Somalia nel caos: proteste e scontri con decine di vittime

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Somalia – Il rinvio delle elezioni in Somalia ha scatenato un’ondata di proteste in tutto il Paese. Gli episodi più gravi si sono verificati nella capitale Mogadiscio, dove ci sono stati decine di morti e feriti.

SOMALIA TERRA DI FRIZIONI

Oltre alla dimensione locale, tuttavia, gli analisti internazionali sembrano concordi nell’individuare, dietro la perenne instabilità politica, dei forti interessi esterni. A dispetto della sua condizione di Paese immiserito da guerre e carestie, la Somalia nasconde, infatti, una serie di risorse che sono molto importanti sotto il profilo strategico-economico e che fanno gola a molti, a cominciare da alcuni gruppi d’interesse della stessa diaspora somala. – come spiega a Radio VATICANA il professor Nicola Pedde, direttore di IGS – Institute for Global Studies. “Ci sono gruppi che riescono ad esercitare una forte capacità di influenza sul Paese e sono interessati a mantenere lo status quo per poter garantire la continuità dei propri affari economici in Somalia. Si tratta di interessi che spaziano dall’erogazione dei servizi per la telefonia, ai servizi per la raccolta dei rifiuti nella capitale, alla gestione dell’elettricità e dell’illuminazione senza particolari vessazioni sul piano fiscale”.

POSIZIONE GEOPOLITICA

Una posizione geopoliticamente importante – spiega Nicola Pedde – per la presenza di scali portuali “che costituiscono il centro nevralgico delle movimentazioni dall’interno del Corno d’Africa, e quindi anche dall’ Etiopia, verso il mare e trasformano la Somalia in un attore importantissimo che tutti hanno interesse a mantenere nel suo attuale stato di debolezza e frammentazione”.

GOVERNABILITA’

Di fronte a un tale intreccio di interessi internazionali – conclude Pedde – anche l’invito del Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, a trovare al più presto una soluzione politica per lo svolgimento delle elezioni prende le sembianze di un mero palliativo se non viene affrontato alla radice il problema del superamento dei limiti imposti da una visione federale e disgregatrice rispetto agli interessi del Paese.




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