CALCIO – SERIE A – LA ROMA SI ARRENDE AL NAPOLI CHE VOLA IN VETTA ALLA CLASSIFICA

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Roma – Il Napoli batte 1-0 la Roma, si riporta a +3 sul Milan e conquista la vittoria consecutiva numero 11 in tutte le competizioni. All’Olimpico a decidere una gara bloccata e con poche emozioni è una magia di Osimhen all’80’: il nigeriano va via a Smalling, fino a quel momento impeccabile, e con uno splendido diagonale fa secco Rui Patricio. In precedenza il portiere portoghese aveva detto no a Lozano (49′), mentre nel primo tempo il Var aveva cancellato un rigore al Napoli per un contatto tra l’estremo difensore e Ndombele.

LA PARTITA
Mourinho rilancia Karsdorp al posto di Zalewski non al meglio e nemmeno in panchina. In mezzo al campo Camara vince il ballottaggio con Matic, Zaniolo torna titolare al fianco di Pellegrini e alle spalle di Abraham. Spalletti dà un turno di riposo a Mario Rui e sceglie Olivera, Lozano viene preferito a Politano e al centro dell’attacco c’è Osimhen. All’Olimpico va in scena un primo tempo piuttosto bloccato, con la fase difensiva che prevale su quella offensiva, il tutto a scapito dello spettacolo. La Roma pensa a non lasciare spazi e appena può verticalizza su Zaniolo e Abraham, mentre tra gli azzurri
Kvaratskhelia non si accende mai e Osimhen è ben controllato da Smalling. Le emozioni si contano sulle dita di una mano (Zielinski e Lozano per la capolista, Abraham per i padroni di casa) e la principale la regala l’arbitro Irrati quando al 38′ fischia un rigore per il Napoli: Rui Patricio stende Ndombele in uscita, prendendo palla e calciatore. L’arbitro assegna il rigore, il Var lo richiama e torna sui suoi passi con Mourinho che, molto platealmente, manifesta la sua contrarietà per la prima decisione. La Roma chiude la prima frazione senza aver mai tirato nello specchio della porta.

IL SECONDO TEMPO

La ripresa si apre con la paratissima di Rui Patricio sulla botta di Lozano (49′), poi Smalling è due volte provvidenziale su Kvaratskhelia (53′) e su Elmas (61′). Pochi secondi dopo Juan Jesus ha sul sinistro il pallone dell’1-0, ma la sua conclusione da centro area è da dimenticare. Meret è chiamato in causa solo al 69′, quando deve smanaggiare un cross basso di Zaniolo, poi Zielinski completa l’opera salvando su Camara. Sul ribaltamento di fronte, Osimhen va via a Ibanez ma calcia a lato con Rui Patricio in uscita. Un grave errore per il nigeriano, che si riscatta 10′ dopo con un’azione quasi in fotocopia: questa volta, il suo diagonale si infila sul palo lontano con Rui Patricio incolpevole. A questo punto Mourinho, che si era già giocato la carta Belotti al posto dell’evanescente Abraham, mette dentro anche El Shaarawy e Shomurodov, ma il Napoli regge senza correre pericoli e si porta a casa una vittoria di un’importanza capitale.

José Mourinho

Abbiamo fatto una prestazione sufficiente per non perdere la partita, ma io volevo vincerla esattamente come loro. Il Napoli ha fatto un paio di tiri in porta e un gol. Partita difficile, equilibrata. Siamo andati in difficoltà dopo tanti gialli, stanchezza e con poche soluzioni dalla panchina: Karsdorp è stato titolare a sorpresa, ho dovuto cambiare Pellegrini perché sentiva fastidio al flessore. Matic era infortunato ma ha giocato nel finale. Dopo il 70° siamo andati in difficoltà, ma abbiamo fatto una grande prestazione contro una grande squadra. Abbraccio i miei giocatori: chi segnava avrebbe vinto, ci sono riusciti loro”.

Mourinho ha proseguito così: “Mi aspettavo di più, perché prima di Osimhen anche noi abbiamo avuto situazioni favorevoli. Le poche che abbiamo avuto non siamo riusciti a concretizzarle. Era una partita difficile, loro sono una squadra di qualità”. Sull’arbitraggio di Irrati: “Non vorrei parlarne, lui è bravo ed equilibrato. Ma ci sono state delle cose nella partita che non mi sono piaciute. Non voglio essere critico, ma Irrati non ha fatto una grande partita“.

Di particolare rilevanza il tema della stanchezza analizzato da Mourinho: “Nel secondo tempo abbiamo abbassato la pressione per stanchezza. Facendo meno ci siamo abbassati e loro hanno avuto più volte la palla. Secondo me abbiamo fatto una buona partita per le nostre potenzialità, considerando anche una panchina con tanti giovani. Nella nostra rosa gli infortunati sono un problema“. E ancora: “Non abbiamo ancora determinate qualità, dobbiamo essere più decisivi. I giocatori fanno la differenza, a me qualche volta dispiace vedere lo sforzo dei miei ragazzi che accumulano minuti. Questa non è stata la chiave per stasera, ma giocando troppo spesso andiamo in difficoltà. Comunque complimenti al Napoli, che ha vinto senza meritare“.

LUCIANO SPALLETTI

“Partita piena di trappole, la mia squadra ha saputo interpretarla benissimo pur sbagliando qualche costruzione e possesso facile. Però poi è andata a cercare situazioni che portassero vantaggi senza rischiare. Mi sembra che la mia squadra lo abbia fatto correttamente. Abbiamo prodotto occasioni da gol dove poi abbiamo costruito la vittoria, senza mai concedere loro le ripartenze sulle punte che fanno male. Siamo stati bravi a vincerla anche in modo diverso dal solito, applaudo i miei ragazzi”.

Inevitabile un riferimento al giocatore che ha deciso la partita, Victor Osimhen: “Noi abbiamo bisogno di lui – ha detto Spalletti -, ha queste accelerazioni improvvise… Quando metterà a posto le emozioni diventerà fortissimo: ad esempio succede che parte da solo o non calcola i compagni. Ma lui è fisico, fortissimo, ci serve per la completezza di squadra anche sulle palle inattive: ne ho visti pochi forti di testa come lui, anche nelle situazioni difensive”. E su Kim: “Ha una frequenza di gambe e una supremazia fisica bestiale”.

Alla domanda sulla qualità della sua rosa, forse superiore all’anno scorso, Spalletti non ha dubbi: “Abbiamo ancora dei ruoli senza due alternative, le differenze vanno fatte anche nel confronto con le altre big. Stasera in mezzo al campo ci serviva fisico, da noi sono diversi i centrocampisti. Però ho una squadra forte. Abbiamo perso palloni che solitamente non perdiamo, c’erano trappole e i ragazzi hanno dovuto giocare in modo diverso”.