Archeologia – Trovata in Germania la “Signora di Bietikow”

465

In Germania è stata trovata la “signora Bietikow”, una mummia di oltre 5.000 anni. Le ossa sono state scoperte durante i lavori a Bietikow, nella regione del Brandeburgo. La “Signora di Bietikow” molto probabilmente visse tra il 3.400 e il 3.300 a.C.

La donna, deceduta intorno ai quarant’anni, sarebbe stata contemporanea di Ötzi, l'”uomo di ghiaccio” i cui resti mummificati furono scoperti nel 1991 in un ghiacciaio alpino, al confine tra Italia e Austria.

“Quindi puoi confrontare Ötzi e la signora di Bietikow in termini di età. Ma la scoperta dell’uomo di Tisenjoch, cioè Ötzi, è stata molto più spettacolare in termini di stato di conservazione”, spiega ad AFP l’archeologo Philipp Roskoschinsky.
“Era una mummia naturale. Ciò significa che non solo le ossa sono state preservate, ma anche tutti i tipi di materia organica, pelle, organi, ecc.”, descrive. Questi resti, tuttavia, mostrano che questa donna fu sepolta durante il periodo neolitico, più di 5.000 anni fa, in una posizione accovacciata, una delle più antiche forme di sepoltura dei morti.
“Le poche ossa di ‘Lady of Bietikow’ sono già istruttive. All’epoca, i cereali venivano introdotti nel cibo e nel commercio quotidiano”, racconta l’archeologo. “Rispetto agli animali, i cereali possono essere conservati meglio e utilizzati più facilmente come mezzo di pagamento. Tuttavia, questo ha spesso portato a un deterioramento della salute della popolazione”, aggiunge Roskoschinsky.

“Alcuni denti sono abbastanza consumati, puoi vederli qui”, aggiunge Bettina Jungklaus, anche lei archeologa, descrivendo in dettaglio la mascella dello scheletro. “Normalmente c’è dello smalto sulla superficie dei denti. Qui però è molto consumato. Lo smalto è completamente assente e questo ci permette di trarre conclusioni sull’alimentazione: era indubbiamente molto ricco di fibre, molto duro”, secondo l’archeologo.

Ulteriori esami tenteranno ora di determinare se la donna proviene effettivamente da questa regione o se è emigrata. Ötzi, l'”Ice Man” più o meno contemporaneo alla “Lady from Bietikow”, indossava un copricapo di peli d’orso e leggings di pelle di capra. Il corpo di Ötzi era ricoperto da 57 tatuaggi, una delle tracce più antiche della pratica mai scoperte. Le spoglie di Ötzi, conservate al museo di Bolzano  attirano circa 260.000 visitatori all’anno.

Per chi non lo ricordasse Ozi, “l’Uomo venuto dal ghiaccio” era un maschio adulto, alto circa 160 cm, ed al momento della morte doveva avere all’incirca 46 anni. Un’età ragguardevole in un’epoca, l’inizio dell’età del Rame (3300-3100 a.C.), in cui l’aspettativa di vita media non era superiore ai 30-35 anni.

Dal quadro clinico emerge che egli era in buona salute, benché non manchino prove di una malattia cronica non meglio identificata ed indicatori degenerativi dovuti all’età con manifestazioni di stress psico-fisico nelle settimane immediatamente precedenti la morte. L’alta quantità di arsenico nei capelli dimostra la frequente partecipazione alla lavorazione di minerali di rame.

L’analisi del contenuto intestinale ha evidenziato la presenza di uova di tricocefalo. Nei casi più gravi, questo parassita può provocare attacchi di dissenteria e forti dolori. Le caratteristiche fisico-genetiche corrispondono bene a un tipo antropologico alpino.Ozi

Recenti ricerche sul contenuto dell’intestino hanno rivelato che l’Uomo venuto dal ghiaccio aveva mangiato poco prima della sua morte una purea o del pane di farro, carne di stambecco e cervo e verdure imprecisate. I pollini presenti nell’intestino dimostrano che dodici ore prima di morire egli si trovava ancora in Val Venosta.

Ricerche sugli isotopi hanno rivelato che l’Uomo aveva passato la sua infanzia a sud dello spartiacque alpino, molto probabilmente nella Val d’Isarco o Val Pusteria. In età adulta era poi passato in una zona diversa: è ancora oggetto di studi se si possa trattare della Val d’Adige.

Le nuove indagini radiografiche e tomografiche hanno evidenziato la presenza di una punta di freccia nella spalla sinistra. Trafiggendo il corpo, la freccia ha prodotto un foro di circa 2 cm nella scapola. La punta ha danneggiato un’importante arteria causando un rapido dissanguamento. Pur non avendo leso organi vitali, è ragionevole supporre che essa abbia prodotto una ferita letale per l’Uomo venuto dal ghiaccio.

Nel 2007 nuovi esami hanno rilevato un trauma cranico precedente alla morte. Se ciò permette di gettare una nuova luce sulla tragedia personale dell’Uomo venuto dal ghiaccio, suscita tuttavia nuovi interrogativi sulla causa della sua morte violenta.

Il movente del delitto è ancora oscuro. Si sa soltanto che la freccia fu scoccata dal basso e da una distanza di circa 100 m. Una ferita da taglio piuttosto profonda sulla mano destra lascerebbe intendere che l’Uomo venuto dal ghiaccio fu impegnato in una colluttazione poco prima di morire. I pollini di carpinella nel suo intestino e le foglie d’acero di montagna, colte fresche dall’albero, permettono di fissare con buona approssimazione il momento della morte all’inizio dell’estate.

 




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *