SALERNITANA – Ore di sorprese per il calcio italiano. Dopo la clamorosa eliminazione del Napoli ad opera della Cremonese (che spiana la strada alla Roma almeno sino alle semifinali), l’altra sorpresa giunge da Cremona dove la società ha richiamato l’ex esonerato Davide Nicola.
Ma cerchiamo di ricostruire questa incredibile vicenda.
Niente Iachini, Semplici, D’Aversa o Di Francesco. Una scelta ragionata, arrivata a due giorni dall’interruzione anticipata del rapporto. Una decisione presa forse a caldo, dopo la goleada subita col Napoli, a cui poi sono seguite altre considerazioni evidentemente e un confronto con la squadra. Alla Salernitana, del resto, Nicola è stato il principale protagonista della storica rimonta salvezza della scorsa stagione.
Un’impresa che gli ha garantito una seconda chance dopo l’esonero. Soprattutto grazie al supporto dei giocatori. Dopo un colloquio tra il presidente Iervolino e i calciatori e un nuovo confronto col tecnico, infatti, è arrivato il dietrofront.
Davide Nicola ha spiegato in una lettera cosa è successo alla Salernitana: “Ho chiesto con tutte le mie forze al Presidente di rivedere il provvedimento di esonero. Amo Salerno e credo ciecamente a questo progetto”.
Davide Nicola: “Vi racconto la verità. Nella giornata di ieri ho ricevuto una telefonata dal Presidente Iervolino che con i suoi modi, sempre amabili e gentili, mi ha spiegato le ragioni della sua decisione che ha preso con amarezza ma che doveva segnare la discontinuità dopo la bruttissima partita a Bergamo contro l’Atalanta.
Ho fatto subito mea culpa, assumendomi tutte le responsabilità di una prestazione non adeguata e della conseguente pesante sconfitta. Perché credo in questa quadra così come negli uomini che la compongono, così come credo nella grande Società che ha alle spalle.
Ho chiesto con tutte le mie forze al Presidente di rivedere il provvedimento di esonero, sapendo di toccare le corde di un animo umano che ha profonda sensibilità per capire e vuole fortemente costruire un calcio diverso. Perché amo Salerno e credo ciecamente in questo progetto.
“Storie di uomini che fanno grandi cose”: così ci ha sempre detto il Presidente, che – come ho sempre riconosciuto – è stato il principale artefice della salvezza della passata stagione. È lui ad averci inculcato passione, personalità e ferocia nel raggiungere cose impossibili. È lui che crede fortemente che quando gli uomini tirano tutti verso la stessa direzione sono capaci di cose straordinarie.