CARABINIERI – TASER E VITTIMA DI BOLZANO

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CARABINIERI – “In stato di alterazione psicofisica a causa dell’abuso di alcol e droghe, ha dato in escandescenze all’arrivo dei Carabinieri, lanciandosi in un primo momento da una finestra al primo piano di una palazzina, subito dopo, non avendo riportato ferite, si è scagliato contro i Carabinieri dando via ad una violenta colluttazione per la quale si è reso necessario l’utilizzo del taser. Dopo essere stato bloccato, l’uomo è morto a causa di un arresto cardiaco. Una fatalità per la quale speriamo che a farne le spese non siano i colleghi”.

Così Ilario Castello è Già Piero Apruzzese, rispettivamente segretario nazionale e segretario di Trento del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).

“Ci troviamo davanti all’ennesimo caso in cui le nostre forze dell’ordine e di polizia e gli operatori del soccorso sanitario, come in questo specifico caso devono affrontare cittadini esagitati, pericolosi per sé stessi e per la collettività, con il rischio di non riuscire ad operare in totale sicurezza sia fisica che legislativa. Siamo fiduciosi – dicono i sindacalisti – che non ci saranno ripercussioni di nessun genere per gli operatori intervenuti, confidando che siano prevenuti ed evitati processi mediatici dannosi per le nostre figure professionali, come invece accaduto un anno fa nei confronti di militari di una pattuglia dei carabinieri nel territorio abruzzese. Chiediamo che venga fatta sì chiarezza sui fatti accaduti, ma al tempo stesso che si evitino processi sommari e pubbliche gogne”.




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