Calcio – I giallorossi si impongono in casa e raggiungono la Juventus in classifica, momento nero dei liguri con un punto nelle ultime cinque partite.
La Roma torna alla vittoria dopo due sconfitte consecutive e si porta al sesto posto con 28 punti al pari della Juventus, lo Spezia invece non vince da cinque partite (quattro ko e un pari) e viene risucchiato nelle zone pericolose della classifica. Pronti via ed è Smalling, che si sta riprendendo al meglio dopo una lunga serie di infortuni, a sbloccare il match dopo appena sei minuti: calcio d’angolo, sponda di Abraham e il difensore gira di testa in gol a due passi dalla porta. Per l’inglese è un ritorno al gol in Serie A dopo ben 502 giorni. La Roma è in fiducia e riparte subito in cerca del raddoppio, al 25’ ancora Abraham in versione assist man libera Vina con un colpo di tacco ma Provedel chiude lo specchio della porta. Al 32’ l’attaccante inglese, particolarmente ispirato, prova un colpo “alla Ibrahimovic” ma la sua rovesciata colpisce il pallone solo di striscio. A questo punto arriva la reazione dello Spezia, ma Rui Patricio è attento a tu per tu con Reca, allora all’ultimo secondo del primo tempo c’è l’ennesima occasione per Abraham: su cross di Mkhitaryan il colpo di petto del numero 9 finisce però sulla traversa (quinto legno in questo campionato per il britannico), poi sulla seconda ribattuta di Veretout la palla finisce tra petto e braccio di Nikolaou prima di essere salvata sulla linea di porta. Niente rigore e le squadre vanno negli spogliatoi.
Nella ripresa lo Spezia prova subito il colpo ma Manaj prima spara alto e poi è debole quando tira da posizione defilata. Al minuto 56’ la Roma colpisce allora per la seconda volta, ancora su calcio d’angolo, questa volta con Ibanez che irrompe di testa nella distratta difesa ligure. Sono gli episodi a condannare lo Spezia, la squadra di Thiago Motta però non si fa scoraggiare e anzi al 62’ accorcia le distanze con Manaj: l’attaccante è però in fuorigioco, il Var accorre in aiuto agli uomini di Mourinho e il vantaggio resta doppio. Lo Spezia non molla e recrimina per un mancato rosso diretto a Kumbulla, che entra duro su Agudelo col piede a martello, ma ancora il Var grazia la Roma. I ritmi della partita a questo punto si abbassano, Abraham prova a infilare Provedel con un tocco di prima ma il portiere è attento con il riflesso di piede al 75’. Tre minuti dopo grande occasione per lo Spezia ma Manaj è ancora in fuorigioco in mischia quando Rui Patricio salva su di lui e poi Gyasi spara fuori a porta vuota, poi è impreciso il colpo di testa di Amian all’82’. All’ultimo secondo, arriva infine la clamorosa espulsione per il giovanissimo talento giallorosso Felix Afena-Gyan: il classe 2003, già ammonito, va in rete dopo aver controllato col braccio e esulta beccandosi il secondo giallo tra le proteste di Mourinho e del pubblico.
MOURINHO
Mourinho torna a sorridere, ma non è pienamente soddisfatto. “Mi sono piaciuti i due gol su calcio d’angolo perché ieri li avevamo provati in allenamento – ha spiegato il tecnico della Roma -. Mi piace il risultato ma non mi piace il modo in cui abbiamo giocato“. “La squadra ha lasciato l’avversario entrare nella partita e fargliela giocare fino alla fine. Non era una gara difficile da chiudere prima“, ha aggiunto.
“Eravamo in controllo e a partire dalla prima metà del primo tempo abbiamo perso tante palle facili, non c’è stata una buona circolazione. Non era difficile giocare contro di loro in quel momento – ha spiegato ancora l’allenatore della Roma analizzando la gara -. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio”. “Mi sono piaciuti i giocatori che sono rimasti in campo anche nelle difficoltà come Ibanez – ha continuato lo Special One -. Anche sul 2-0 non ero sicuro del risultato”. “Quando è uscito Smalling è cambiato tutto abbassando Cristante in un ruolo che non gli piace – ha proseguito -. Karsdorp e Vina erano stanchi e abbiamo lasciato l’avversario in partita. Se loro avessero fatto gol anche al minuto 85 si sarebbe riaperta la gara”.
“Ibanez è rimasto in campo mentre Smalling è uscito prima – ha aggiunto Mou -. Hanno personalità diverse, se Smalling ha chiesto il cambio è perchè avrà sentito qualcosa. Ibanez gioca sempre e forse era affaticato”. “In una stagione senza infortuni ed espulsioni e senza la stanchezza accumulata potrei dire che abbiamo un potenziale per una bella squadra che può crescere e competere. Non per il titolo, ma per gli altri obiettivi sì – ha proseguito il tecnico giallorosso -. Ma purtroppo una stagione ha infortuni e se si guardano i cartellini la Roma sembra una squadra di assassini”. “Quando la rosa non è ricca in opzioni c’è stanchezza accumulata e i giocatori perdono potenziale – ha continuato -. Ci serve tempo per fare operazioni di mercato. A gennaio si può fare qualcosa di piccolo però”. “Io sono critico perché voglio sempre di più e voglio stare in panchina tranquillo e non col cuore in mano come oggi fino al 90′”, ha aggiunto.
“Le assenze di Mancini, Pellegrini, Zaniolo, El Shaarawy sono troppe in una rosa come la nostra e per questo devo guardare al risultato e ai tre punti – ha proseguito Mourinho -. La prossima gara con l’Atalanta sarà durissima, è un top club che gioca con un’intensità altissima e ha una rosa importante che gli consente di fare tanti cambi anche durante la partita”. “Zaniolo? non so se ce la farà a recuperare”, ha aggiunto.
E ancora: “Sembriamo degli assassini – ha ribadito ancora una volta il portoghese – E non parlo di oggi dove l’arbitro ha fatto bene, ma su una cosa non c’è dubbio se per noi è giallo, per altri non lo è. Anche con Cristante che era capitano e diffidato mi sono raccomandato di andarci piano con l’arbitro perché non è come Bonucci o non è un giocatore che ha uno status che può permettersi certe cose con il direttore di gara“.
Chiusura poi sull’abbraccio con Thiago Motta a fine partita: “Non mi sento maestro di nessuno. Ho solo più esperienza in panchina. A Thiago ho chiesto se gli piace quello che sta facendo e gli ho detto di andare avanti con tanta forza perché ha talento”.