Calcio – Serie A – Milan all’ultimo respiro. Lazio troppi errori

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Calcio – La Lazio perde ancora all’ultimo respiro (come aveva fatto contro il Napoli) ed il Milan continua a sperare nelle corsa scudetto contro i “cugini” dell’Inter. Una serata non adatta ai deboli di cuore!

All’Olimpico nel primo tempo i biancocelesti partono forte e sbloccano la gara con Immobile (4′), poi il Milan reagisce e innesca un forcing che ribalta il risultato. A pareggiare i conti ci pensa Giroud (50′), quindi un tocco ravvicinato di Tonali  (92′) decide la gara nel recupero grazie anche al doppio svarione di Marusic ed Acerbi.

LA PARTITA

Con Milinkovic-Savic, Leiva e Luis Alberto in mediana e Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni davanti, all’Olimpico la Lazio inizia impostando la gara sul gioco rapido in verticale e spingendo a destra. Con Ibra e Rebic in panchina, Pioli invece si affida ancora a Giroud al centro dell’attacco con Messias, Diaz e Leao in appoggio e Kessie e Tonali a centrocampo. Moduli alla mano, 4-3-3 contro 4-2-3-1. Sotto la pioggia, l’avvio del match è tutto di marca biancoceleste e con Theo Hernandez e Kessie troppo statici in marcatura dopo quattro minuti Immobile fa subito saltare il banco deviando alle spalle di Maignan un assist perfetto di Milinkovic-Savic. Gol che rompe l’equilibrio e costringe il Milan a riordinare le idee e a reagire alzando i giri tra le linee e manovrando con più “cattiveria” sugli esterni. Tema tattico a cui la Lazio risponde abbassando il baricentro e giocando di rimessa. Strakosha rischia grosso su Messias sugli sviluppi di un rinvio, poi Giroud non trova la porta di testa da buona posizione. Occasioni che fanno il paio con un’uscita provvidenziale di Maignan su Immobile dopo una grande imbucata di Felipe Anderson e un tentativo di Zaccagni. Botta e risposta che accende il match e tiene alto il ritmo. A caccia del pari, il Milan guadagna metri e spinge. La Lazio invece serra le linee, raddoppia sui portatori e con tanto campo davanti punta tutto sui cambi di gioco e sulla rapidità delle punte. Da una parte Leao dà una scossa alla gara con i suoi strappi, ma Strakosha è attento e Kessie è impreciso. Dall’altra Lazzari invece prova a fare tutto da solo, ma non riesce a finalizzare una grande incursione palla al piede. Episodi che nel finale del primo tempo innescano il forcing rossonero. Giroud e Tonali non trovano la porta, poi Guida lascia correre su un tocco di mano di Luis Alberto in area e Strakosha disinnesca una punizione velenosa di Theo Hernandez.

SECONDO TEMPO

La ripresa si apre come il primo tempo, ma dopo cinque minuti questa volta è il Milan a centrare il bersaglio grosso. A rimettere tutto in parità ci pensa Giroud, ma tutto nasce ancora una volta da una sgroppata di Leao in verticale. Rete che riporta tutto in equilibrio e rilancia i rossoneri. In fiducia, il Milan spinge e la gara cambia. Più cattiva nel pressing e sulle seconde palla, la banda di Pioli cambia passo in mediana con Tonali e attacca a destra con Kalulu. Radu respinge una spizzata di testa di Kessie, poi Messias fa tutto bene, ma il suo sinistro finisce largo di poco. A caccia di più muscoli ed equilibrio, Sarri leva Luis Alberto, Leiva e Radu e fa entrare Cataldi, Basic e Marusic. Pioli invece toglie Giroud, Diaz e Messias e getta nella mischia Ibra, Rebic e Krunic. Mosse che danno più dinamismo e spaccano la gara. Con le squadre lunghe, negli ultimi venti minuti la lotta si fa ancora più dura e più che la manovra ragionata, contano i nervi saldi. Strakoska si supera prima su Leao, poi mura un sinistro di Rebic. Ibra ha sul destro la palla buona per raddoppiare, ma calcia a lato, poi nel recupero innesca il colpo del ko. Dopo pessimo disimpegno di Marusic ed un colpo di testa sbagliato di Acerbi, proprio Zlatan serve Tonali di testa in mezzo all’area e l’ex Brescia firma in allungo il gol che decide la gara e tiene in corsa i rossoneri per lo scudetto.

SARRI

Dopo la sconfitta contro il Milan, Maurizio Sarri mastica amaro. “Abbiamo fatto un ottimo primo tempo e poi nella ripresa abbiamo sofferto dopo una settimana travagliata con otto giocatori con la febbre – ha spiegato a DAZN il tecnico biancoceleste -. Nel recupero abbiamo perso su un errore quando sembrava che ormai non stavamo più rischiando nulla“. “Non so se la società ha un piano A o B per il mercato – ha aggiunto  Per me non cambia niente con o senza qualificazione per l’Europa“.

“Abbiamo messo tutto nella partita, ma nel secondo tempo abbiamo sprecato tanti palloni riconquistati e non siamo riusciti a ripartire – ha proseguito Sarri analizzando la gara -. Questo ha dato loro continuità e ci siamo abbassati troppo”. “Abbiamo sofferto soprattutto subito dopo l’1-1, nell’ultimo quarto dora invece mi pare che abbiamo sofferto meno”.

“Non penso che l’assenza della curva abbia influito sul risultato. Un aiuto poteva darlo, ma la squadra ha fatto tutto quello che doveva e poteva fare in una settimana molto complicata”, ha aggiunto il tecnico della Lazio in relazione alla protesta degli ultrà biancocelesti. “Io a Roma ci sto benissimo e sto bene con i ragazzi – ha concluso parlando del suo futuro -. La squadra è cresciuta e ha giocato alla pari per buona parte del match con la prima in classifica. Il lavoro sta procedendo bene”.

ACERBI E MARUSIC – «Il gossip non mi interessa. Acerbi? Penso sia una risata amara, che è la reazione in un momento difficile. Marusic? Quando prendi gol al 92′ possono succedere alcune cose, ma io comunque non ho visto. Quando mi racconteranno dirò la mia»

ARBITRO – «L’arbitraggio l’avete visto tutti. La sensazione che stesse arbitrando a senso unico ce l’ho avuta in tante occasioni. Proteste? Credo sia più una questione di forza che di personalità».

ALTERNATIVE – «Impossibile avere un’alternativa all’altezza di Immobile. O comunque è davvero molto difficile. Certo, oggi uno come Pedro ci sarebbe servito moltissimo».

PIOLI

Stefano Pioli è giustamente raggiante:”Sono felicissimo, lo sono per i tifosi che ci hanno seguito qui all’Olimpico ma lo sono soprattutto per i miei giocatori che sono dei leoni, sono fortissimi. Anzi, se fossi in loro sarei perfino arrabbiato perché troppo spesso sono sottovalutati. Stasera sono stati bravissimi a crederci. Ora proveremo a vincere tutte le partite che ci mancano”.

La volata con l’Inter continua, ma è indubbio che per come è arrivata questa vittoria può dare una grande spinta ai rossoneri: “Rimaniamo concentrati sul nostro percorso, partita dopo partita e se poi le vinceremo tutte allora varrà dire che abbiamo fatto veramente qualcosa di straordinario. Noi abbiamo quattro partite, l’Inter ne ha cinque (più la finale di Coppa Italia con la Juve, ndr) gli impegni sono tanti e mai come quest’anno può succedere di tutto”. Importante, poi, non aver accusato il ko del derby di Coppa Italia: “Dalle delusioni abbiamo sempre portato via qualcosa. E’ chiaro che ci tenevamo ad andare in finale, siamo stati però bravi a mettere la testa sul campionato. Stiamo vivendo un momento molto esaltante. Stasera ci godiamo questo successo e anche il fatto che siamo già aritmeticamente in Champions”.




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