SARAH FAHR – Oggi per Romanews intervistiamo Sarah Fahr centrale classe 2001 della Prosecco Doc Imoco Conegliano.
Sarah è nata in Germania più precisamente a Kulmbach. 194 centimetri di altezza. questa stagione 2022- 2023 è la sua terza con la maglia numero 19 di Conegliano con cui ha vinto 3 Supercoppe italiane (2020- 2021 e 2022) tre coppe Italia ( 2021 -2022- 2023) il campionato italiano 2021 e 2022 una Champions League 2021 e un mondiale per club 2022.
Sarah si trasferisce molto giovane in Italia per via del lavoro di suo padre inizia a praticare sport ginnastica artistica a 10 anni per poi scegliere definitivamente il volley entrando a far parte delle giovanili di Piombino. Nella stagione 2016- 2017 disputa il campionato di serie B1 con la formazione di Trecate nella stagione 2017- 2018 entra a far parte della formazione Federale del Club Italia con la quale esordisce in serie A1 nella stagione 2019- 2020 firma un contratto con il bisonte Firenze sempre in serie A1. Con la nazionale italiana under 18 conquista la medaglia di argento al campionato europeo del 2017 nel 2018 fa il suo esordio in nazionale maggiore vincendo la medaglia di bronzo al campionato mondiale. L’anno successivo vince la medaglia di bronzo al campionato europeo nel 2021 partecipa alle olimpiadi di Tokyo e al campionato europeo vincendo la medaglia d’oro ma lascia la competizione nella fase a gironi a causa di un infortunio.
Su iniziativa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2021 viene proclamata Cavaliere ordine al merito insieme alle sue compagne di nazionale campionesse d’Europa.
L’intervista di Marco Boldini
1) Che cosa significa giocare per una squadra sempre al top come l’Imoco Conegliano tra i tanti trofei che hai vinto quale ricordi con più piacere?
Giocare per una squadra come Conegliano comporta sicuramente grandi responsabilità. Essere qui mi ha fatto crescere. A Conegliano si vuole vincere e quindi noi giocatrici dobbiamo fare di tutto per ottenere risultati.
Tra i tanti trofei che abbiamo vinto ricordo con piacere la Champions a Verona che, purtroppo, non siamo riusciti a festeggiare con i tifosi perché era ancora periodo Covid, ma abbiamo festeggiato tra di noi ed è un bel ricordo che ho. Poi sicuramente il nuovo titolo appena conquistato, lo scudetto di pochi giorni fa: scudetto che dopo tutti questi anni fuori rappresenta la conclusione e l’inizio di quella che spero sarà la mia carriera.
2) Sei arrivata in Italia da piccola perché hai deciso di praticare il volley come hai fatto ad appassionarti a questo sport?
Si ero piccola. In realtà mi sono avvicinata alla pallavolo grazie a mia mamma perché lei giocava mentre io, a quei tempi, facevo ginnastica artistica. Mi aveva portato a qualche allenamento ma non era stato amore a prima vista. Inizialmente sono tornata alla ginnastica artistica, poi però la mia migliore amica di quel periodo faceva pallavolo e giocava, così ho deciso di seguirla e quella volta li mi sono divertita tanto e non l’ho più mollata.
3) C’è una motivazione particolare per la scelta del numero 19 sulla maglia?
Prima di arrivare a giocare a Conegliano avevo il numero 13, poi però arrivata qui il numero 13 era già occupato ed allora sono andata un po’ a vedere nella storia dell’Imoco Volley ed ho visto che il 19 non lo aveva mai avuto nessuno ed allora ho deciso di prenderlo io e cercherò di fare qualcosa di bello per questa società con questo numero che non ha mai avuto nessuno.
4) Che significato ha avuto per te entrare a far parte del Club Italia e avere la possibilità di giocare in serie A1 molto giovane?
Entrare a far parte del Club Italia è stato un po’ un sogno. Avevo come obiettivo non la nazionale, non la serie A ma entrare per prima cosa nel Club Italia perché lo vedevo un po’ come un trampolino di lancio. Sicuramente è stata un’esperienza che mi è servita tantissimo. Avevamo un gruppo fantastico, poi mi porto dietro un sacco di amicizie però, si, è stato molto utile per fare “pratica” ed entrare subito nel mondo delle grandi.
5 ) Raccontami l’avventura al Bisonte Firenze.
L’avventura a Firenze è stata difficile. Difficile perché ero al mio ultimo anno di scuola e mi sono affacciata ad un mondo nuovo, quello della pallavolo vissuta in modo professionistico, è stato difficile far conciliare scuola. pallavolo ma ricordo con gran piacere l’ambiente, le persone che ho conosciuto là sono state speciali e sono contenta di verle incontrate nel mio percorso e le porto con me ancora adesso.
6) Narrami l’esordio in nazionale e la medaglia di bronzo al mondiale del 2019.
Non lo ricordo benissimo. Mi sembra che eravamo a Busto Arsizio ed ho esordito in un’amichevole nel 2018. E’ stata un’emozione grandissima perché il percorso è stato tutto molto veloce. Sono uscita di casa nel 2014, non sapevo neppure da che parte ero girata e nel 2018 mi sono ritrovata in nazionale seniores. Quindi e’ stato tutto molto rapido ed emozionante. Giocare con campionesse di quella portata era un sogno. La medaglia di bronzo? Un piacere anche perché quell’anno sono riuscito a ritagliarmi un piccolo spazio ed offrire il mio contributo. Ricordo quelle partite con piacere.
7) Che significato ha avuto partecipare alle olimpiadi di Tokyo?
Tokyo è stato un sogno! Partecipare alle olimpiadi è l’obiettivo di ogni atleta e poterlo fare alla mia età è stata un’esperienza magnifica. Si respirava un’aria magica, purtroppo l’esperienza non si è conclusa come volevamo noi ma è stato comunque un piccolo tassello che mi porto nel mio bagaglio di esperienze. Ora spero che quest’anno ci qualificheremo per le Olimpiadi dell’anno prossimo ed avere la possibilità di rigiocarle.
8) Come hai vissuto la medaglia d’oro al campionato europeo e la seconda parte del torneo vista da casa per via del tuo infortunio nel 2021?
E’ stata tosta!. Noi quell’europeo lo vivevamo come un riscatto dopo dopo le olimpiadi andate male. Tutti ci criticavano dopo le olimpiadi e noi volevamo far vedere che quelle non eravamo noi. Purtroppo poi c’è stato l’infortunio, sono rientrata e sono stata operata. Ho seguito la squadra in tv e ricordo ancora che in finale all’ultimo set che stavamo dominando ero contente ed ho iniziato a piangere, avevo dato tutto ed ho sentito questa medaglia come mia nonostante non fossi li.
9) Come vedi il tuo futuro?
Onestamente non lo so! Oggi voglio solo giocare e divertirmi, stare in campo il più possibile, migliorare, ottenere i miei obiettivi e divertirmi. Sono stato troppo tempo lontano dal campo e adesso spero di rimanerci il più possibile.
10) Secondo te chi è la giocatrice più forte con cui hai giocato fino ad ora?
Questa è una domanda molto difficile perché ho avuto la fortuna di poter giocare con quasi tutte le giocatrici più forti al mondo. Qua a Conegliano ne arrivano sempre tantissime. Asia, Robin, Monica, qualunque persona che è qua (a Conegliano) è fortissima quindi non saprei darti una risposta.