Calcio – Juventus, Lazio e Roma stentano. Bene le lombarde. Riparte il Cagliari

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Calcio – Salta un’altra panchina in serie A, la sesta da inizio stagione. Il Crotone ha esonerato Giovanni Stroppa. La decisione è stata presa all’indomani della sconfitta casalinga contro il Cagliari, la sesta consecutiva, ko che ha lasciato la formazione calabrese sul fondo della classifica con 12 punti in 24 giornate.  Al posto di Stroppa arriva Serse Cosmi, 62 anni, ultima esperienza la scorsa stagione in B al Perugia.

COSMI AL CROTONE
“Si chiude così un percorso bello e intenso durato quasi tre anni, non privo di momenti difficili ma culminato nella straordinaria salvezza e ancor più nella seconda, storica, promozione in serie A – il congedo del Crotone – Il presidente e la società tutta intendono augurare il meglio a mister Stroppa e al suo staff per il prosieguo della carriera”. Il 53enne tecnico lombardo era stato ingaggiato per la stagione 2018-19 e, dopo un primo esonero, era stato richiamato chiudendo il campionato di B al 12esimo posto. Nella stagione successiva la promozione diretta in A, piazzandosi alle spalle del Benevento.

ROMA_MILAN
Facendo un passo indietro, la partita più attesa del fine settimana è stata quella dell’Olimpico tra Roma e Milan.
Il Milan non lascia andare in fuga l’Inter. Proprio nel suo periodo più difficile, reagisce da grande: batte 2-1 all’Olimpico la Roma e resta in piena corsa scudetto, a -4 dai nerazzurri. Un successo di personalità ottenuto con una prova coraggiosa. I rossoneri hanno dominato per un tempo e poi hanno colto i tre punti sfruttando il pressing alto, un’arma che ha costantemente messo in crisi i giallorossi. La Roma conferma tutte le sue difficoltà, sia tecniche che psicologiche, quando si ritrova di fronte una delle big,
Il Milan, con un solo cambio rispetto al derby (Tomori per Romagnoli), è partito a razzo, attuando un pressing alto che ha mandato immediatamente in affanno la Roma: i giallorossi sono stati graziati ripetutamente da Ibrahimovic (3), Rebic (3), Saelemakers e Kjaer (traversa su calcio d’angolo) e sono miracolosamente riusciti a tenere il punteggio sullo 0-0 anche grazie ad alcune buona parate di Pau Lopez. Solo dopo la mezz’ora la Roma è riuscita a imbastire qualche buona controffensiva ma ha sciupato tre buone occasioni per passare con Pellegrini (2) e, soprattutto, Mkhitaryan che ha messo a lato un pallonetto a tu per tu con Donnarumma. Proprio nel loro momento migliore i giallorossi hanno commesso un pasticcio, finendo il primo tempo in svantaggio: Fazio, nel tentativo di anticipare al limite Calabria, ha dato un pestone al difensore rossonero, visto da Guida solo grazie all’ausilio di Irrati al Var. Kessié ha ringraziato e ha realizzato dal dischetto il 9° gol stagionale.
Il Milan in avvio di ripresa, con Brahim Diaz al posto di Calhanoglu, si è divorato il raddoppio con Hernandez, che ha concluso una grande azione in percussione con un sinistro di poco a lato, ed è stato immediatamente punito (50’): Spinazzola dalla sinistra ha smarcato al limite Veretout che con un gran sinistro a giro ha battuto Donnarumma. La Roma, sulle ali dell’entusiasmo, ha tentato a tenere alto il baricentro ma un rinvio corto di Lopez le è costato carissimo: il Milan ha recuperato palla con Saelemaekers che ha servito immediatamente al limite Rebic, bravo a evitare la marcatura di Mancini a insaccare con un forte sinistro in diagonale.
Fonseca si è giocato la carta Bruno Peres, arretrando in difesa Karsdorp al posto di Fazio, e la squadra in effetti ha iniziato a distribuire meglio i palloni sugli esterni. Il Milan, persi Ibrahimovic e Rebic per fastidi muscolari, si è messo a coprire meglio il campo col 4-4-2, con Krunic a sinistra e Diaz avanzato accanto al subentrato Leao, e in questo modo è riuscito a rispondere colpo su colpo agli avversari. La Roma, con El Shaarawy e Pedro gettati disperatamente nella mischia per trovare la giocata vincente, ha sciupato due buone opportunità con Mkhitaryan ma ha anche rischiato di incassare l’1-3 sulle conclusioni di Leao, Krunic e Tomori, piombato sul secondo palo su una punizione di Hernandez. Per il Milan un successo pesante che legittima le ambizioni per il titolo. Per la Roma un ko amaro che la costringe a rimboccarsi le maniche per ricominciare la rincorsa al 4° posto.

PIOLI
“Vittoria importante e meritata. Abbiamo disputato un primo tempo eccezionale”. Stefano Pioli si congratula con il Milan per la bella vittoria a Roma che gli consente di restare in corsa per lo scudetto: “Abbiamo fatto benissimo. Abbiamo recuperato finalmente più palloni nella metà campo avversario. Meritavamo di chiudere il primo tempo con un punteggio maggiore. E’ un lavoro di analisi continua tra benefici e costi e oggi ha prodotto più benefici. Nel finale abbiamo provato ad essere attendisti, loro hanno giocatori di grande qualità e velocità, qualche volta ci hanno preso sul tempo. Ma sono rischi che dobbiamo correre”. Il tecnico rossonero tiene a sottolinear quanto di buono sta facendo la squadra: “Due partite negative non possono toglierci le convinzioni di quanto fatto nell’ultimo anno. Siamo una squadra giovane, ci manca ancora quel tipo di furbizia che hanno le formazioni più esperte. Stiamo facendo qualcosa di importante e abbiamo 17 punti in più rispetto alla scorsa stagione. L’ambiente calcio è un mondo particolare. Nessuno avrebbe creduto a un Milan secondo in classifica dopo 24 partite. Sappiamo da dove siamo partiti e conosciamo gli obiettivi iniziali. Crediamo nel nostro lavoro”.

FONSECA
La Roma ancora una volta manca all’appello quando si trova al cospetto di una grande. Fonseca spiega così il motivo: “E’ una questione di dettagli. Contro le big ci manca sempre qualcosa. Peccato aver preso il 2-1 nel nostro migliore momento, ad esempio. Pau Lopez era solo e senza pressione al momento del rilancio. E questo errore ci è costato caro”.
Fonseca tralascia il discorso arbitrale (“C’è qualcosa che non mi è piaciuto ma non voglio trovare scuse”) e sottolinea di non essere rimasto sorpreso dall’atteggiamento del Milan, che pure veniva da un momento difficile: “No, sappiamo che è una squadra che quando recupera palla è molto veloce ad uscire e a creare pericoli. Il problema è stato che non siamo riusciti a gestire bene l’avvio dell’azione. Abbiamo sbagliato le scelte. Poi sull’1-2 era normale che concedessimo più spazi nel tentativo di recuperare”.

INTER_GENOA
L’altro risultato molti importante è la facile vittoria dell’Inter su un Genoa che veniva da ottime prestazioni.
Conte ha tanti motivi per sorridere: “C’è stato il giusto approccio, la giusta voglia, non abbiamo concesso niente e siamo stati bravi a fare tre gol. Già l’anno scorso avevamo ridotto notevolmente il gap rispetto alla prima che negli anni precedenti aveva dato 30 punti all’Inter…E noi dobbiamo sempre guardare al primo posto. Non c’è un patto scudetto: mancano ancora 14 partite, e sono tante”. Poi svela il segreto di questa grande cavalcata: “La delusione per l’eliminazione dalla Champions, immeritata, ci ha fatto capire che era necessario fare un salto di qualità. Ci siamo guardati dentro, ciascuno per il suo, e abbiamo capito. Si è creata una grande sinergia tra tutti noi. Rigiocassimo ora saremmo competitivi anche in Europa”. Nemmeno le delicate voci societaria sembrano disturbare i nerazzurri: “Quando sei all’Inter al di là di tutto devi concentrarti sul campo, io devo incidere su quello che mi appartiene, così come devono fare i calciatori. Sugli altri aspetti noi non possiamo fare nulla”. Chiusura su Roma-Milan: “La guarderò perché sono un appassionato di calcio. Sarà una bella partita”.

SEMPLICI VINCE

In fondo alla classifica da segnalare il debutto vittorioso sulla panchina del Cagliari di Semplici: “La classifica non è delle migliori ma leggendo la composizione della rosa sono molto fiducioso. Volevamo lasciarci alle spalle il passato, non era così semplice per una squadra così di valore ritrovarsi con 15 punti.
“Abbiamo fatto una prima parte di gara in cui abbiamo avuto difficoltà, secondo me si tratta di un problema dovuto anche al momento che i ragazzi stanno attraversato. Mi è piaciuta la reazione, il fatto di non aver preso gol è importante, così come l’aver segnato con le due punte. La disponibilità dei ragazzi si è vista anche nel momento in cui siamo rimasti in dieci: era importante partire con il piede giusto”. Per il momento nessuna alchimia tattica, solo un grande lavoro psicologico: “Ho dovuto fare un lavoro mentale, tanti colloqui a livello singolo e di reparto, era la cosa che più mi premeva. Non ho lavorato fisicamente e tecnicamente ma mentalmente”.

PIRLO
Infine Pirlo tra Verona e Lo Spezia: “Lo Spezia sta dimostrando di essere all’altezza della Serie A. Sta facendo un grandissimo campionato, si pensava fosse una Cenerentola della Serie A. Invece dimostra con prestazioni di potersela giocare alla pari con quasi tutte le squadre, ha fatto grandi risultati con le grandi, anche con il Milan. Partita difficile, importante per noi perché dobbiamo riscattare i due punti persi a Verona e continuare a lottare per lo scudetto. Dobbiamo fare una partita intensa. Sappiamo che incontreremo una squadra di grande valore.n




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