Russia – “Guerra totale” con l’Occidente

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Russia – Il comportamento della NATO sta facendo alzare la voce alla Russia di Vladimir Putin. E così  il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ha dichiarato che l’Occidente ha mosso contro la Russia una “guerra totale“. Oltre alle accuse mosse da Lavrov, da Mosca si è registrata in queste ore anche una nuova denuncia di Vladimir Putin contro i paesi ostili.

LE PAROLE DI LAVROV

In alcune dichiarazioni riportate dall’agenzia ‘Tass’, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha accusato l’Occidente di aver mosso contro la Russia “una guerra totale”. Secondo Lavrov, le potenze occidentali stanno “cancellando la Russia e tutto quanto è collegato” con il Paese, inclusi gli scrittori, i compositori e altre figure culturali. “Si può dire con certezza che questa situazione ci accompagnerà per molto tempo“, ha aggiunto Sergei Lavrov.

Lo stesso ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è poi entrato nello specifico: “L’Occidente ha dichiarato guerra contro di noi, contro tutto il mondo russo. La cultura di cancellare la Russia e tutto quanto è collegato con il nostro Paese sta già raggiungendo il punto di assurdità“.

Secondo il capo della diplomazia russa, gli Stati Uniti d’America e “i loro satelliti stanno raddoppiando, triplicando, quadruplicando gli sforzi per contenere il nostro Paese”, utilizzando “la più ampia gamma di strumenti, dalle sanzioni economiche unilaterali a una diffusa falsa propaganda nello spazio mediatico globale”.

Quindi ha aggiunto: “In molti Paesi occidentali la russofobia quotidiana è diventata di una natura senza precedenti e, con nostro grande rammarico, è incoraggiata dagli ambienti governativi in un certo numero di Paesi”.

La denuncia di Vladimir Putin contro i “paesi ostili”

Anche Vladimir Putin, che ora ha in mano il 20% dell’Ucraina, ha mosso delle accuse nelle ultime ore. Nel corso del suo intervento, in video conferenza, al Consiglio supremo dell’Unione economica euroasiatica organizzato a Bishek, il presidente russo ha denunciato le pressioni “di fatto aggressive” da parte di alcuni Paesi ostili.

 




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