Calcio – In Champions il PSG travolge il Barca 4-1 ed ipoteca il passaggio del turno. Due errori del Lipsia schiudono le porte della vittoria del Liverpool a Budapest.
La Champions League ha riaperto i battenti con due partite scoppiettanti e ricche di sorprese. Da una parte la rinascita del Liverpool e l’ascesa internazionale del PSG, dall’altra il momento buio che appare un declino del Barcellona e la serata nera, nerissima del Lipsia.
I parigini “vendicano” l’umiliante 6-1 di 4 anni fa che costò ai transalpini una cocente eliminazione dalla Champions dopo il 4-0 dell’andata imponendosi per 4-1 dopo essere stati in svantaggio.
Il risultato evidenzia il dominio tattico della squadra di Pochettino su un Barcellona sempre più in crisi.
Il tecnico argentino ha vinto la sfida attuando un 4-5-1 elastico, che, grazie al sacrificio di Kean e Mbappé sugli esterni ha dato al Psg la possibilità di dominare per lunghi tratti a centrocampo e di risultare micidiale nelle ripartenze. Oltre allo tripletta ed alla grande prestazione di Mbappé va segnalata la sontuosa prova di Verratti e le valide prestazioni di Florenzi protagonista dell’azione dell’1-2 e Kean che ha realizzato la rete dell’1-3.
IL RITORNO DI PIQUE’
In un campo dalle tribune quasi spettrali Koeman ha rilanciato dal primo minuto Piqué, e ha messo Dest, in assenza di Sergi Roberto, a controllare Mbappé. Pochettino, privo di Di Maria e Neymar, ha risposto mandando in campo tutti gli italiani (Florenzi, Verratti e Kean), con Icardi centravanti. Le due squadre hanno cercato di sorprendersi con la stessa tattica: lento palleggio e rapide verticalizzazioni. Così, dopo un’occasione per parte, fallite da Griezmann e Icardi, è nato l’1-0: de Jong, con un inserimento in area sulla destra, ha sorpreso Kurzawa che lo ha toccato sulla gamba da dietro. Rigore netto che Messi ha freddamente trasformato. Per il Barca sembrava schiudersi una serata felice ed invece la gioia sarebbe stata effimera.
Il Psg ha rischiato di incassare immediatamente il raddoppio da Dembelé, che ha sciupato un bell’assist di Messi, ma poi ha reagito con veemenza, alzando il baricentro. E alla prima opportunità a pareggiato i conti con un’azione spettacolare. Kurzawa al volo dalla sinistra ha servito in area Verratti, bravo a smarcare in mezzo di prima Mbappé; dribbling secco ai danni di Lenglet e sinistro al fulmicotone sul primo palo. Il Barcellona ha provato a tornare avanti ma un diagonale di Griezmann si è perso di un soffio a lato. Il Psg, sulle ali dell’entusiasmo, ha insistito spaventando ter Stegen per altre tre volte, prima dell’intervallo, con Kurzawa, Kean e Icardi.
LA RIPRESA DI MARCA PSG
All’inizio della ripresa Pochettino ha deciso di togliere Gueye, che più volte aveva rischiato di prendere la doppia ammonizione nel primo tempo, e con Herrera al suo posto ha preso ancor più possesso del centrocampo.
Il Psg ha mandato altre due avvisaglie a ter Stegen con Mbappé e Kean e al 65’ ha ribaltato il risultato: Paredes ha lanciato in area sulla destra Florenzi che ha crossato per Icardi; Piqué in spaccata ha deviato la palla verso Mbappé che di sinistro ha infilato la porta. Il Barcellona ha accusato psicologicamente il colpo e al 70’ ha incassato l’1-3 da Kean, lasciato colpevolmente solo sul secondo palo dalla difesa blaugrana su una punizione-cross dalla trequarti di Paredes. Gli ingressi di Mengueza, Pjanic, Trincao e Puig non hanno svegliato il Barcellona che, dopo essere stato graziato dal Var, che non ha segnalato a Kuipers un tocco di Griezmann in area su Mbappé, ha comunque subito l’1-4 in contropiede dallo scatenato Mbappé, smarcato in area da Draxler, da poco entrato al posto di Verratti. Il 10 marzo, al Barca servirà l’impresa per evitare l’eliminazione!
A BUDAPEST LIPSIA-LIVERPOOL 0-2
Nell’altro incontro ecco rinascere quel Liverpool che si era eclissato. Che sia l’aria di Budapest o la carica che solo la Champions League è in grado di dare ad alcuni giocatori resta il fatto che gli inglesi sono tornati per la gioia dei loro estimatori. I Reds passano sul campo di Budapest, dove si gioca vista la chiusura tedesca per non rischiare la cosiddetta variante inglese. Di variante c’è quella calcistica, contagiosa: il Lipsia più accreditato dai bioritmi deve inchinarsi al mestiere dei britannici, implacabili a colpire ed affondare i quotati avversari.
I tedeschi sono famosi per sfoderare calcio innovativo abbracciate alla perfezione da fuoriclasse quali Olmo, falso nueve, sul piedino educato di Angelino, sulla corsa perpetua di Kampl, mentre dietro troneggia Upamecano, Klopp risponde con Henderson e due terzini dai piedi buoni, abituati al passaggio vincente.
LIPSIA SUBISCE E SBAGLIA
Il Lipsia, subisce subito gli inglesi ma ha l’occasione di passare in vantaggio con Olmo il cui colpo di testa è respinto dal palo, Ma è un fuoco di paglia: Gulacsi esce alla disperata su Salah, liberato da un assist al bacio di Arnold e se la cava con la spalla, in angolo, poi esce ancora su Mané, lanciato da Henderson, ma mette palla sui piedi di Robertson, che deposita il pallone sulla parte alta della rete. Arriva un gol di Firmino ma Mané, che insegue un pallone impossibile per rimetterlo in mezzo, riesce a dare la palla gol quando è uscita dal campo.
IL LIVERPOOL RINGRAZIA
Nella ripresa il copione non cambia ma la fortuna appare volgere dalla parte degli audaci infglesi. Capitan Sabitzer effettua un passaggio a memoria che non trova corrispondenti i “suoi” difensori, Salah capisce tutto ed infila Gulacsi nell’angolino più vicino. La frittata è fatta ma il Lipsia non è pago anzi, prosegue con un secondo regalo al Liverpool. Un lungo rinvio su azione di angolo per i tedeschi vede Mukiele “ultimo uomo” inciampare da solo, Manè ha la prateria spalancata, Gulacsi è battuto per la seconda volta. Il Lipsia tenta il tutto per tutto nel finale. Nagelsmann inserisce come attaccanti Poulsen e Hwang e toglie mediani. Sul filo di lana Hwang scatta bene tra le linee e calcia fuori sull’uscita di Alisson. Al ritorno sarò dura ma il Lipsia non lascerà nulla di intentato.