Papa in Canada: oggi i primi appuntamenti

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Papa-  Dopo lo sbarco ed il saluto delle autorità civili e religiose, il Papa si è trasferito al Seminario di St. Joseph, dove soggiornerà nei primi giorni di questo viaggio. Oggi i primi due appuntamenti: alle 18 ora italiana, la visita alle popolazioni indigene nelle riserve di Maskwacìs, 100 chilometri a sud di Edmonton; dopo la mezzanotte nuovo incontro con gli indigeni nella chiesa del Sacro Cuore alla presenza della comunità parrocchiale.

Il messaggio di riconciliazione, di scuse, di perdono e di consolazione, che Francesco porta in questa terra, vuole essere rivolto a tutte le realtà della società canadese in un percorso che necessariamente deve essere fatto insieme. Ed è proprio questo il tema scelto per il viaggio: ‘Marcher Ensamble – Walking together’, camminare insieme, espresso nelle due lingue ufficiali del Paese. Un cammino intrapreso insieme anche in Vaticano nell’aprile scorso.

Monsignor Ivan Jurkovič da Ottawa illustra il significato del “pellegrinaggio penitenziale” del Papa che oggi entra nel vivo con i primi appuntamenti a Edmonton e a Maskwacis:” È un viaggio certamente atipico, che comporta tantissime responsabilità. Avrà anche la parte celebrativa, quella gioiosa che sempre contraddistingue ogni preghiera, specialmente se guidata dal Santo Padre. Dall’altra parte, si vede questa grande responsabilità di fronte all’opinione pubblica che a volte si è basata su presupposti non sempre presentati nella loro complessità. È vero che si è creata un’atmosfera molto pesante nei confronti della Chiesa, anche a motivo di alcune semplificazioni mediatiche, ma del resto è una vera responsabilità che si è accumulata nella storia. C’è la grandissima gioia di avere il Santo Padre che, nonostante tutto, affronta un viaggio complicato anche dal punto di vista fisico, ma allo stesso tempo c’è trepidazione perché si spera che questo viaggio possa portare una consolazione alle popolazioni che hanno sofferto, e anche un chiarimento, un atteggiamento della Chiesa più sereno. Una Chiesa che continuerà a lavorare per la promozione anche dei popoli indigeni e che non sia dissociata da una enorme responsabilità sociale più globale. La Chiesa infatti è solo una piccola parte di ciò che è successo. Ci sono altre responsabilità, e la Chiesa non si può dissociare specialmente da quelle del governo. Sono fiducioso: anche i media mi sembra che adesso percepiscano questo potenziale che potrà avere la visita del Santo Padre.




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