Polizia. Finalmente qualcosa si muove! La polizia locale di Genova sarà il primo comando in Italia a sperimentare l’utilizzo del laccio immobilizza-persone ‘bolawrap’ già in uso negli Stati Uniti, strumento in grado per bloccare malviventi o persone pericolose per se stesse e gli altri senza provocare loro danni fisici. La novità è stata presentata a Palazzo Tursi dagli assessori alla Sicurezza del Comune di Genova e della Regione Liguria, Giorgio Viale e Andrea Benveduti, con il comandante della Polizia Municipale di Genova Gianluca Giurato.
Si tratta di un dispositivo di contenimento ‘da remoto’, non di un’arma, nonostante venga sparato con un rumoroso colpo simile a quello di un colpo di pistola. È costituito da un laccio in kevlar, fibra sintetica dotata di grande resistenza meccanica alla trazione, che il poliziotto può lanciare verso le gambe o il busto del soggetto pericoloso bloccandolo senza ferirlo prima che la situazione degeneri. Finora in Europa l’unica polizia a sperimentare l’impiego del ‘bolawrap’ è stata quella serba.
Il ‘bolawrap’ ha all’estremità del cavo due ancorette che si attaccano agli indumenti: più la persona si muove più la corsa si stringe grazie ai due ganci. Un laser guida la mira. Il laccio viene lanciato grazie alla carica di una cartuccia a salve, che garantisce la proiezione del ‘bola’ alla velocità di oltre 150 metri al secondo, a una distanza che varia tra i 3 e i 7 metri.
“E’ uno strumento molto efficace e a mio avviso sarebbe corretto che tutte le forze di polizia ne siano dotate – ha sottolineato il comandante della Municipale Giurato – Quando si deve affrontare una situazione critica, vincere una resistenza o una violenza, bisogna utilizzare il mezzo meno impattante sotto il profilo dell’incolumità della persona su cui viene usato”.
“Vorrei ricordare che nel 2021 solo nel centro storico di Genova abbiamo avuto 27 agenti che hanno riportato lesioni in scontri fisici, rispetto ai 12 del 2020 – ha aggiunto Girato – Sono circa 500 i tso effettuati ogni anno dalla polizia locale di Genova”.
Che sia il momento in cui i tutori dell’ordine siano messi in condizione di tutelarsi?