Putin riconosce l’indipendenza del Donbass e invia truppe per assicurare la pace

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Putin – Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha firmato i decreti che riconoscono la sovranità delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk. Contestualmente, al Cremlino sono stati firmati anche i trattati di amicizia e cooperazione reciproca con i due rappresentanti delle Repubbliche popolari: Denis Vladimirovič Pušilin (Repubblica Popolare di Donetsk) e Leonid Ivanovič Pasečnik (Repubblica Popolare di Lugansk). In precedenza, i capi delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk si erano rivolti al Presidente della Federazione Russa chiedendogli di valutare la loro richiesta….

Ecco le parole del presidente russo……

Nella giornata di oggi i leader delle autorpoclamate repubbliche di popolari di Lugansk e Donetsk – Denis Pushilin e Leonid Pasechnik – hanno chiesto alla Russia il riconoscimento dell’indipendenza.

“Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha avuto conversazioni telefoniche con il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e il cancelliere federale tedesco Olaf Scholz. Vladimir Putin ha informato dei risultati della riunione estesa del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, che ha considerato l’attuale situazione intorno al Donbass nel contesto della decisione della Duma di Stato sul riconoscimento delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk”, si legge nella nota del Cremlino.

Putin in apertura ha sottolineato che l’Ucraina è una “parte inalienabile della nostra storia” e che per molti russi in Ucraina ci sono amici, ex commilitoni, parenti.

Il presidente russo ha poi spiegato le ragioni storiche della situazione attuale in Ucraina: “Il territorio dell’ Ucraina di oggi è stato formato all’inizio dell’Unione Sovietica”. Putin ha sottolineato che da Lenin e dopo la morte di Lenin, nella costituzione dell’URSS del 1924 veniva affermato il diritto di autodeterminazione.
“L’Ucraina moderna è stata interamente creata dalla Russia mediante la sottrazione di parte dei suoi territori storici, nessuno ha chiesto nulla agli abitanti”.

Nella prima fase del suo discorso, Putin prosegue l’excursus storico sull’Ucraina e in generale sugli errori di pianificazione politica commessi dall’ autorità del’Unione Sovietica, che ne hanno portato alla dissoluzione.

“I bolscevichi hanno letteralmente immerso il Donbass in Ucraina”.

“Nonostante le ingiustizie, gli inganni ed i furti ai danni della Russia, il nostro popolo ha riconosciuto gli stati nati dopo il crollo dell’URSS e ha aiutato i paesi della CSI, compresa l’Ucraina”.

Nel 2012 l’interscambio tra Russia e Ucraina è stato superiore a quello tra Ucraina e paesi della UE prima della pandemia. Kiev fin dall’inizio ha tentato di utilizzare il dialogo con la Federazione Russa per contrattare con l’Occidente, costruendo il proprio stato sulle contraddizioni. Le autorità ucraine hanno finito per attuare la loro politica sotto il comando di gruppi radicali, che ne hanno approfittato, imponendo la loro volontà alle autorità.

“Il Maidan non ha portato l’Ucraina all’integrazione europea: i nazionalisti hanno portato il paese alla crisi attuale”.

I radicali che hanno preso il potere in Ucraina, hanno organizzato il terrore. Sono stati compiuti reati impuniti, decine di persone sono state uccise brutalmente ad Odessa: conosciamo per nome e cognome i responsabili e faremo di tutto per punirli.

“Derussificazione ed assimilazione forzata”: con queste parole Putin ha definito la politica attuata dalle autorità di Kiev nei confronti dei cittadini di madrelingua russa e nei confronti della Chiesa Ortodossa che fa capo al metropolita di Mosca. Il potere dei patrioti in Ucraina ha perso il suo carattere nazionale e sta portando alla de-sovranizzazione del Paese.

Quindi Putin Putin ha analizzato il pericolo delle azioni intraprese dall’Ucraina in Donbass e non solo: il riferimento va all’intenzione di Kiev di dotarsi di ordigni nucleari ed alla costante fornitura di armi da parte dei paesi NATO. Questa non è vuota spavalderia, per Kiev sarà più facile creare armi nucleari che per altri paesi, la situazione cambierà nel modo più radicale e non possiamo fare a meno di reagire.

Putin ha poi denunciato che nel corso degli ultimi anni mediante regolari esercitazioni congiunte, istruttori NATO e truppe di paesi NATO sono state presenti nel territorio ucraino, creando un’altra potenziale minaccia.

“Qualunque paese ha diritto a scegliere le proprie alleanze Ma c’è un però, sancito dai trattati internazionali: l’obbligo di non rinforzare la propria sicurezza ai danni della sicurezza di altri paesi.”

Riguardo all’annessione dell’Ucraina alla NATO, Putin specifica che le rassicurazioni ricevute dai partner occidentali, sul fatto che “questo non accadrà ora”, non cambiano nulla dal punto di vista storico.

L’annessione dell’Ucraina alla NATO è una minaccia diretta nei confronti della Russia.

L’ingresso dell’Ucraina nella NATO, non subito, ma dopo, non cambia nulla per la Russia.

“Nei documenti strategici della NATO la Russia è indicata come minaccia”

Poi l’affondo: Putin ha sottolineato che il dislocamento nel territorio dei paesi dell’est europeo e dell’Ucraina di armi NATO è una minaccia per la sicurezza di tutta la Russia europea. “Il dislocamento di un sistema radar NATO in Ucraina potrebbe portare al controllo di tutto lo spazio aereo russo” ha dichiarato il presidente.

L’Ucraina verrebbe utilizzata come piazza d’armi: da lì i razzi Tomahawak possono arrivare a Mosca in 35 minuti – ha ammonito Putin. Il pretesto per imporre delle sanzioni alla Russia verrà trovato comunque . Lo scopo è uno: contenere lo sviluppo della Russia. Lo faranno, come lo hanno fatto in passato.

Putin è poi passato ad esaminare la situazione nel Donbass, sottolineando che quotidianamente avvengono bombardamenti che colpiscono la popolazione civile.

Il mondo civile, del quale i nostri colleghi occidentali si sono autoproclamati unici rappresentanti, fa finta che questo non avvenga. E solo perchè queste persone nel 2014 non hanno appoggiato il colpo di stato ed ora si battono per parlare nella loro lingua, rispettare le loro tradizioni.

Al termine del suo discorso il presidente russo Putin ha annunciato il riconoscimento dell’indipendenza e della sovranità delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.

“Annuncio il riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk ed incarico l’Assemblea Federale russa di scrivere e ratificare l’accordo di amicizia e cooperazione reciproca con queste repubbliche. Da parte di coloro i quali detengono il potere a Kiev esigiamo di interrompere immediatamente le azioni armate. In caso contrario la responsabilità per un possibile ulteriore spargimento di sangue sarà completamente sulla coscienza del regime che governa il territorio ucraino.




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