Follett – Uscirà in contemporanea il 9 novembre 2021 ‘Per niente al mondo’ il nuovo romanzo di Ken Follett di cui è stata rivelata la copertina dell’edizione italiana che sarà pubblicata da Mondadori nella stessa data in cui uscirà negli i Stati Uniti e nel Regno Unito.
Il romanzo, che segna un cambio di rotta rispetto ai famosissimi romanzi storici di Follett – che ha venduto oltre 170 milioni di copie dei 36 libri che ha scritto – è ambientato ai giorni nostri e racconta una crisi globale che minaccia di sfociare nella terza guerra mondiale, lasciando il lettore nell’incertezza fino all’ultima pagina.
Più di un thriller, ‘Per niente al mondo’ è un romanzo ricco di dettagli reali che si muove tra il cuore rovente del deserto del Sahara e le stanze inaccessibili del potere delle grandi capitali del mondo.
“Mentre facevo ricerche per ‘La caduta dei giganti’, rimasi scioccato nel rendermi conto che la Prima guerra mondiale è stata una guerra che nessuno voleva. Nessun leader europeo, dell’uno o dell’altro schieramento, avrebbe voluto che scoppiasse. Eppure, uno dopo l’altro, imperatori e primi ministri presero decisioni – decisioni logiche e ponderate – ognuna delle quali condusse, a piccoli passi, al peggior conflitto che il mondo avesse mai conosciuto. Mi sono convinto che si era trattato di un tragico incidente. E mi sono chiesto se sarebbe potuto accadere di nuovo” racconta Follett parlando della genesi del libro.
Nasce a Cardiff, nel Galles, il 5 giugno 1949. Primo figlio di Martin Follett, un ispettore delle tasse, e di Lavinia Veenie, ha tre fratelli. Sviluppa fin da piccolo un grande interesse per la lettura.
Si trasferisce a Londra con la famiglia all’età di dieci anni. Nel 1967 vince l’ammissione allo University College di Londra, dove studia filosofia e inizia ad impegnarsi nella politica di centro-sinistra. Si sposa con Mary nel 1968, e nello stesso anno nasce suo figlio Emanuele.
Dopo la laurea nell’autunno del 1970, intraprende un corso di giornalismo e inizia a lavorare come apprendista reporter a Cardiff nel South Wales Echo. Dopo tre anni torna a Londra per lavorare nell’Evening News, il telegiornale della sera.
Successivamente lascia il giornalismo e diventa vice-direttore generale della piccola casa editrice di Londra Everest Books. Inizia inoltre a scrivere romanzi la sera e nei fine settimana come hobby.
Il successo arriva lentamente, finché nel 1978, con la pubblicazione di La cruna dell’ago (Eye of the Needle), un thriller ambientato durante la seconda guerra mondiale, diviene celebre in tutto il mondo. Il libro vince l’Edgar Award e diventa un film per il grande schermo che vede come protagonisti Donald Sutherland e Kate Nelligan.
Verso la fine degli anni settanta, viene coinvolto nelle attività del partito laburista britannico. Durante il suo impegno politico, conosce Barbara Hubbard, un deputato del Parlamento nelle file laburiste che in seguito diventerà ministro della cultura nel governo di Gordon Brown. Ken e Barbara si sposano nel 1985.
La coppia vive tra Londra e Stevenage (Hertfordshire), insieme a una vasta schiera di figli avuti nei matrimoni precedenti. Follett è un grande estimatore di Shakespeare, e spesso è possibile incontrarlo alle rappresentazioni tenute dalla Royal Shakespeare Company di Londra. Adora la musica e suona il basso in una band dal nome Damn Right I Got the Blues.
Un vasto consenso di critica e di pubblico mondiale hanno poi ottenuto i successivi romanzi, tra i quali: Triplo, Il codice Rebecca, L’uomo di Pietroburgo, Sulle ali delle aquile, Un letto di leoni, Notte sull’acqua, Una fortuna pericolosa, Un luogo chiamato libertà, Il terzo gemello, Il martello dell’Eden, Codice a zero, Le gazze ladre, Il volo del calabrone, Nel bianco e la trilogia “The Century” (La caduta dei giganti, L’inverno del mondo, I giorni dell’eternità), che sono stati a lungo al primo posto nelle principali classifiche.
Dopo l’immenso successo de I pilastri della terra che ha dato inizio alla saga di Kingsbridge, sono seguiti Mondo senza fine e La colonna di fuoco.
Follet è famoso anche per alcune sue esternazioni che hanno suscitato polemiche.
Poco prima della pubblicazione del libro La caduta dei giganti, Ken Follett è stato criticato da Umberto Eco, il quale ha affermato: “Mette in scena improbabili e inverosimili avventure, prendendo per i fondelli il pubblico. Le sue sono sciatterie nanesche”, affermando inoltre di preferire Manzoni a Follett. A queste dichiarazioni, lo scrittore gallese replicò a tono: “Ne Il nome della rosa vi è una parte centrale molto descrittiva e noiosa, io evito di annoiare mortalmente il mio pubblico. La mia è storia con la ‘S’ maiuscola”.
Follett è un grande estimatore di Ian Fleming, e ha dichiarato che uno dei suoi libri preferiti è Vivi e lascia morire.
Tra i romanzi italiani, invece, lo scrittore ha definito Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa “un testo davvero splendido.