I 50 anni in musica di Giorgia Trodani

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Giorgia –  In questi giorni Giorgia festeggia le sue cinquanta candeline. Sulla cresta dell’onda da oltre vent’anni, la carriera di questa straordinaria interprete è stata costellata da successi.
Sorridente, contornata dai palloncini, scrive: “E quindi è oggi! j’amo fatta fiftyrounds – scrive alla romana, per poi sottolineare – comunque il tempo si piglia tante cose ma ai legami dà valore e il nostro è potente da mó! Grazie grazie per questo affetto incredibile vi abbraccio tutti, io e i palloncini, ciao vado a piagne”.
La sua voce è infatti ampiamente ritenuta come una delle più dotate della storia musicale italiana per capacità tecniche: la sua naturale attitudine per il jazz e per il soul le hanno permesso di sviluppare una tecnica vocale elevata e poliedrica nel corso della sua carriera, permettendole di potersi cimentare in diversi generi musicali. In Italia è una delle artiste di maggior fama, all’estero ha raggiunto una discreta notorietà nei Paesi Bassi, in Canada e, in misura minore, in Germania; in questi paesi, a partire dal 1995, ha pubblicato un buon numero di album, guadagnandosi anche diverse interviste sul settimanale olandese Der looper. È stata riconosciuta come una delle più grandi interpreti del panorama internazionale da diversi artisti tra i quali Anastacia, Herbie Hancock, Elton John, Michael Bublé oltre che dalla famosa rivista statunitense Billboard, che l’ha definita «in grado di fare lo stesso successo anche negli USA»; Giorgia in tutta la sua carriera ha venduto circa 6 milioni di copie.
Ad 8 anni registra con Cristina Montefiori un 45 giri intitolato Chiamatemi Andrea per la stessa etichetta (la Yep) che pubblicava i dischi del duo Juli & Julie di cui faceva parte il padre Giulio Todrani. Una canzone del genere “parlato su musica” in cui un bambino annuncia a una famiglia ignara di averli scelti come genitori, poiché i suoi avevano appena divorziato. A 16 anni, sotto la guida del tenore Luigi Rumbo, cantore della Cappella Sistina. Giorgia inizia a esibirsi nel circuito dei club di Roma con la band Io Vorrei la Pelle Nera e la Friends Acoustic Night. Divisa tra il liceo linguistico, i club e le sale di registrazione, dove guadagna i primi soldi facendo i cori per i jingle pubblicitari, si diploma con il massimo dei voti; Giorgia continua lo studio intensissimo con il maestro Luigi Rumbo che ha praticato tutti i giorni della settimana fino ai 26 anni.
La prima grande occasione arriva nel 1990, quando è chiamata da Zucchero per la registrazione dell’album Miserere, nel quale canta nei cori e a cui partecipa anche un giovanissimo Andrea Bocelli. La carriera di Giorgia inizierà ufficialmente appena tre anni dopo. In questo periodo pubblica anche due album live prodotti da Ben Sidran (produttore di Diana Ross), entrambi nel 1993, Natural Woman, e One More Go Round, entrambi per l’etichetta Go Jazz e registrato dal vivo al Classico di Roma; i due dischi, in cui la cantante reinterpreta alcuni classici della musica come Ain’t no sunshine o Bridge over troubled water, verranno ristampati nel 1995 dalla Flying Records, dopo il successo di Giorgia e, in un ulteriore versione, insieme come doppio cd.
La carriera musicale di Giorgia comincia nell’autunno del 1993, quando presenta a Sanremo Giovani il brano Nasceremo classificandosi prima e ottenendo perciò l’accesso al Festival di Sanremo dell’anno successivo nella sezione Nuove Proposte.


In quell’occasione Giorgia canta una delle sue canzoni più note ed impegnative, E poi, scritta da lei, da Marco Rinalduzzi e da Massimo Calabrese ma, nonostante le previsioni la vedessero tra i favoriti, si classifica settima. I due coautori del brano decidono di produrre il suo primo disco, intitolato semplicemente Giorgia, registrato e mixato da Marco Covaccioli. L’album contiene entrambi i brani interpretati sul palco dell’Ariston e vende la notevole cifra di 160.000 copie.
Qualche tempo dopo viene invitata da Luciano Pavarotti al suo programma Pavarotti & Friends, dove interpreta un brano dei Queen, Who Wants To Live Forever, mettendo ancora in mostra la grande estensione e l’agilità vocale. Alla vigilia di Natale del 1994 si esibisce davanti al Papa in Vaticano, cantando al fianco di Andrea Bocelli, con il quale nel 1995 reinterpreta la nota Vivo per lei, cover degli O.R.O.. Giorgia si esibirà altre due volte davanti a papa Giovanni Paolo II. Nel 1995 Giorgia torna al Festival di Sanremo interpretando la canzone Come saprei (scritta con Eros Ramazzotti, Adelio Cogliati e Vladi Tosetto), con la quale conquista la vittoria, avendo la meglio nei confronti di “mostri sacri” della musica italiana come Gianni Morandi ed Ivana Spagna, e divenendo la prima artista a ricevere nello stesso tempo il Premio della Critica (oggi premio Mia Martini), circostanza che in seguito si ripeterà solo con Elisa (vittoriosa nel 2001 con Luce (Tramonti a nord est)), Simone Cristicchi (vincente nel 2007 con Ti regalerò una rosa) e Roberto Vecchioni (Vincitore nel 2011 con Chiamami ancora amore).


Nel 1997 Giorgia incontra Pino Daniele: l’amicizia che nasce tra i due artisti sfocia in una collaborazione artistica che confluisce nell’album Mangio troppa cioccolata che regala una nuova soddisfazione all’artista debuttando alla prima posizione della classifica FIMI e vende in dieci giorni 300 000 copie; in totale supera le 500 000 copie.
Poi tra successi e pause il cofanetto di Giorgia intitolato Spirito libero – Viaggi di voce 1992-2008. Contiene la storia della carriera artistica della cantautrice, a partire dai suoi primissimi esordi nel 1992 con “Io vorrei la pelle nera. L’antologia ha ad oggi venduto oltre 300.000 copie divenendo uno degli album più venduti in Italia. In uno speciale dedicato al cinquantesimo di Giorgia realizzato da La7, la musicista e produttrice discografica ha spiegato di sentirsi affascinata dal passare del tempo e ha dichiarato: “Mi sento sempre 26enne, questo è un grave difetto, devo lavorarci!”.




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