Calcio femminile – E’ trionfo a Wembley per la nazionale femminile dell’Inghilterra, che sale per la prima volta e al terzo tentativo sul trono d’Europa, battendo 2-1 la Germania dopo i tempi supplementari.
Un risultato che per la quasi totalità degli 87.129 spettatori – record per una finale continentale, anche maschile secondo la stessa Uefa – non poteva essere diverso. Troppe erano le aspettative e la voglia di riscatto per i tifosi di casa, un anno dopo la delusione di Euro 2020 vinta dall’Italia di Roberto Mancini, e le Leonesse in bianco non hanno tradite, conquistando un trofeo per il calcio inglese 56 anni dopo lo storico mondiale vinto proprio sull’allora Germania Ovest.
LA PARTITA
Il match, diretto dalla ucraina Kateryna Monzul, non è stato in discesa per la nazionale guidata dalla olandese Sarina Wiegman, vincitrice del titolo con le Orange nell’ultima edizione del 2017 e chiamata a cercare il bis alla guida di una nazionale che non voleva e poteva sbagliare nel torneo giocato in casa. La Germania, capace di vincere finora otto finale su otto in Europa, era oltretutto la bestia nera delle inglesi, quasi mai uscite vincitrici nei tanti scontri diretti. Sul prato di Wembley si sono scontrati il miglior attacco e la miglior difesa del torneo, con le tedesche della ct Martina Voss-Tecklenburg che in sei gare avevano capitolato una sola volta, su autogol.
A spezzare il tabù, dopo un primo tempo di studio e senza grandi occasioni, è stata Ella Toone, attaccante del Manchester United, che con un pregevole pallonetto al 21′ ha premiato un lancio chirurgico di Keira Walsh, nominata alla fine Mvp. L’entusiasmo dei tifosi è durato un quarto d’ora, perchè la Germania, pur privata all’ultimo minuto della sua attaccante più prolifica, Alex Popp, ha reagito con decisione allo svantaggio e dopo aver colpito un palo al 34′ ha pareggiato con Lina Magull. Nel secondo dei tempi supplementari, al 6′, è arrivata la rete decisiva di Chloe Kelly, 24enne punta del City, che nell’entusiasmo si è tolta la maglia e ha corso per tutto il campo prima di essere placcata e rivestita dalle compagne. Inevitabile l’ammonizione, ma a quel punto anche il successo per l’Inghilterra, che ha controllato senza difficoltà gli ultimi tentativo delle avversarie.
Il fischio finale è stato accolto con un ruggito di liberazione da parte del pubblico mentre le Leonesse danzavano insieme nel centro di centrocampo. “È incredibile. Queste ragazze vogliono davvero vincere e vogliono migliorare ogni giorno. L’abbiamo vissuta. È stata una partita tirata, ma l’abbiamo vinta”, ha commentato a caldo Wiegman, decisa ora a dare l’assalto al Mondiale 2023. Poi la premiazione con il Principe William, presidente onorario della federcalcio inglese, visibilmente felice anche lui e prodigo di complimenti per le giocatrici, molte delle quali non hanno resistito e hanno ‘osato’ abbracciarlo. Sì, il calcio è davvero tornato a casa.
RECORD
E’ di 87.192 spettatori, numero ufficializzato dall’Uefa, il totale delle presenze a Wembley per la finale degli Europei femminili Inghilterra-Germania. Si tratta del nuovo record del torneo continentale, mentre quello mondiale per una partita tra nazionali rimane quello della finale della Coppa del Mondo del 1999, Usa-Cina al Rose Bowl di Pasadena, a cui assistettero 90.185 persone. A livello di club è stato invece stabilito il primato assoluto di presenze per una partita di calcio femminile: è quello dei 91.553 spettatori al Camp Nou a marzo di quest’anno per il ‘Clasico’ di Champions League fra Barcellona e Real Madrid.