi sull’etica islamica sull’ignoranza come terreno in cui fiorisce, nel bene e nel male, ogni epoca dell’umanità.
Le interconnessioni spesso sorprendenti che legano psiche e corpo, pensiero ed emotività, saranno invece al centro delle riflessioni di Francesco Tormen sull’esperienza del sogno lucido, nei dialoghi tra il neuroscienziato Vittorio Gallese e lo psicologo Ugo Morelli sull’intersoggettività, o in quello tra lo psicanalista Sarantis Thanopulos e la scrittrice Ginevra Bompiani sull’importanza del pensiero affettivo; mentre la filosofa Antonella Moscati e la giornalista Roberta Fulci – insieme a Silvia Bencivelli – indagheranno sul modo in cui ci rapportiamo al dolore fisico. Nel centenario della nascita di Franco Basaglia, Gioele P. Cima e Gianpaolo Contestabile si interrogheranno su cosa si intenda oggi per cura e disagio psichico, mentre Vanessa Roghi – nello spazio degli accenti – offrirà un saggio, attraverso materiali d’archivio, del contesto sociale e culturale che permise la nascita della riforma basagliana.
Democrazia alla prova
Sistematiche crisi economiche e politiche, derive autoritarie, invadenti tecnologie di controllo e guerre inaccettabili costituiscono oggi per le democrazie occidentali ostacoli apparentemente insormontabili. Tra storia, teoria politica, sociologia ed economia, al Festival si cercheranno gli anticorpi per far fronte alle contraddizioni del presente nell’esercizio del pensiero critico. In questo contesto si inseriscono la partecipazione della giornalista filippina Premio Nobel per la pace Maria Ressa che racconterà la sua lotta contro le dittature, e il dialogo tra Carlo Galli, Alessandro Mulieri e Giorgia Serughetti che tenterà di far luce sul quadro storico e sociale in cui è maturata la crisi della democrazia.
La reporter e narratrice Kapka Kassabova e lo storico delle idee Michael Ignatieff si confronteranno sul destino dell’Europa e sulla tenuta dei valori fondativi alla base delle istituzioni comunitarie, mentre il giornalista Francesco Costa e lo scrittore Gabriele Romagnoli parleranno della violenta contraddittorietà della società statunitense in attesa delle elezioni di ottobre. In questo contesto risuoneranno con drammatica attualità le parole del Mein Kampf di Adolf Hitler nella rilettura del drammaturgo Stefano Massini, come particolare rilievo avranno anche le riflessioni sulle relazioni tra economia, politica e mondo globale di Cesare Alemanni, Pier Giorgio Ardeni, Mauro Gallegati, Clara E. Mattei, Stefano Feltri e Marco Magnani.
La guerra infinita
In un contesto storico come quello attuale, il Festival non si sottrae alla riflessione sul presente segnato da conflitti epocali, coinvolgendo voci provenienti della letteratura, il giornalismo, la storia e il diritto internazionale. Un tentativo di allargare la prospettiva per comprendere cause, sbrogliare eventi e restituire voce e umanità alle vittime, passando dalle parole del Premio Pulitzer Nathan Thrall – che narrerà la vita e la morte nella Cisgiordania occupata – e da quelle dello storico Lorenzo Kamel e della giurista Francesca Albanese, che leggeranno il conflitto israelo-palestinese nell’ottica della storia e del diritto internazionale.
Sull’efficacia e sulle implicazioni etiche del racconto dei conflitti interverranno due grandi narratori come Sorj Chalandon e Colum McCann, oltre al reporter Lorenzo Tondo e al fotogiornalista Alessio Mamo, che cercheranno di riportare l’attenzione sul conflitto ucraino a oltre due anni dall’invasione russa.
La Storia rovesciata
La stagione del colonialismo in Africa si è ufficialmente conclusa più di cinquant’anni fa, eppure la storia di quel continente conteso, depredato, disprezzato è ancora tutta da riscrivere. “Decolonizzare” lo sguardo resta un imperativo pressante per liberare nuovi racconti dell’Africa. Allo scopo di rovesciare i punti di vista e scoprirne di inediti, il Festival ospiterà intellettuali quali il filosofo Achille Mbembe, grande animatore con Felwine Sarr degli Ateliers de la Pensée di Dakar, o il giornalista Dipo Faloyin, capace di smontare stereotipi tuttora presenti nell’immaginazione dominante sull’Africa. Seguendo lo stesso percorso, l’autore e fotografo nigeriano Emmanuel Iduma e la scrittrice etiope Maaza Mengiste si confronteranno sul vuoto lasciato da esperienze di sradicamento, così come la cantante e performer di origini somale Saba Anglana. Le crudeli pagine de L’ascaro, firmate negli anni Venti dallo scrittore eritreo Ghebreyesus Hailu in pieno colonialismo italiano, saranno rilette dal traduttore Uoldelul Chelati Dirar insieme a Carlo Lucarelli e Itala Vivan, mentre la storica Simona Berhe e l’esperto di economia dello sviluppo Pier Giorgio Ardeni torneranno sugli interventi italiani in Africa nella prima stagione post-coloniale.
In questa prospettiva, il racconto storico del giornalista e podcaster Luca Misculin sugli oscuri destini di antichi popoli come gli Etruschi, i Cartaginesi e i Mongoli, che conosciamo soltanto dai racconti dei vincitori, assume tutto un altro valore.
Per fare sentire come anche le nostre società non possano essere più rappresentate secondo paradigmi identitari chiusi, Festivaletteratura inaugurerà quest’anno le prime lezioni di lingua. Avvicinandosi al romanì con Morena Pedriali Errani, al bosniaco con Elvira Mujčić, al tigrino con Uoldelul Chelati Dirar, all’urdu con Saif ur Rehman Raja, al patois con Valeria Tron, all’arabo con Sumaya Abdel Qader, il pubblico del Festival potrà riconoscere le molteplici culture che si rispecchiano nell’italiano contemporaneo e come le lingue vivano attraverso le persone.
Pianeta blu, pianeta verde
L’acqua è un termometro molto efficace per misurare l’impatto della crisi climatica, e Festivaletteratura sceglie quest’anno di parlare di acqua per parlare di clima, coinvolgendo in molti degli incontri previsti giovani e giovanissimi come ricercatori, comunicatori scientifici, ecobibliotecari. Helen Czerski, fisica e docente di ingegneria all’University College di Londra, sarà al Festival per illustrare il funzionamento degli oceani e la loro influenza sul clima, mentre nell’ambito degli accenti Filippo Menga parlerà delle implicazioni geopolitiche connesse alla crisi idrica, Andrea Rinaldo di governo delle acque, Telmo Pievani di ecosistemi acquatici, Monia Magri e Monica Pinardi di qualità delle acque. Su questo fronte, per testare quella delle fontane mantovane, Stefano Scansani guiderà un tour nelle piazze del centro storico mescolando sacro e profano.
L’acqua sarà al centro anche degli eventi collegati a LAB – Libi Acque Boschi, il progetto con cui dal 2023 Festivaletteratura cerca di promuovere tra i giovani e nelle scuole la cultura scientifica e ambientale. In un info point tematico allestito alla Loggia del Grano, verranno presentati dagli studenti e dal coordinatore del progetto Marco Faggioli, i dati che confluiranno nella mappa delle acque, la web app di LAB pensata per dar conto dello stato di salute dell’ecosistema fluviale del Mincio. Collegati alla mappa delle acque saranno una serie di laboratori sulla qualità delle acque e i flussi di CO2 al loro interno, condotti da Marco Bartoli, Monia Magri e Edoardo Severini. Passando dalle acque ai boschi fluviali, al Festival saranno proiettate le prime immagini di Il racconto del bosco, il film realizzato dai ragazzi con la regia di Cecilia Fasciani che prova a ragionare su che cos’è un bosco, partendo da quello creato dal Festival nell’area golenale di Dosolo.
Negli appuntamenti dedicati all’ambiente, Tiziano Fratus tornerà al Festival per parlare degli alberi centenari d’Italia, mentre David Quammen – uno degli ospiti più attesi di questa edizione – ripercorrerà la sua lunga carriera di inviato del National Geographic. Quammen – come Maurizio Casiraghi e Laura Scillitani – sarà protagonista di una delle interviste dei ragazzi dell’ecobiblioteca – terza azione di LAB, coordinata da Irene Fabbri – che prevede la creazione di una bibliografia ragionata sui temi ambientali rivolta ai giovanissimi.
Vite animali
Restando nell’alveo della riflessione ambientale, quest’anno il Festival cercherà di seguire, nello stile dei naturalisti ottocenteschi, le tracce di vita animale. Oltre ai già citati incontri per bambini e ragazzi, Telmo Pievani ci porterà alla scoperta del morfospazio di tutti gli animali possibili – quelli che l’evoluzione ha creato e quelli che invece sono rimasti, per ragioni non sempre chiare, inespressi –, mentre Paolo Pecere parlerà del rapporto dell’uomo con ciò che ci appare profondamente altro in Natura: animali, piante, acqua, pietre, paesaggio.
Piazza Mantegna si trasformerà in un osservatorio privilegiato sulla biodiversità, per valutare l’impatto che l’uomo e la crisi climatica hanno sugli ecosistemi. All’interno delle Lavagne, le tradizionali lezioni scientifiche en plein air, zoologi, etologi ed evoluzionisti racconteranno una specie animale e il suo ecosistema: l’etologa Laura Scillitani il lupo, l’entomologo Maurizio Casiraghi la lucciola, la naturalista Valeria Barbi il leone marino, Telmo Pievani l’accoppiata uomo-castoro, Stefano Mazzotti, direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, il gallo di roccia peruviano.
Tecnologie e intelligenze
Una tecnologia che, per la prima volta, sembra essere in grado di creare, indipendentemente da noi, solleva domande complesse su cosa sia l’intelligenza e cosa la creatività, e se tutto questo possa cambiare il nostro modo di comprendere il mondo. Al tema dell’Intelligenza Artificiale il Festival dedicherà un dibattito Oxford Style, la cui domanda sarà “L’Intelligenza Artificiale migliorerà le nostre società?”. A tentare di rispondere saranno Marco Filoni e Teresa Numerico da una parte, Paolo Bottazzini ed Emanuele Arielli dall’altra.
Sulla possibilità di ritrovarsi a leggere romanzi scritti con l’AI discuteranno Chiara Valerio e Marco Malvaldi, mentre nell’ambito delle lavagne, Paolo Bottazzini, Teresa Numerico e Francesco Varanini spiegheranno fondamenti, paradigmi e dibattiti relativi a questa tecnologia. Il game designer Adrian Hon mostrerà come la gamification si trovi sempre più spesso applicata nell’ambito del lavoro, dell’istruzione, del fitness e del marketing, con implicazioni tutt’altro che rassicuranti; mentre Mauro Carbone – con Elio Grazioli e Raoul Kirchmayr – affronterà il tema della pervasività degli schermi e della loro influenza sulla rappresentazione del reale e sulla percezione estetica. In un secondo incontro, Adrian Hon proverà invece a immaginare la società del prossimo futuro attraverso cento nuovi oggetti che saranno (o potranno essere) inventati.
Nel ricordo di Piero Angela, Massimo Polidoro e Licia Troisi parleranno con Silvia Bencivelli della nostra capacità e del nostro desiderio di comprendere i misteri dell’universo. Edoardo Camurri e Valentina Tanni accompagneranno il pubblico in un viaggio di andata e ritorno nel concetto stesso di realtà.
Riabitare le case (e le città)
Per sottolineare quanto l’abitare sia più che mai un fatto politico, legato a precise scelte strategiche e a specifiche visioni della società, il programma del Festival 2024 affiancherà alle già illustrate azioni nei quartieri gli interventi di architetti, designer e urbanisti impegnati a rilanciare altrettante idee di spazio domestico e spazio urbano. Giordana Ferri e Gaia Redaelli, rispettivamente protagoniste di Fondazione Housing Sociale a Milano e del recupero abitativo dei Patii a Cordoba, affronteranno il tema della casa e delle relazioni che genera; i docenti di architettura Massimo Bricocoli e Marco Peverini suggeriranno una via alternativa alla valorizzazione del patrimonio di edilizia pubblica e popolare. Di creazione e perfezionamento di contesti abitativi capaci di rafforzare l’idea di comunità, parlerà con Luca Molinari l’urbanista franco- colombiano Carlos Moreno, teorico della “città dei 15 minuti”.
La centralità del progetto come generatore di relazioni solidali e strumento di rottura delle regole consolidate farà da filo conduttore negli appuntamenti che vedranno gli interventi dell’architetto Mario Botta e del designer Francesco Faccin; mentre Monica Guerra proporrà un esercizio di osservazione attiva in senso rigenerativo degli spazi urbani attraverso un percorso nel centro storico di Mantova. Alla fotografia come strumento di mappatura del territorio e dei luoghi incompiuti e come reinvenzione artistica delle città saranno rispettivamente dedicati gli incontri con Silvia Camporesi e con Paolo Ventura.
Colonne Sonore
Dall’indie al minimalismo, dal jazz alla musica 8bit, dall’elettronica al pop, tante musiche diverse risuoneranno quest’anno a Festivaletteratura.
Tra i protagonisti troviamo Nicolás Jaar, figura di spicco della scena elettronica internazionale, che celebrerà al Festival il suo esordio come narratore in un dialogo con Matteo De Giuli e ci porterà nei densi paesaggi sonori della sua musica nel concerto che lo vedrà protagonista. Nella cornice privilegiata del Cortile d’Onore di Palazzo Te, Sentieri Selvaggi eseguirà Music for 18 Musicians, capolavoro minimalista di Steve Reich, di cui parleranno in un evento precedente al concerto il musicista Carlo Boccadoro e il filosofo Paolo Vanini.
Alice, cantautrice leggendaria della musica italiana, ripercorrerà la sua biografia musicale con la giornalista e critica Giulia Cavaliere, mentre la cantante e regista Margherita Vicario dialogherà con Giulia Muscatelli nell’ambito di bonus track, format del Festival che accende inediti incontri tra musicisti e scrittori.
Le vite straordinarie di Abbey Lincoln, seducente artista e attivista per i diritti civili, e di Pannonica Rothschild de Koenigswarter, la “baronessa del jazz” mecenate di grandi compositori come Thelonius Monk, si intrecceranno nell’omaggio a loro offerto dal musicologo Stefano Zenni e dai critici musicali Claudia Fayenz e Luigi Onori e nello straordinario concerto di Valeria Sturba, tra le voci più interessanti della nuova scena jazz italiana.
Tornano anche i dj set di Volume! in Piazza Alberti, che vedranno esibirsi, tra gli altri, Fabio “Kenobit” Bortolotti, musicista, esperto di videogame e virtuoso del Game Boy, in un concerto di musica elettronica rigorosamente a 8bit, e il musicista Auroro Borealo che, dopo avere passato in rassegna il suo catalogo di “libri brutti”, chiuderà la serata con un dj set che promette di infiammare la piazza.
Leggere di gusto
Nella proliferazione incontrollata di siti, profili, riviste e pubblicazioni di cucina, il Festival quest’anno apparecchierà un suo “menu di incontri”, cercando di interpretare gli stili alimentari contemporanei, tratti singolari della tradizione italiana, la cucina come spazio d’invenzione letteraria.
Tra i protagonisti di questi appuntamenti lo chef Tommaso Melilli, gli scrittori Maurizio de Giovanni e Saif ur Rehman Raja, l’esperta di tradizioni alimentari del Mediterraneo Elisabetta Moro, lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari, la giornalista e scrittrice gastronomica Anna Prandoni.
Sugli aspetti di giustizia sociale e di rispetto dei diritti dei lavoratori connessi al mercato globale del cibo, interverranno il fotografo Carlos Manuel Gasparotto, autore di alcune campagne fotografiche tra i braccianti del Centro America, e il giornalista Angelo Mastrandrea.
Racconti a bordocampo (e sulle cime)
Lo sport è un tema ricorrente in letteratura, ma quest’anno il Festival porterà scrittori e pubblico letteralmente a bordo campo. Tre degli autori ospiti al Festival sveleranno i segreti di una disciplina che hanno a lungo praticato nel nuovissimo centro sportivo del PalaUsvardi. Atleti e atlete di tre società mantovane, come in un tableau vivant, illustreranno con i loro gesti le parole di Olga Campofreda, ex agonista di scherma, Antonio Franchini, pugile amatoriale, e Andrea Rinaldo, ex-azzurro di rugby e tre volte campione d’Italia.
E mentre Federico Buffa e Fabrizio Gabrielli racconteranno di quel fútbol argentino simile più a una fede che a uno sport, Erri De Luca tornerà idealmente a scalare le amate montagne, ricordando l’amicizia con la guida alpina Diego Zanesco, morto nell’estate del 2023 scalando la Tofana di Rozes.




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