Catricalà trovato morto nella sua abitazione a Roma

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Catricalà – Gran parte della società di questo mondo continua a credere che ricchezza e potere siano sinonimo di gioia e bellezza di vivere, il caso della morte di Antonio Catricalà sono la conferma che questo intrigante binomio non è sufficiente per avere la gioia di vivere.

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Partiamo dalla notizia (tutta da confermare) perchè nella nostra italica democrazia di eventi misteriosi e controversi ne sono accaduti e molti): l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed ex garante dell’Antitrust, Antonio Catricalà, è stato trovato morto nella sua abitazione a Roma, nel quartiere Parioli. Catricalà, 69 anni, si sarebbe suicidato sparandosi un colpo di pistola. Sul posto sono intervenute alcune pattuglie della polizia e una squadra della polizia scientifica. Il corpo è stato trovato sul balcone di casa. La Procura di Roma ha avviato un’indagine.

CATRICALA’ FIGURA

Quella di Antonio Catricalà, è una figura cruciale che ha attraversato – con il profilo del ‘civil servant’ – la storia italiana degli ultimi decenni nella sua attività prima di avvocato e magistrato, quindi di dirigente pubblico e di politico, fino alla carica di presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e poi di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e di Viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico. Attualmente era presidente di Aeroporti di Roma e da pochi giorni nominato alla presidenza dell’Igi, l’Istituto Grandi Infrastrutture.
Nato a Catanzaro, il 7 febbraio 1952, a 22 anni si era laureato con lode in giurisprudenza a Roma, dove era stato allievo di Pietro Rescigno: vinto il concorso in magistratura ordinaria, aveva superato anche l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense. A 30 ha rappresentato il governo nel processo Moro; poi è diventato consigliere di Stato (1982). Successivamente è stato consigliere e dal 2006 al 2014 presidente di sezione del Consiglio di Stato: nel 2002 aveva pubblicato anche un libro “Lezioni di diritto civile” in cui riporta il contenuto delle lezioni tenute al suo corso per la preparazione al concorso in magistratura.

Quale professore a contratto ha insegnato ‘Diritto privato’ nella facoltà di Giurisprudenza dell’ Universita’ degli studi di Roma Tor Vergata e ‘Diritto dei consumatori’ all’Universita’ Luiss Guido Carli. Era anche professore straordinario di Diritto Privato presso l’Universitas Mercatorum di Roma. Succedendo a Giuseppe Tesauro è stato presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato dal 9 marzo 2005 al 16 novembre 2011. Il 18 novembre 2010 era stato designato Presidente dell’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas, carica alla quale ha rinunciato pochi giorni dopo. Successivamente dal 2011 al 2013 è stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo guidato da Mario Monti e dal 2013 al 2014 durante il Governo Letta è stato viceministro per lo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni.

Nel 2014 la candidatura – poi ritirata – alla carica di giudice della Corte costituzionale in sostituzione del giudice Luigi Mazzella e le dimissioni da Presidente di Sezione del Consiglio di Stato della Repubblica Italiana per intraprendere la carriera di avvocato. Dopo avere fondato la Law Academy diviene partner dello Studio Lipani Catricalà & Partners e nel 2015 era stato nominato presidente dell’Oam – Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi. Fra le onorificenze, quella nel 2003 di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana mentre nel 2009 è stato insignito del premio Aldo Sandulli. Del ruolo di “servitore dello Stato”, che ha sempre rivendicato per sé come sintesi del suo operato pubblico, aveva adottato lo stile sobrio e riservato. Unica nota civettuola, una certa ricercatezza nel vestire e un paio di occhiali d’oro che non ha mai cambiato. «La cosa che mi fa più arrabbiare», diceva, «è la sciatteria: che sia sul lavoro o nella gestione dei rapporti tra persone non la sopporto. Perché è una mancanza di rispetto nei confronti dell’altro».

DICONO DI LUI

Di Antonio Maccanico, suo mentore insieme con Gianni Letta, in un’intervista a Roberto Race aveva fatte sue le parole con cui aveva dato l’addio al Consiglio di Stato: «Mi disse: “Mi sento un servitore dello Stato, lascio il ruolo, mantengo l’habitus”»

CASELLATI E SENATO

L’Aula del Senato ha rispettato un minuto di silenzio, su invito del presidente Elisabetta Casellati, in memoria di Antonio Catricalà. Casellati, al termine della commemorazione di Franco Marini, ha informato che “è venuto a mancare” l’ex sottosegretario, esprimendo “il cordoglio personale e dell’Assemblea” alla famiglia.
Molti i messaggi di cordoglio alla famiglia dell’ex presidente dell’Antitrust. “Grande amico, grande servitore dello Stato, Antonio Catricalà lascia un incolmabile vuoto in tutti quelli che lo hanno conosciuto e hanno avuto l’onore e il privilegio di lavorare con lui”, scrive su Facebook il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, aggiungendo che “è un dolore fortissimo”.
“Siamo sgomenti, sconvolti e addolorati per la morte di Antonio Catricalà. Fine giurista, uomo di Stato che ha saputo rappresentare le Istituzioni con disciplina e onore. Mancherà profondamente alla comunità politica di Forza Italia, mancherà all’Italia. Alla famiglia le più sentite condoglianze”, scrive in una nota Giorgio Mule’, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.

ADR

Adr: “Sgomento e cordoglio” – Aeroporti di Roma ha espresso il suo “sgomento, enorme dolore e profondo cordoglio per l’improvvisa scomparsa del presidente della società, il professor Antonio Catricalà. Tutti i dipendenti del gruppo si stringono intorno alla sua famiglia e ai suoi cari”.
Gasparri: “Sono sgomento, l’ho sentito ieri al telefono” – Sgomento è stato manifestato dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ha ricordato di averlo “sentito ieri al telefono. I suoi pareri giuridici, le sue opinioni sempre garbate e centrate, la sua serietà e la sua ineguagliabile sapienza giuridica ne hanno fatto un riferimento prezioso che coloro che hanno potuto fruire della sua amicizia”.
Bergamini: “Notizia raggelante” – Tra i numerosi messaggi pervenuti, la deputata di Forza Italia Deborah Bergamini ha scritto: “Con sconcerto e profondo dolore apprendo della morte di Antonio Catricalà, una notizia raggelante che lascia senza parole. Conoscevo Antonio da molti anni, ho sempre apprezzato le sue doti straordinarie, la sua intelligenza, il suo equilibrio, la sua sensibilità. Era una persona davvero eccezionale. Ai suoi familiari va la mia più sentita vicinanza”.
E’stato un vero “civil servant”». Giovanni Calabrò, direttore generale della Tutela del consumatore dell’Antitrust, ricorda così Antonio Catricalà, morto a Roma al 69 anni. «E’ stato un civilista e amministrativista raffinato – ha dichiarato Calabrò – Intuì per primo l’importanza di una effettiva tutela del consumatore. Ebbe una grande capacità di innovazione

L’ULTIMO ARTICOLO

“Quella stretta via tra Stato e mercato per rilanciare l’Italia”. E’ con questo titolo che è stato pubblicato il 27 gennaio scorso su Mf l’ultimo intervento scritto di Antonio Catricalà. Un articolo quanto mai attuale, dedicato all’intervento dello Stato nell’economia e scritto citando anche Draghi pochi giorni prima che l’ex banchiere centrale ricevesse l’incarico di formare il nuovo governo.
“Nel dibattito pubblico quando si discute dell’intervento dello Stato nell’economia si evoca il fantasma dell’Iri additandolo a esempio negativo”, osserva Catricalà: “Invece – aggiunge – dobbiamo ripartire proprio da quell’acronimo che indicava nella ricostruzione industriale la mission dell’Istituto. Siamo in una fase straordinaria, che richiede la mobilitazione di tutte le energie del Paese e l’abbandono di contrapposizione ideologiche”. L’emergenza, dunque “impone di concentrarci sulle condizioni dell’intero tessuto produttivo e sull’assetto che si intende dare al sistema economico italiano” e in questo quadro, secondo l’ex presidente dell’Antitrust, “l’intervento diretto dello Stato nelle imprese è infatti solo uno strumento da utilizzare, con attenzione, per ridare slancio a un’economia che da troppi anni stenta a crescere, con ciò ampliando in modo inaccettabile le diseguaglianze sociali”. “Siamo davanti a un passaggio epocale durante il quale occorrerà contaminare modelli antitetici tra loro. Perché ha ragione il documento del G-30 coordinato da Mario Draghi a evocare ‘una certa quantità di distruzione creatrice’ e a prevedere che ‘alcune aziende si ridimensioneranno o chiuderanno, altre apriranno; alcuni lavoratori dovranno cambiare imprese e settori con un appropriato re-training e assistenza nella transizione’. Ma non sarà il libero mercato a sprigionare la sua distruzione creatrice: sarà la mano, visibilissima, dello Stato a guidare la direzione. E non solo in Italia”, spiega Catricalà. “Next Generation Eu rappresenta del resto il tentativo di tutta Europa di ridisegnare la propria economia rendendola competitiva, sostenibile e inclusiva. E ovunque il ruolo dei governi sarà determinante. L’Italia non potrà essere da meno, anche a costo di utilizzare strumenti invisi ai puristi del libero mercato. Purché non si compiano gli errori del passato dei quali ancora oggi paghiamo il conto”,




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