PlayStation 5, Il prossimo 19 novembre milioni di fan metteranno finalmente le mani su PlayStation 5, la console di nuova generazione di casa Sony, che promette non solo di immergerci in mondi più dettagliati e immersivi, ma anche di innovare, grazie ad alcune tecnologie uniche, in maniera radicale il nostro modo di giocare ci dice tomshw .
Sony arriva da una generazione eccezionale, dove sono state vendute più di 120 milioni di PS4, annichilendo la concorrenza e gettando le basi per un futuro più roseo che mai. Questo successo, però, non è arrivato dal nulla ma è stato il frutto di anni di fatiche, esclusive di spessore e, soprattutto, merito di una console ben bilanciata, in grado di equilibrare potenza, innovazione e un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Questa generazione, tuttavia, partirà in maniera diversa: la concorrenza è rinsavita ed é più agguerrita che mai. É, quindi, fondamentale che l’azienda giapponese non perda la bussola come successo agli inizi della generazione di PS3. Bisogna necessariamente continuare a sviluppare esperienze cinematografiche di livello, contornando il tutto con caratteristiche uniche e tecnologie in grado di convincere i consumatori a preferire PlayStation 5, anche nel lungo periodo.
Questo importante fattore genera un’altrettanta importante realtà: PS5 è una di quelle macchine da gioco che non si può non acquistare, se si vuole fruire dei suoi titoli esclusivi di casa Sony. Questa è la vera forza di PlayStation, un insieme di produzioni importanti, iconiche e varie.
Questo punto è legato a doppio filo con l’hardware della console, pensato non per essere il più performante in assoluto ma per rivelarsi quello più bilanciato nei confronti delle proprie produzioni interne. Queste ultime, infatti, sono ormai divenute dei veri e propri mezzi di traino per il pubblico e per lo stesso brand PlayStation, ormai considerato un fenomeno culturale, praticamente irraggiungibile.
PlayStation 5 è, quindi, una piattaforma che vuole essere, prima di tutto, una console vecchio stampo. Legata ai suoi giochi, e alla loro iconografia culturale, senza lasciarsi trasportare da un mercato che sta chiaramente cambiando, prendendo strade diametralmente opposte. Nelle ultime settimane in sua compagnia, l’abbiamo vissuta come appassionati e come giocatori, analizzandola dal punto di vista tecnico, sì, ma anche, e soprattutto, da quello esperienziale.
Senza girarci troppo attorno, possiamo già rassicuravi dicendovi che PlayStation 5 è una console che non può assolutamente mancare nelle vostre case. Sony ha svolto un lavoro certosino, realizzando una macchina, non solo ben pensata a livello di performance, ma anche innovativa e velocissima, dove le esclusive promettono di sorprendere e lasciare senza fiato.
Specifiche Tecniche
Dal punto di vista prestazionale, PS5 è un passo in avanti notevole rispetto a PS4 e PS4 PRO. Grazie alla collaborazione con AMD, abbiamo un’APU con architetture ZEN 2 ed RDNA 2 custom, oltre che all’introduzione di un portentoso SSD, che non migliora solo i tempi di caricamento, ma che promette di cambiare, addirittura, il game design all’interno delle esperienze videoludiche.
La GPU è da 10.28 TFLOP con 36 Cu che viaggiano ad una velocità in frequenza variabile di 2.23 GHz. Come potete vedere si tratta di una frequenza dinamica e che quindi può cambiare a seconda di necessità estrema. Ciò cosa significa? Beh, che in momento in cui l’APU comincia a generare troppo calore, la frequenza si abbassa, equilibrando il tutto. C’è da dire che Mark Cerny ha promesso una frequenza piuttosto costante, anche grazie a una sistema di dissipazione – che vedremo successivamente – piuttosto interessante, che sfrutta un enorme dissipatore ad aria, oltre che un sistema a metallo liquido. Una frequenza così alta potrebbe dare molto, in termini tecnici, ai videogiochi, tuttavia andrà valutata sul lungo periodo.
Negli ultimi mesi si è molto parlato dell’architettura della GPU. Oggi possiamo dire, anche grazie alle conferme di AMD, che si tratta di RDNA 2 custom. Parliamo di un ibrido tra RDNA 1 ed RDNA 2, con alcune tecnologie esclusive di Sony, sfruttando Primitive Shader e con pieno supporto al ray tracing. Cosa manca rispetto ad RDNA 2, quindi? Supponendo il fatto che non se ne sia parlato, è possibile che la GPU di PS5 non abbia il supporto al VRS e a tutto ciò che è correlato. Non una grossa perdita sia chiaro, anche perché è possibile che sfrutti un sistema realizzato dagli stessi ingegneri Sony e che quindi il tutto sia semplicemente introdotto con nomi e terminologie differenti.
La CPU 8 Core Zen 2 da 3.5 GHz, come nel caso di Xbox, è un passo in avanti fondamentale per i videogiochi. Finalmente gli sviluppatori potranno osare di più, creando mondi più grandi, intelligenze artificiali migliori e soprattutto una fisica più avanzata. Per la RAM, invece, Sony ha deciso di intraprendere una strada più classica con 16 GB di RAM GDDR6 con velocità di banda di 448 GB/s. Questa RAM permetterà di vedere texture in alta risoluzione in maniera più costante rispetto a prima.
Ovviamente arriviamo al vero salto, che cambierà per sempre il modo di fruire i videogiochi sulle console: l’SSD. Quello di PS5 è particolarmente portentoso, spingendosi con un Throughput I/O da 5.5GB/s in raw, fino a 8-9GB/s in compresso. Su PC stiamo cominciando già a vedere questi SSD PCI 4.0, ma la differenza sta nell’ottimizzazione hardware e di quello che Mark Cerny, e i suoi ingegneri, hanno creato. L’SSD è parte fondamentale di tutto il sistema e influisce in qualsiasi operazione tecnica della macchina, venendo sfruttato al 100%.
Una caratteristica che potrebbe cambiare per sempre il modo di sviluppare i videogiochi, portando di riflesso benefici anche al mercato PC, dove gli SSD, pur migliorando, non vengono mai sfruttati al massimo delle loro reali potenzialità, non riuscendo ancora a soverchiare l’utilizzo degli HDD. Con la possibilità, invece, di poter programmare videogiochi solo su SSD, vedremo esperienze come Ratchet & Clank Rift Apart, dove sarà possibile cambiare mondo di gioco in neanche mezzo secondo.
Tutto questo non può che confermare il fatto che PS5 è una console che, sulla carta, risulta essere la più veloce mai costruita, dando vita a giochi privi di caricamenti. Purtroppo queste enormi performance costano parecchio e di conseguenza non abbiamo un SSD da 1Tb ma solo da 825 GB, di cui 667 GB realmente utilizzabili per i giochi. Fortunatamente PlayStation 5 permette di espandere la memoria tramite uno slot SSD NVMe classico, che supporterà numerosi SSD PCI 4.0 nel corso dei prossimi anni.
Dovuta una piccola parentesi per il chip audio. PS5 non supporta Dolby Atmos – e neanche Dolby Vision – ma come nel caso della GPU, sfrutta tecnologie interamente proprietarie. Gli ingegneri hanno lavorato al Tempest Engine, un chip audio 3D che permette, oltre ad un suono più realistico e complesso, anche di poter ottenere il massimo rendimento da headset, o sistemi audio, non obbligatoriamente di alto livello. Dal canto nostro possiamo dire di non aver notato differenze particolari rispetto a PS4 ma è molto probabile che ancora debbano arrivare titoli in grado di esaltarlo realmente.
Arriviamo alle porte presenti sulla console. Nella parte frontale abbiamo il pulsante di avvio e quello per espellere il disco dal lettore 4K UHD Blu-Ray. Poco sopra Sony ha disposto una porta USB A per la ricarica del controller – il cavo è presente dentro la confezione – e una porta Type-C per la ricarica rapida o utile per alcuni dongle WiFi. Da questo punto di vista, l’azienda giapponese ha avuto una saggia idea: introdurre una porta ad alta velocità consentirà ricariche più veloci, ma anche il supporto a determinati accessori come gli SSD esterni.
Nella parte posteriore abbiamo altre due porte USB A 3.2, una porta HDMI con supporto 2.1 per il 4K a 120Hz – non supporta i 1440p –, e l’upscaling 8K, una porta Ethernet – immancabile – e una porta per l’alimentazione.
Design
Come nel caso di Xbox, viene difficile giudicare oggettivamente l’estetica di PlayStation 5, di conseguenza lasciamo a voi ogni considerazione in merito. Ma, come sempre, possiamo parlare del suo design, ispirato e fortemente proiettato nel futuro.
Non si può dire che PS5 passi inosservata. Per la prima volta in assoluto Sony ha optato per una colorazione bianca sin dal day one, dove il blu dei led e il nero della parte lucida centrale generano un piacevole contrasto visivo. La parte lucida non ci ha pienamente convinto, sia perché lascia diverse ditate sia per il fatto che c’è rischio che rimangano dei graffi sul lungo andare, forse sarebbe stato meglio tenerlo opaco come le paratie, che non lasciano ditate e risultano più resistenti.
Ci sono però delle considerazioni importanti da fare in merito alla sua grandezza. PS5 è imponente, statuaria, forse anche troppo. Le dimensioni di 39 centimetri di altezza, 26 centimetri di profondità e 10,4 centimetri di larghezza sono decisamente importanti, soprattutto nel momento in cui si decide di posizionarla in orizzontale, una scelta che costringe inevitabilmente a riservare diverso spazio solo per lei.
In verticale prende tutta un’altra forma, ergendosi come una splendida torre d’avorio. Anche in questo caso, però, parliamo di una console piuttosto ingombrante, soprattutto a causa di un piedistallo, tutt’altro che intuitivo, che aumenta la larghezza della console anche in questa posizione. La base serve necessariamente per non far scivolare PS5 nelle sue due posizioni, oltre che favorire una corretta ventilazione quando posizionata verticalmente, e se in orizzontale basta fissarla con le sue alette ad incastro, in verticale è necessario avvitarla usando una moneta o un cacciavite a taglio. Non parliamo di un’operazione complessa ma, come già detto, non è neanche un’azione eccessivamente intuitiva. Per una console da gioco, che solitamente ci aspettiamo sia plug & play, indubbiamente si potevano studiare soluzioni più eleganti.
Non comodissimo, ma a nostro parere più funzionale, è lo slot d’espansione SSD NVMe, presente, come detto in precedenza, sotto la paratia destra della console. Entrambe le coperture possono essere rimosse facilmente e senza difficoltà, chiara testimonianza delle diverse personalizzazione che si potranno applicare in futuro. Lo slot va svitato con un cacciavite e successivamente è possibile da subito introdurre un SSD PCI 4.0 supportato. Non intuitivo, vero, ma nemmeno così scomodo.
Un’altra cosa importante da dire è che, rimuovendo le plastiche, è possibile scorgere anche la ventola. Questo significa che, oltre ai fori dedicati alla raccolta della polvere depositata all’interno della macchina, la pulizia con una bomboletta ad aria compressa è decisamente facile rispetto a quanto visto in passato con PS4 .