Tennis: per Berrettini è tempo di semifinale a Melbourne

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Tennis – Nel day 9 degli Australian Open – riservato alle sfide dei quarti della parte alta del tabellone – Matteo, settimo favorito del seeding, si fa recuperare due set dal francese, 19esima testa di serie, ma poi domina il set decisivo. Venerdì affronterà Nadal. Giornata di riposo per Sinner, undicesima testa di serie, al suo secondo quarto in un Major: mercoledì si giocherà l’ingresso nella sua prima semifinale con il greco Tsitsipas, quarto favorito del seeding

Fatica, sudore, paura e poi una gioia incontenibile: essere il primo italiano della storia in semifinale a Melbourne. Sulla Rod Laver Arena Matteo Berrettini ha vinto un’altra battaglia di cinque set, la seconda nel giro di cinque giorni, approdando al penultimo atto degli Australian Open, primo Slam del 2022 (montepremi 54,2 milioni di dollari) che si sta avviando alle battute conclusive sul cemento di Melbourne Park nella metropoli australiana. Per l’azzurro è la prima semifinale Down Under, la terza in un Major (come Panatta): meglio ha fatto solo Pietrangeli (5). Mercoledì impegno di quarti di finale anche per Jannik Sinner (era dal Roland Garros 1973 – Panatta e Bertolucci – che non c’erano due italiani nei quarti in un Major, e per la prima volta è accaduto Down Under).

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Il 25enne romanon.7 del ranking e del seeding, nei quarti – i primi a Melbourne dopo quelli raggiunti al Roland Garros (2021), Wimbledon (2021) e Us Open (2021 e 2019) – ha sconfitto 64 64 36 36 62, dopo una battaglia di tre ore e 49 minuti, il francese Gael Monfils, n.20 del ranking e 17 del seeding, ancora una volta protagonista di un ko al set decisivo in un quarto di uno Slam contro Matteo. Non ha mai mollato “La Monf”, rimesso in corsa da un calo fisico dell’azzurro, ma Berrettini ha saputo ritrovare le energie nel momento più importante, sorprendendo il suo avversario.

Il 35enne di Parigi, che ha iniziato la stagione in grande spolvero con il successo ad Adelaide (11esimo trofeo in bacheca), era nei quarti per la seconda volta in 17 partecipazioni (ci era già riuscito nel 2016, poi stoppato da Raonic) e senza perdere un set ma Matteo si era aggiudicato entrambe le sfide precedenti con “LaMonf”, disputate nel round robin dell’ATP Cup del 2021 (vittoria in due set) e nei quarti degli Us Open del 2019 (al tie-break del quinto set) sempre sul cemento all’aperto.

Prima frazione decisa da un solo passaggio a vuoto del francese, che nel quinto gioco ha ceduto la battuta a zero, complici un doppio fallo ed un paio di errori di diritto. Monfils ha avuto un’unica chance per rientrare, quando Berrettini ha servito per il set (fino a quel momento Matteo aveva ceduto due punti in quattro turni di servizio), ma l’azzurro ha cancellato la palla-break con un ace. E poco dopo ha chiuso 6-4.

Matteo Berrettini colpisce di diritto (foto Getty Images)

In avvio di secondo parziale Gael ha recuperato da 15-40 e poi ha annullato con un ace una terza palla-break prima di salire 1-0. Micidiale il quarto game, durato ben 26 punti, che Matteo è riuscito ad aggiudicarsi dopo aver annullato ben tre palle-break (le prime due consecutive) con un diritto inside out vincente, servizio e volée di diritto, ace (2-2).

A cedere la battuta, però, è stato Monfils nel settimo gioco quando, dopo aver recuperato da 0-30, ha commesso due errori di diritto (il secondo per “merito” del romano). Berrettini ha confermato il vantaggio (5-3) e si è assicurato anche il secondo set per 6-4.

Nel terzo gioco della terza frazione Gael ha annullato tre palle-break (un diritto vincente suo e due errori di rovescio di Matteo): in quello successivo è stato l’azzurro a cancellarne una con una robusta prima ad uscire.

Berrettini di nuovo in difficoltà nel sesto game: Monfils ha sprecato la prima opportunità ma sulla seconda il romano, con il primo doppio fallo del match, ha regalato il break al francese (4-2). Il parigino lo ha confermato rapidamente (5-2), complice un Matteo un po’ fermo sulle gambe, e poco dopo, con un diritto vincente ha dimezzato lo svantaggio (6-3), per la gioia in tribuna anche di Elina Svitolina, sua moglie dallo scorso luglio.

Il saluto a fine match tra Monfils e Berrettini (foto Getty Images)

Momento di difficoltà per l’azzurro in avvio di quarto set, quando ha concesso una palla-break dopo essere stato avanti 40-0, ma con un ace ed un paio di errori forzati di rovescio del parigino ha rimesso le cose a posto (1-0).  Nel quinto gioco Matteo ha offerto un’altra palla-break e stavolta il diritto di Gael ha pizzicato la riga permettendo al francese di passare a condurre 3-2. Monfils ha confermato il vantaggio (4-2). Con un rovescio lungolinea imprendibile nel nono game Berrettini ha cancellato un primo set-point, con una stop-volley di rovescio un secondo, con un diritto di quelli della casa il terzo, con una prima robusta il quarto ma sul quinto il rovescio dell’azzurro è finito in rete. Ed il francese con un altro break ha pareggiato il conto (6-3).

Dopo il toilet-break in avvio di quinto set la reazione decisa – e anche un po’ inattesa – di Berrettini, tornato a togliere la battuta al francese (che pure era avanti 30-0). Con un parziale di quattordici punti a tre l’azzurro è volato 4-0 con due break di vantaggio ed ha archiviato la pratica per 6-2 al terzo match-point sul rovescio in rete di Monfils. E poi ha ripetuto un paio di volte “Non sento” al pubblico, che ha tifato a lungo per…la partita!

“E’ stata un’altra grandissima battaglia, ed anche stavolta ce l’ho fatta. Nel terzo set pensavo di avere la partita in mano e mi sono ritrovato al quinto… – ha detto a caldo Matteo -. A quel punto ho dato davvero tutto quello che avevo, ho colpito più forte che potevo, ho chiesto al mio corpo uno sforzo supplementare. E sono felicissimo. Ripeto al terzo set non ho sfruttato un paio di palle-break ed avete vito quello che è successo: il tennis è così”. Dopo un appunto (“Non tutti sono qui per vedere il tennis”) al gruppetto di rumorosi spettatori dal tasso alcolico fuori controllo, Berrettini ha parlato della prossima sfida: “Anche a New York nel 2019 superai Gael e poi incontrai Rafa. Stavolta pure lui ha giocato cinque set e dovrà riposarsi, ma di certo ha molta più esperienza di me. Cosa farò domani? Starò in camera a riposare e guarderò Tsitsipas-Sinner: sono molto amico di Stefanos ma naturalmente farò il tifo per Jannik”.

Meno ace del solito per il romano, 12 contro due doppi falli: ne ha messi a segno di più il francese, 15 contro però ben 7 doppi falli. Matteo ha messo in campo il 61% di prime con il quale ha ottenuto il 74% dei punti ma anche un buon 51% di punti vinti con la seconda ed ha salvato 11 palle-break su 14. Per lui 51 vincenti contro 50 gratuiti (48 contro 51 il bilancio di Monfils).

La volée di rovescio di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

Oggi, venerdì in semifinale – la prima per lui a Melbourne, la terza in un Major dopo Us Open 2019 e Wimbledon 2021 – Berrettini troverà dall’altra parte della rete – come detto – lo spagnolo Rafael Nadal, n.5 del ranking e 6 del seeding, per la settima volta approdato al penultimo atto nell’Happy Slam dove ha vinto il titolo nel 2009 (e giocato la finale nel 2012, 2014 e 2017). Il 35enne mancino di Manacor, rientrato nel tour a inizio gennaio – dopo l’operazione al piede sinistro dello scorso autunno che gli aveva anche fatto pensare al ritiro – con il successo nel “250” di Melbourne (89esimo titolo in carriera), sogna il record Slam in solitario.

Il maiorchino ha vinto in tre set l’unico precedente con il romano, disputato nelle semifinali degli Us Open del 2019. Ma da allora Berrettini è cresciuto, e tanto. E poi è da un anno che negli Slam perde solo contro Djokovic….

Matteo Berrettini – il primo azzurro di sempre ad arrivare nei quarti in tutti e quattro i Major e terzo italiano con più quarti Slam (5) preceduto solo da Pietrangeli (10) e Panatta (6) – sente profumo di best ranking: virtualmente al momento è sulla poltrona n.6 dopo aver scavalcato Rublev.

Il tennista allenato da coach Vincenzo Santopadre – alla quinta partecipazione allo Slam Down Under dove ha migliorato il risultato dello scorso anno quando, per l’infortunio agli addominali rimediato al terzo turno contro il russo Khachanov, negli ottavi non scese nemmeno in campo contro Tsitsipas – nei primi due match non ha brillato: dopo un esordio non proprio semplice – successo in quattro set sullo statunitense Brandon Nakashima, n.68 ATP – anche per colpa del mal di stomaco, ed un secondo turno non troppo esaltante con un set lasciato allo statunitense Stefan Kozlov, n.169 del ranking, in tabellone grazie ad una wild card, eccolo però ritrovarsi contro lo spagnolo Carlos Alcaraz, n.31 del ranking e del seeding, battuto al super-tiebreak del quinto set, dopo essersi fatto rimontare un vantaggio di due set. Quindi negli ottavi la vittoria convincente in tre set sull’altro spagnolo, Pablo Carreno Busta, n.21 ATP e 19esima testa di serie, e nei quarti il bis concesso contro Monfils.




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