Vaticano – Per Papa Francesco Visite nelle città di Košice, Prešov e Šaštin, tra appuntamenti con giovani, vescovi, rom e una Divina liturgia bizantina.
Tre giorni intensi, dal 12 al 15 settembre prossimi, per il Papa che presiederà la Messa finale del Congresso Eucaristico internazionale a Budapest per poi trasferirsi a Bratislava.
“Sono lieto di annunciare che dal 12 al 15 settembre prossimo, a Dio piacendo, mi recherò in Slovacchia per fare una visita pastorale…. Preghiamo tutti per questo viaggio e per le persone che stanno organizzando per prepararlo”. Diciassette giorni dopo l’annuncio dato dal Papa al mondo dal Palazzo Apostolico durante l’Angelus, viene reso noto il programma ufficiale del viaggio che il Pontefice compirà tra due mesi a Budapest, Bratislava e altre città slovacche, dove abbraccerà, nel corso di numerosi eventi e incontri, la maggior parte delle realtà sociali ed ecclesiali.
Il tema del trentaquattresimo viaggio apostolico è “Con Maria e Giuseppe sulla via verso Gesù”, scelto – spiega la Santa Sede – per esprimere “la preghiera affinché la visita di Papa Francesco in Slovacchia possa rafforzare la fede e rinnovare il desiderio di seguire i passi del Signore Gesù, che ‘non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita’ (Mt 20, 28)”. Il richiamo alla Vergine Maria è un modo per rendere omaggio alla profonda devozione mariana dei fedeli slovacchi che “invocano il suo aiuto da secoli”. Francesco ha poi voluto richiamare l’attenzione su San Giuseppe, al quale ha dedicato la lettera apostolica “Patris Corde”.
Come anticipato dal Papa stesso, il viaggio si aprirà il 12 settembre con la tappa in Ungheria per la messa conclusiva del Congresso Eucaristico internazionale. Ma prima della celebrazione che si terrà nella Piazza degli Eroi, Francesco – in partenza da Roma/Fiumicino alle 6, con atterraggio a Budapest alle 7.45 – avrà tre incontri. Un’ora dopo essere arrivato nell’Aeroporto internazionale della capitale, il Pontefice incontrerà infatti presso il Museo delle Belle Arti il presidente ungherese János Áder e il primo ministro Viktor Orbán.
L’incontro durerà quasi mezz’ora, dalle 8.45 alle 9.15, orario in cui è previsto l’appuntamento con i vescovi del Paese, sempre nel Museo delle Belle Arti. Il Pontefice, in questa occasione, pronuncerà un discorso. Un altro lo rivolgerà ai rappresentanti del Consiglio ecumenico delle Chiese e alcune comunità ebraiche dell’Ungheria, che riceverà poco dopo nello stesso luogo. A metà mattina, alle 11.30, il Papa si recherà quindi nella Piazza degli Eroi per concludere il Congresso Eucaristico con la messa solenne e la recita dell’Angelus. Poi si trasferirà in aeroporto per la cerimonia di congedo.
Alle 14.40 è prevista la partenza in aereo per Bratislava, con arrivo intorno alle 15.30. Nella capitale della Slovacchia, il Papa, dopo un’ora di riposo, terrà intorno alle 16.30 un incontro ecumenico presso la Nunziatura, durante il quale pronuncerà un discorso.
Sempre in Nunziatura, alle 17.30, incontrerà privatamente – come consuetudine in ogni viaggio apostolico – i membri della Compagnia di Gesù. Sarà questo l’atto conclusivo del primo giorno di viaggio..
Lunedì 13 settembre, alle 9.15, la seconda giornata si aprirà con la cerimonia di benvenuto presso il Palazzo Presidenziale a Bratislava e la visita di cortesia alla presidente Zuzana Čaputová nella “Sala d’oro”. Segue l’incontro con autorità, corpo diplomatico e rappresentanti della società civile, nel giardino del Palazzo Presidenziale; dopodiché Francesco si trasferirà nella cattedrale di San Martino per l’appuntamento con vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi e catechisti.
Pranzo, riposo e poi il Papa, alle 16, si recherà per una visita privata al “Centro Betlemme” di Bratislava. Subito dopo incontrerà la comunità ebraica nella Piazza Rybné námestie, dove sorge un’opera di arte contemporanea in memoria di tutti gli ebrei slovacchi deportati e uccisi durante l’Olocausto. Il Pontefice in quest’occasione pronuncerà un discorso. In serata, alle 18, riceverà invece in Nunziatura le visite – in momenti diversi – del presidente del Parlamento, Boris Kollár, e del primo ministro Eduard Heger.
Più impegnativa la terza giornata quella di martedì 14 settembre che vedrà Papa Francesco in visita in due città: Košice, seconda città più popolosa del Paese, al confine orientale, vicino a Polonia, Ucraina e Ungheria sul fiume Horná, e poi Prešov, terza maggiore città della Slovacchia, dal grande profilo culturale, affacciata sul fiume Torysa. A Košice, il Papa arriverà dopo un viaggio di cinquanta minuti in aereo da Bratislava. Alle 10.30, nel piazzale del Mestská športová hala a Prešov, celebrerà la Divina liturgia bizantina di San Giovanni Crisostomo. Nel pomeriggio, alle 16, invece si sposterà nel quartiere Luník IX, dove da circa trent’anni abita la comunità Rom. Alle 17, nello Stadio Lokomotiva, saluterà tutti i giovani della Slovacchia. Da qui la partenza, alle 18.30, per Bratislava, con arrivo dopo un’ora.
Mercoledì 15 settembre, l’ultimo giorno del viaggio papale, sarà dedicato alla visita a Šaštin, nella regione di Trnava, oggi una delle città più recenti della Slovacchia, poiché ha ottenuto lo status di città il primo settembre 2001. Qui, due appuntamenti: alle 9.10, un momento di preghiera con i vescovi nel Santuario nazionale, dedicato 250 anni fa alla Madonna a cui la tradizione popolare attribuisce il titolo di “Nostra Signora dei sette dolori”, e subito dopo, alle 10, la messa conclusiva. Alle 13.30, il Papa si congederà dalla Slovacchia con una cerimonia nell’Aeroporto internazionale di Bratislava, da dove partirà per Roma. L’arrivo a Ciampino è previsto per le 15.30.
Il logo del viaggio riprende il tema della visita: in basso è raffigurata una strada, a simboleggiare la via verso la croce, all’interno di un cuore, richiamo all’amore per Gesù di San Giuseppe e della Madonna patrona della Slovacchia. Le sette stelle sono un riferimento ai “Sette dolori” del nome attribuito alla Vergine. Gli elementi del logo riportano i colori bianco, blu e rosso della bandiera slovacca e bianco e giallo di quella vaticana.
Intanmto vescovi slovacchi attendono il Papa: “Abbiamo bisogno della sua forza”. La Slovacchia è fiera di radici che risalgono a Cirillo e Metodio e del suo porsi come ponte spirituale tra Occidente e Oriente nella sua comunione cattolica latina e bizantina. I vescovi ricordano che i primi annunciatori della fede, i codificatori della lingua, le ‘personalità del risveglio’, i missionari, i martiri, i dissidenti appartengono tutti alla Chiesa slovacca, così come al popolo slovacco. “La nostra storia, senza la Chiesa Cattolica, non sarebbe quella che è”, precisano alla luce del messaggio di San Giovanni Paolo II nella loro terra. Nondimeno, in Slovacchia interagiscono la Chiesa Ortodossa e le Comunità ecclesiali nate dalla Riforma. Alla tradizione spirituale del Paese ha contribuito anche la Comunità ebraica. Il processo di secolarizzazione fa crescere una parte consistente della società che, pur non confessionale, ricerca una condivisione quanto meno nelle attività che attengono ad interessi pubblici, al bene comune