FIN – Umori contrastanti e un grido d’allarme sull’asse Italia-Giappone a pochissimo dall’inizio dell’Olimpiade per Paolo Barelli, Presidente della Fin e della Len. Il Covid ha portato un buco di inattività di quasi due anni “i cui risultati negativi si vedranno tra qualche stagione” ha dichiarato Barelli.
Il presidente della FIN e della LEN appare ottimista per la prestazione degli atleti italiani alle Olimpiadi ma è anche preoccupato per il futuro del nuoto italiano a causa delle restrinzioni governative dovute al covid.
Diviso a meta’. Da un lato il pensiero e anche l’emozione per la corposa delegazione delle discipline acquatiche pronta a cimentarsi ai Giochi di Tokyo, dall’altro l’ansia e l’angoscia perche’ “lo sport delle piscine in Italia e’ soggiogato dalla pandemia”.
Umori contrastanti e un grido d’allarme sull’asse Italia-Giappone a pochissimo dall’inizio dell’Olimpiade per Paolo Barelli, Presidente della Fin e della Len. “Non e’ che siccome adesso abbiamo i Giochi si puo’ dimenticare la situazione del nostro sport nel Paese” ci tiene subito a precisare Barelli all’Italpress, fotografando lo stato della crisi. “Siamo con il cuore a pezzi perche’ tutto quello che e’ stato fatto per noi e’ completamente irrisorio. I contributi pubblici erogati dal Governo in grande quantita’ non hanno toccato il comparto degli impianti sportivi e in particolare delle piscine: in questo momento stanno al collasso gestori e presidenti di societa’ che non solo fanno fare attivita’ motoria ai cittadini, ma allenano anche campioni e futuri campioni. Stiamo andando a Tokyo con un nodo alla gola sapendo che molte realta’ sono fallite e altre falliranno nell’indifferenza di chi ha deciso, nonostante vari appelli, di lasciare scoperto un settore fondamentale per la società”.
Il Covid ha portato un buco di inattività di quasi due anni “i cui risultati negativi si vedranno tra qualche stagione” perche’ tra i piu’ penalizzati ci sono proprio le giovani leve di tutta Italia. Non tanto gli atleti olimpici per la cui preparazione Barelli garantisce: “I nostri azzurri sono la punta della piramide – afferma il Presidente Fin -. Hanno fatto salti mortali con le loro società e con i tecnici federali e qui non vogliamo assolutamente scuse. Adesso desideriamo che vadano in Giappone per migliorare e per gareggiare al massimo delle possibilità’”.
Un discorso che vale per tutte le discipline acquatiche ma ancora di piu’ per il nuoto sul quale c’e’ grande attesa ma anche un pizzico di preoccupazione a causa dei problemi che hanno destabilizzato il percorso di avvicinamento a Tokyo di Gregorio Paltrinieri e Simona Quadarella, forse le due piu’ accreditate carte da medaglia (assieme alla “Divina” Federica Pellegrini) all’interno di una squadra ampia e completa. “Greg e’ in ripresa – racconta ancora Barelli all’Italpress -. E’ chiaro che gli mancano 2-3 settimane di allenamento e non perche’ e’ andato a ossigenarsi al mare ma perche’ è stato succube di questa fastidiosissima malattia che e’ la mononucleosi.
Quest’anno sara’ impegnato anche nel nuoto di fondo e la gara (la 10km) e’ ad agosto inoltrato quindi almeno per quella avra’ piu’ tempo per riprendersi. Simona invece sta uscendo dall’influenza che ha ritardato di una settimana la sua partenza ma la competizione nel nuoto e’ ormai diventata globale, ci sono decine di paesi che hanno il campione che vuole andare in finale e poi sul podio. Noi in generale vantiamo meno punte rispetto a nazioni come Stati Uniti, Cina, Australia, Giappone e Russia anche se forse siamo piu’ bravi a gestire i singoli”.
Sulla base di queste considerazioni, pronostici e’ meglio non farne: “Abbiamo atleti e atlete che proveranno a migliorare i propri tempi, ad andare in finale e poi sul podio ma io sono molto prudente nell’ambito della previsione e non guardo le statistiche che ci mettono medaglie a destra e a manca. I risultati vanno fatti in acqua” afferma il numero uno della Federazione prima di fare il punto anche sulle altre discipline olimpiche.
“Nei tuffi abbiamo una squadra molto giovane nella quale e’ entrato anche chi non immaginavamo potesse qualificarsi”. Da raccogliere un’eredita’ pesante, quella del dopo Tania Cagnotto-Francesca Dallape’: “Due atlete che hanno portato all’Italia medaglie eccezionali – ricorda Barelli -. Noi non ci aspettiamo miracoli pero’ e’ importante confermare i progressi su questo palcoscenico internazionale”.
Stesse osservazioni per il nuoto artistico dove “si sta con grande serietà crescendo nella classifica internazionale” e non importa se “vincere e’ pressoche’ impossibile”, quello che conta e’ “ottenere un nuovo salto in avanti”.
Infine la pallanuoto: brucia ancora la mancata qualificazione ai Giochi del Setterosa che non ha saputo conquistare il pass nel torneo preolimpico disputato in casa, un’assenza molto importante per l’Italia vista la forza ed i risultati che il setterosa ha saputo ottenere in giro per il mondo nella sua storia.
Riflettori dunque tutti puntati sul Settebello di Sandro Campagna, bronzo a Rio 2016 e campione ai Mondiali di Gwangju del 2019. “La nostra e’ una squadra di superatleti, molti dei quali o hanno conquistato la Champions (con il Recco) o sono arrivati terzi (con il Brescia che ha vinto pure lo Scudetto) e noi siamo sereni e contenti della preparazione”. La strada però è ricca di insidie:
“Sappiamo di essere una delle formazioni da battere ma poi c’e’ la solita Serbia, la Croazia, l’Ungheria e aggiungiamoci pure Spagna, Grecia e gli Stati Uniti che ogni tanto il colpo di reni lo fanno.
Provare a guadagnare la vittoria sarà un terno a lotto ma noi – promette Barelli – ce la giocheremo fino in fondo”.
Quanto alla composizione delle squadre nazionali della Federnuoto che parteciperanno alla 32esima edizione dei Giochi Olimpici, in programma a Tokyo dal 24 luglio all’8 agosto ecco tutti i numeri della spedizione giapponese.
Convocati 66 atleti (36 nuotatori, 3 fondisti, 9 sincronette, 6 tuffatori e 13 pallanotisti; con Gregorio Paltrinieri impegnato sia in piscina sia nel fondo).
La più giovane della selezione è Giulia Vetrano, 15 anni compiuti il 5 dicembre, nuotatrice della 4×200 stile libero; il più maturo è il capitano del Settebello Pietro Figlioli, 37 anni, campione del mondo nel 2011 e 2019, argento olimpico nel 2012 e bronzo nel 2016, argento europeo nel 2010 e bronzo nel 2014, alla quinta Olimpiade (nel 2004 e 2008 con l’Australia) così come Federica Pellegrini, 33 anni il 5 agosto, capitano della nazionale di nuoto e unico atleta italiano a partecipare a cinque rassegne dei Giochi in corsia. In carriera ha vinto, tra l’altro, l’oro nei 200 stile libero nel 2008 e l’argento nel 2004 – quando divenne la più giovane italiana di sempre a conquistare una medaglia olimpica individuale a 16 anni e 12 giorni – 11 medaglie mondiali (8 nei 200 stile libero in altrettante edizioni iridate consecutive coi successi nel 2009, 2011, 2017 e 2019) e 20 europee in vasca olimpica, nonché ha stabilito 11 record del mondo e tantissimi altri primati.
Tutto questo però fa parte della storia, ed i timori per la ripresa autunnale riguardano il futuro: l’inizio delle olimpiadi è alle porte e la concentrazione va sull’appuntamento giapponese. L’Italia è pronta per regalare ai suoi tifosi tante emozioni e molte medaglie.