Calcio – Serie A – Le partite della domenica

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A.s. Roma's Head coach, Rudi Garcia, during a press conference at the end of a training session a day before the Champions League group stage football match as Roma vs Fc Barcelona. Rome, 15 September 2015. ANSA/CLAUDIO PERI

A.s. Roma’s Head coach, Rudi Garcia, during a press conference at the end of a training session a day before the Champions League group stage football match as Roma vs Fc Barcelona. Rome, 15 September 2015. ANSA/CLAUDIO PERI


Tempi duri per gli affezionati di Novantesimo Minuto e Tutto il calcio minuto per minuto. La domenica alla 15 vanno scena solo tre partite. Inoltre i primi tempi delle tre partite sono di una noia mortale, male tipico del calcio italiano.
Finalmente con gli inizi del secondo tempo le emozioni e i gol cominciano ad arrivare.
Ad Empoli i padroni di casa chiudono in poco più di un quarto d’ora la pratica Carpi. Doppietta di Maccarone con in mezzo un gol di Saponara e Carpi al tappeto. 3 – 0 il risultato finale

A San Siro il Milan passa con molta fatica in vantaggio con il ritorno al gol di Bacca, ma lì inizia una nuova partita con la reazione del Verona che si concretizza con il rigore di Toni e annessa espulsione di De Jong. La partita ora è nervosa, alle due squadre il pareggio non serve a nulla per cercare di rimettere in piedi una stagione per entrambe fallimentare. Il Milan non gioca neanche male in inferiorità numerica creando tre limpide occasioni con Bertolacci e due volte Bonaventura, ma il risultato non si sblocca. L 1-1 finale è accolto dal pubblico di San Siro con delle bordate di fischi che risuoneranno a lungo nell’orecchie di Mihajlovic, nervosissimo come non mai nel dopo partita davanti ai microfoni delle tv.
Chievo –Atalanta sembra la classica partita di due squadre che si debbono salvare anche se le due squadre hanno una classifica più che dignitosa. Scontri aspri e duri e pochissime occasioni. Migliore in campo Sportiello che para un rigore a Paloschi e compie un altro ottimo intervento, ma nulla può al 76esimo su una azione filtrante clivense che porta al vantaggio di Birsa. Il nervosismo si impadronisce dei bergamaschi che chiudono in 9 ed escono sconfitti dal Bentegodi.

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In serata scendono in campo le big. Alle 18 si inizia al San Paolo con Napoli – Roma. Quello che un tempo veniva definito il derby del sud, vede di fronte due squadre che vengono da prestazioni discutibili. La sconfitta di Bologna per i partenopei. La contestata qualificazione agli ottavi di Campions per i romani.
Il Napoli si schiera con il suo classico 4-3-3. La Roma risponde con il suo 4-3-3, ma senza Gervinho ancora ai box. L’inizio è equilibrato con le due squadre che si affrontano a viso aperto. Piano piano però il Napoli prende campo, impone il suo ritmo, e costringe la Roma ad una partita di solo contenimento. Insigne risulta il più insidioso dei suoi, mette in gran crisi sulla destra Florenzi, si crea due ottimi occasioni per concludere, ma non centra la porta. Primo tempo dove il Napoli si fa preferire, ma la partita delude dal punto di vista tecnico e dello spettacolo
La ripresa inizia con un Napoli ancor più arrembante che pressa a tutto campo la Roma. Le difficoltà sulla fascia difensiva destra giallorossa aumentano e Insigne continua ad imperversare. Occasioni sempre pochine, però. Solo un tiro in diagonale di Hamsik che sfiora il palo. La seconda metà del tempo vede il Napoli diminuire la sua spinta per un calo fisico evidente. La Roma reclama per un gol annullato a De Rossi, ma il pallone sul cross pare essere uscito. A cinque dal termine clamorosa occasione per Hamsik che solo davanti a Szczesny si fa respingere il tiro dal portiere polacco. I minuti di recupero vedono un’altra occasione per Mertens che Szczesny respinge a fatica fissando il risultato sullo 0-0.
Al triplice fischio finale l’unica felice è l’Inter che allunga sulle due rivali. Una partita giocata con molto impegno e molto accanimento. Si è vista una Roma che ha giocato da provinciale, in difesa ma quasi mai propositiva. Il Napoli a tratti ha fatto vedere buon calcio, ma è mancato nell’ultimo passaggio. Buon Insigne per 60 minuti e un ottimo Koulibaly in difesa nel Napoli. Nella Roma spicca l’ottima prova di Manolas.

La serata di serie A si conclude alla Stadium di Torino, dove Juve e Fiorentina si affrontano per raggiungere i propri obiettivi. Continuare la rimonta è l’obbligo dei bianconeri, diventare i più accreditati inseguitori de l’inter per i viola. Allegri si schiera con il consolidato 3-5-2 affidandosi ai ritorni di Khedira ed Evrà e con l’ex Cuadrado sulla destra. Sousa risponde con il classico 3-4-2-1 con Ilicic a supporto di Kalinic.
Pronti via e rigore per la viola contatto in area molto sospetto tra Chiellini e Bernardeschi con Orsato che ci pensa un po’ e poi decreta il rigore aiutato dal giudice di porta. Ilicic è una sentenza dal dischetto; sei su sei e porta i suoi in vantaggio. La Juve reagisce come una belva ferita. Pogbà apre per Evrà il cui traversone trova Cuadrado che con un beffardo colpo di testa insacca per l’immediato pareggio. La partita è vibrante, combattuta su entrambi i fronti. Dybala con una magia si presenta davanti a Tatarusanu, ma tira debolmente. La gara pian piano si fa più tattica. La Juve tiene il pallino del gioco, ma la viola è sempre temibile in ripartenza sempre appoggiandosi su Kalinic. L’azione del gol del pareggio è spesso ripetuta dalla Juve, ma i traversoni di Evrà non sono più precisi come nell’occasione del pareggio e si va al riposo sullo 0-0.
La ripresa è il festival dell’equilibrio. L’agonismo e il pressing la fanno da padrone e le difese hanno sempre la meglio sugli opposti attacchi. Un solo tiro verso lo specchio della porta di Dybala che finisce a lato. Una partita del genere può essere sbloccata solo da un singolo episodio. Episodio che accade all’80. Palla rubata a centrocampo dalla Juve con Pogbà che con una gran giocata serve Dybala solo davanti alla porta. Tatarusanu respinge la conclusione, ma il più lesto a riprendere la respinta è Mandzukic che da vero centravanti d’area insacca sotto la traversa. La Fiorentina subisce il colpo. Ancora il portiere rumeno salva due minuti dopo su colpo di testa di Sturaro. Ma nulla può contro Dybala che mette il punto esclamativo alla partita su una palla vagante in area fiorentina.
La Juve chiude 3-1 e raccoglie la sesta vittoria consecutiva. Ora è quarta a sei punti dall’Inter che allunga sulle dirette concorrenti e prova la prima mini fuga del campionato. La Fiorentina non demerita, anzi da l’ennesima dimostrazione di essere una squadra che lotterà fino all’ultimo con tutti. La Juve ora rientra a pieno diritto per la lotta scudetto ben consapevole che non potrà permettersi più passi falsi vista la pessima partenza di stagione. L’Inter prima in classifica sa che ora la sua avversaria più temuta è tornata.

Pierfrancesco Bonanno




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