Il Papa, Gandolfini ed il Family Day

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Andate avanti così”: questo l’incoraggiamento del Papa a Massimo Gandolfini, presidente del “Comitato Difendiamo i nostri figli” e promotore del Family Day, durante l’udienza in Vaticano.

D’altronde Papa Francesco non ha mai nascosto l’importanza della Famiglia con parole chiare che in molti (troppi!) hanno più volte tentato di strumentalizzare.

 

“Non può
 esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”, e “quando la Chiesa, tramite il
servizio dei giudici rotali si propone di dichiarare la verità sul matrimonio nel bene dei fedeli, al tempo stesso tiene sempre presente che quanti, per libera scelta o per infelici circostanze della vita, vivono in uno 
stato oggettivo d i errore, ma continuano ad essere oggetto 
dell’amore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa
stessa”. E’ dunque bene perdonare chi sbaglia ma occorre difendere il principio dell’unica famiglia formata da padre, madre e figli e non da ‘genitore 1 e genitore 2’.

 

Il Papa parlando alla Sacra Rota Romana in occasione dell’inaugurazione dell’Anno
giudiziario aggiunse che “la famiglia, fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo, appartiene al ’sogno’ di Dio e della sua Chiesa per la salvezza dell’umanità. La Chiesa, pur tutelando il principio, deve dimostrare “l’indefettibile amore misericordioso di Dio verso le famiglie, in particolare quelle ferite dal peccato e dalle prove della vita, e insieme proclamare l’irrinunciabile verità del matrimonio secondo il disegno di Dio”.

Da queste solide basi è partito l’incontro odierno tra il Papa e Gandolfini. Il promotore del Family Day si è dichiarato soddisfatto delle parole scambiate con il pontefice su un discorso così delicato: “Questo incontro nasce da una mia richiesta di qualche mese fa; pensavo che fosse assolutamente necessario, oltre che doveroso, che il Santo Padre conoscesse l’esistenza – innanzitutto – del nostro comitato e di quali siano i valori, i principi e le azioni nell’ambito dei quali noi abbiamo cercato di far sentire la nostra voce, in rappresentanza della gente comune, della voce popolare, di milioni di cittadini italiani e di famiglie” ha specificato Gandolfini.

“Il Papa si è detto molto soddisfatto; era al corrente dei due “Family Day” del 20 giugno 2015 e del 30 gennaio scorso; ho chiesto proprio esplicitamente se poteva darmi una parola e sostanzialmente il Papa ha detto: “Sono molto contento; la e vi ringrazio per quello che state facendo”; e io gli ho posto proprio la domanda esplicita: “Dobbiamo andare avanti? Vuole dare qualche correzione?”. Mi ha detto: “Andate avanti così; siate un laicato forte, ben formato, con una retta coscienza cristiana”. E poi: “Agite liberamente”.

Io ho fatto presente al Santo Padre che noi non siamo “contro” nessuno e che quando veniamo rappresentati come omofobi, come qualcuno che ce l’ha con le persone di pari sesso eccetera, ho detto al Santo Padre che è una rappresentazione falsa: perché personalmente e anche come comitato non siamo schierati “contro” nessuno. Siamo schierati “contro” delle ideologie che sono anche rappresentate per legge. Io ho parlato al Santo Padre della legge che purtroppo ormai sta arrivando alla fine, quella sulle unioni civili e ho detto al Santo Padre che questa è una pessima legge perché paragona e omologa le unioni tra persone di pari sesso alla famiglia con tutta la cascata di cose orribili. Ho parlato al Santo Padre anche dell’utero in affitto, della “stepchild adoption”, di tutte queste cose, per cui è “contro” questo tipo di azione legislativa e di mentalità, di cultura che noi ci schieriamo”.

Il 9 maggio inizia la discussione alla Camera. Se il calendario chiude e viene rispettato, il 12 ci sarà il voto finale. “Come ci prepariamo a questa giornata? Innanzitutto, questa data è significativa perché il 12 maggio 2007 ci fu il primo “Family Day” ed è impressionante che probabilmente la legge passerà proprio il 12 maggio, probabilmente con il voto di fiducia che il governo deciderà di metterci. Quel “Family Day” che ebbe quel grande successo purtroppo oggi non l’ha avuto per le ragioni che sappiamo, ma ancora una volta testimonia che dobbiamo essere tutti molto uniti, cercare molto di più le cose che ci uniscono per far fronte comune contro queste ideologie, piuttosto che stare a fare piccole differenziazioni di strategia e di cose che poi, andando a dividerci, ci rendono ancora più deboli. Cosa succederà dopo questa legge? Noi abbiamo intenzione già di intraprendere alcuni percorsi. Il primo percorso è quello costituzionale. Stiamo già facendo appello direttamente al presidente della Repubblica perché vagli con estrema attenzione e rigore i profili di incostituzionalità che una sessantina di specialisti costituzionalisti e uomini di scienze giuridiche gli hanno presentato: perché i profili di incostituzionalità di questa legge ci sono e sono più d’uno, sono tanti. In più, faremo naturalmente anche un appello alla Corte costituzionale, più o meno per gli stessi principi e poi, naturalmente, cercheremo di muoverci il più possibile per vedere se, in un futuro forse neanche così lontano, non possiamo prendere in considerazione un referendum abrogativo”.

Interpellato sulle prossime sfide Gandolfini evidenzia di avere le idee molto chiare: “ Faremo una convention, una seconda convention, un incontro dei nostri comitati, dei nostri simpatizzanti sul territorio il 28 maggio, qui a Roma. E magari ci sarà l’occasione di poter dire qualcosa di più. Stiamo continuando a lavorare molto con il Ministero per quanto riguarda la scuola, il famoso “comma 16, art. 1 della legge 107”, per avere una garanzia assoluta che in Italia, quando si parla di genere, si intende sesso. Guardi, se semplicemente si accettasse l’idea di scriverlo nero su bianco – per la cultura e la tradizione italiana, genere è sesso, maschile e femminile – si capirebbero tante confusioni, tanti malintesi e potremmo essere tutti molto più tranquilli e sereni”.

Il Papa è dunque stato chiaro dichiarandosi a favore di tutto ciò che può essere utile per valorizzare la famiglia tradizionale. La frase ‘magica’ “abbiamo fatto bene a fare” è una spinta in più per chi si adopera tra mille difficoltà per un mondo migliore da lasciare ai propri figli e, tutto questo, si costruisce giorno dopo giorno partendo dalla famiglia. Chi cresce con un solido Credo e buoni basi (che soltanto la ‘vera’ famiglia ti può donare) potrà far del bene alla società ed al mondo.

 

 




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