Dopo 2 mesi il designer Domenico Dolce dice in un’intervista che un bambino dovrebbe avere un padre e una madre e che non lo convincono coloro che lui chiama “figli della chimica”. Una dichiarazione discutibile, ma ricordiamoci che c’è la libertà di parola, potevamo pensare che gli avrebbero permesso di esprimersi liberamente, vero? No, anzi, si è scatenata una guerra! È stato condannato e boicottato dall’opinione pubblica, trascinata dai leader di quest’ultima, come Madonna, Victoria Beckham, Elton John e altri. Forse, direte voi, è stato un caso isolato? No.
La libertà di parola non ha funzionato neanche quando l’amministratore delegato della Hervé Léger, marca nota per i suoi vestititi superaderenti, disse che le donne “formose” e con “fianchi importanti e pochissimo seno” non dovrebbero comprare i vestiti Léger e poi aggiunse: “Se sei una lesbica impegnata ed hai vestito pantaloni tutta la vita, sicuramente non vorrai indossare un vestito Hervé Leger”. Cosa succede dopo queste dichiarazioni? Gli consigliano di essere più gentile? No, lo licenziano subito.
Inoltre è stato licenziato in tronco, da un’azienda americana, anche un impiegato russo, che lasciò sotto le foto di un gay pride, un commento personale in russo: “fa schifo”. Perciò è evidente che secondo questi fatti, possiamo dipingere Allah che fa sesso anale con un altro Dio, come hanno fatto in Francia, ma non possiamo dire che certe immagini del Gay Pride fanno schifo. Allora se affrontiamo questa realtà, come possiamo definire la libertà di parola nella società moderna? ‘La libertà di parola’ non è la libertà di ogni opinione, ma solo quella che favorisce una minoranza, è in realtà la supremazia delle minoranze.
Proprio l’ossessività con cui il mondo sta affrontando qusto argomento, ha dato alla Russia l’idea di fare una legge che punisce con una multa di 60 euro la propaganda dell’omosessualità ai minori. Per questa legge, nonostante esistano club gay, spiagge per gay e associazioni legali che difendono i diritti dei gay, la Russia è diventata per l’occidente un paese omofobo e ancora più nemico della democrazia.
Adesso guardiamo bene come l’America percepisce la democrazia: il governo di Assad, che ha più del 50% dell’appoggio del suo popolo, è considerato non democratico, quindi va bombardato. Ma quando a Kiev fanno un colpo di stato, l’America riconosce e sostiene il nuovo potere. I ceceni che vollero staccarsi dalla Russia facendo atti terroristici (alla fine di anni 90) vennero ricevuti alla Casa Bianca. Ma non c’è stata nessuna trattativa con gli ucraini di Donbass che vogliono lo stato speciale per la propria regione. L’operazione militare della Russia in Cecenia è stata duramente condannata mentre al nuovo governo di Kiev l’Europa fornisce addirittura le armi. Allora quale stato dobbiamo considerare democratico? Lo stato con il regime che è pronto ad assecondare la volontà americana a prescindere dagli interessi nazionali! Tutti gli altri paesi sono i candidati adatti per un attacco! Con la democrazia tutto è chiaro. Usano questo concetto per giustificare i loro interventi in altri paesi per dominare in globo. Ma qual è il vero motivo per distruggere i valori tradizionali? I diritti dei gay c’entrano poco. Non credo che esista un gay offeso perché nei documenti figurano una “madre” e un “padre”, ma queste parole sono state rimpiazzate con “genitore1” e “genitore 2”. Allora perché cercano di eliminare la sacralità dalla nostra vita? Perché la famiglia con i figli e la fede ti fanno attaccare alla tua terra. Ti fanno nascere il sentimento patriottico; per questi valori sarai pronto a combattere. Mentre al capitalismo americano serve un europeo che crede nel dollaro e nel globalismo. I diritti delle minoranze vanno bene perché non ispirano la maggioranza a scendere in piazza.
Chiediamoci cos’è l’Italia di oggi per l’America (e per l’Unione Europea). Uno dei paesi fondatori dell’UE oggi ha preso il ruolo di una periferia; un campo profughi per i migranti. Per il governo mondiale è comodo così. Si potrebbe trovare a tutto ciò un grande oppositore: il popolo cristiano che vive la sua identità con gioia, con forza, determinato a difendere i suoi valori. Ma viviamo nel 2015. Chi se ne frega della povera Italia? Siamo già cittadini del mondo, abbastanza ‘democratici’ per servire l’America e abbastanza ‘liberi’ per accettarlo di buon grado.
Ormai sono ben 2 anni che vivo in Italia e li ho vissuti in maniera felice. L’Italia mi ha fatto tanti regali: cari amici, bei posti e incontri con persone molto interessanti. Ma è arrivato il momento di ammettere che mi sento molto delusa dall’italia. Purtroppo a me per essere felice non basta il buon cibo, il bel clima e i bei uomini; voglio credere nel futuro della società in cui vivo ma non ci riesco in Italia. Non è la crisi economica che mi spaventa. L’economia ha alti e bassi ma l’Italia perde delle cose che non non sono recuperabili e inoltre cambia tanto, in peggio e lo fa velocemente. L’UE è riuscita a diffondere quest’idea secondo cui l’identità nazionale non è più un valore bensì un concetto obsoleto. Non c’è più l’orgoglio patriottico di essere un vero italiano.Non c’è bisogno di fare qualcosa per migliorare il proprio paese: basta emigrare all’estero. Per me invece quello che la Russia sia la casa dei cittadini di Russia è un valore assoluto. Ovviamente ciò non significa chiudersi, non sarebbe più possibile, ma in Italia non aprono solo le porte ma rompono le finestre e le mura per accogliere i nuovi venuti. Nella Piazza Rossa non sarebbe possibile quello che sta succedendo nella bellissima Piazza di Spagna. Quest’ultima è diventata un posto da evitare come tanti altri posti pubblici che pullulano di persone invadenti e moleste. Totalmente diversa è la situazione in Russia con i suoi immigrati; dal 2015 devono sapere non solo la lingua russa ma anche la storia e le leggi della Russia per lavorare da noi. Non trovate che questo sia più che giusto ?
Alcuni italiani mi dicono: voi avete la dittatura in Russia. Ma se guardo questo sistema italiano, cosa vedo? Un problema rilevante per i critici di Putin. Non c’è niente, ma proprio niente che vorrei portare in Russia del sistema politico italiano! Avete la tv libera? È uguale alla nostra ma solo tutto al contrario. Per esempio sulla questione dell’Ucraina, in Russia, la TV statale dice che tutta la colpa è dell’America e degli ucraini fascisti, mentre in Italia atribbiuscono tutta la colpa alla Russia ma in Italia non ho trovato una sola fonte statale dell’informazione che dicesse che ognuno ha le sue ragioni. I canali televisivi e i giornali privati dicono quello che vogliono sia in Russia e sia in Italia. Molti credono che i russi aminoPutin perché guardano la tv russa ma io sono diventata una grande sostentrice di Putin dopo 2 anni di tv italiana e senza quella russa! I politici italiani mi hanno dimostrato cosa succede quando il paese ha perso la sovranità. Questa “democrazia” in Italia non porta al potere le persone che curano gli interessi dei cittadini italiani; vi porta delle persone che ubbidiscono solo agli USA. Troppo spesso la democrazia, come la concepiscono gli USA, va contro agli interessi nazionali degli altri paesi. Mentre il nostro presidente cura gli interessi della Russia; ha migliorato il nostro paese, difficilissimo da governare, ha combattuto il terrorismo in modo deciso, ha messo in ordine tutti i settori della vita e ha fatto ritornare i valori e le speranze del popolo, dopo un periodo di cambiamenti molto impegnativi. Ma secondo gli USA e l’Occidente lui non è democratico. Cosa dire?…Che loro preferiscano pure questa versione della “democrazia”, io spero che in Russia non arrivi mai. Ogni paese fa la sua scelta e io sono felice di appartenere ad un popolo la cui sovranità e identità si apprezza e si difende. Non riesco ad essere una parte di quella società che è pronta a essere sciolta nelle altre e alla fine sostituita. L’Italia è ancora meravigliosa ma ciò rende ancora più triste vedere tanta bellezza che se ne va”.