Motori – La Formula 1 è ripartita più forte del covid ed onorata dall’esempio di un ragazzo francese che ha saputo tirarsi fuori dal “politicamente corretto” che imperversa nell’attuale società.
Ancor prima della gara infatti il ferrarista Leclerc ha esternato il suo stato d’animo e la sua intenzione sui social:
“Credo che ciò che conta siano fatti e comportamenti nella nostra vita quotidiana piuttosto che gesti formali che potrebbero essere considerati controversi in alcuni paesi – ha scritto su Twitter il 22enne pilota della Ferrari -. Non mi metterò in ginocchio, ma questo non significa affatto che sono meno impegnato di altri nella lotta contro il razzismo”e così è stato, ha evitato, a dire il vero con alcuni altri dei suoi “colleghi” di inginocchiarsi..
Quanto alla competizione, il primo GP della stagione è andato in archivio con il successo di Bottas, in testa dall’inizio alla fine della gara per la prima volta in carriera. Non era mai successo in precedenza: Bottas è rimasto in testa dall’inizio alla fine, nonostante questo sia stato il GP d’Austria con più Safety Car, ben tre, a spezzare il ritmo dei partecipanti. Un traguardo importante per Bottas, che riguadagna la testa del mondiale per la prima volta da Baku 2019, ma un contrasto stridente con Hamilton, che è il primatista di questa statistica, con 19 GP sempre in testa, gli stessi di Senna. Per il duo Mercedes un altro record significativo: sono la prima coppia che assomma 100 pole in carriera. Anche qui, il confronto è a senso unico, con Hamilton a 88 e Bottas a 12.
249,981 km/h di media per la pole: mai la Formula 1 aveva iniziato la stagione con una pole così veloce: il record precedente era la pole d’apertura di Melbourne 2019, con i 237,194 km/h messi a segno da Hamilton. Peccato per quei 0,019 km/h che mancano per rendere il Red Bull Ring il secondo circuito in calendario con una pole ad almeno 250 km/h di media. L’anno scorso questo valore infatti è stato superato solo a Monza, con i 262,962 km/h di Leclerc. Rapidissimo il tempo di Bottas: 1’02”939: ha riportato la Formula 1 sotto il muro dei 63 secondi per una pole per la prima volta dal 1985, quando Nigel Mansell fu in pole a Kyalami con 1’02”366.
La Ferrari? Non bene nonostante il podio: I numeri sono impietosi per la Ferrari: 920 millesimi il ritardo rispetto al tempo in qualifica fatto segnare l’anno scorso e un ritardo di un secondo al giro in gara. Considerando infatti i giri lanciati, al netto quindi delle safety car, ha accumulato da Bottas 45 secondi nei primi 45 giri. Nonostante questo, Charles ha tratto il massimo dal finale di gara caotico, compiendo dei sorpassi superbi per classificarsi secondo dietro a Valtteri. Per trovare un altro pilota Ferrari capace solamente del settimo posto in griglia (senza penalità quindi) ed in grado di salire sul podio, bisogna andare indietro di 7 anni, al GP di Singapore 2013, quando Alonso ottenne esattamente le stesse posizioni di partenza ed arrivo.
Charles Leclerc ha commentato così a caldo il suo primo podio stagionale: “Non me l’aspettavo – ha detto -. E’ davvero una grande sorpresa, ma molto buona. Penso che oggi abbiamo fatto tutto in modo perfetto e siamo riusciti a chiudere al secondo posto. Abbiamo avuto anche fortuna, con il problema di Lewis e un po’ di incidenti. La gara è stata molto movimentata ma l’obiettivo era questo: cogliere ogni opportunità che si presentava, anche se non avevamo il passo per conquistare questa posizione credo. Sono estremamente soddisfatto di questo secondo posto”. L’ambizione della Ferrari però è un’altra: “Abbiamo ancora tanto lavoro da fare – ha detto Leclerc -. Siamo troppo lontani. Non siamo dove volevamo essere ma tutto è possibile. Dobbiamo essere forti a livello mentale, lavorare insieme e penso che torneremo dove vogliamo ma ci vorrà del tempo”. Il finale di gara di Leclerc è stato straordinario, un vero show: “Volevo essere aggressivo – ha spiegato il monegasco -. Faticavo dalla curva 1 fino alla curva 3, ma sapevo che se ci fosse stato un errore da parte di qualcuno la possibilità si poteva creare. Lando ha rallentato lottando con Sergio e ho sfruttato quel momento, come anche un’altra occasione con Sergio. E’ stata dura ma mi sono divertito”.
Gran Premio difficile anche per Hamilton. Per la prima volta nella sua carriera, Lewis Hamilton ha subito due penalità disciplinari nello stesso weekend, legate quindi ad errori di guida e non per sostituzione componenti. 3 posizioni in griglia per aver ignorato le bandiere gialle in qualifica e 5 secondi in gara per aver speronato Albon, tra l’altro la stessa infrazione che commise in Brasile l’anno scorso, sempre ai danni del povero thailandese, in entrambi i casi avviato verso il primo podio in carriera! Hamilton accusa uno 0-4 in qualifica contro Bottas al Red Bull Ring, unico circuito in cui il finlandese sia riuscito nel “cappotto” e manca il podio per il quarto anno consecutivo qui. Anche in questo caso, è successo solo in Austria che Hamilton abbia mancato il podio in 4 anni consecutivi di recente. Per trovare un precedente dobbiamo andare indietro di 7 anni. Gli ultimi circuiti in cui aveva mancato il podio in 4 o più anni consecutivi erano Montecarlo (4: 2010- 2013), Suzuka (5: 2009-2013), Marina Bay (4: 2010-2013). Lewis si consola, manco a dirlo, con un record: è il primo pilota che registra 34 gare a punti consecutive. La sequenza è iniziata a Silverstone nel 2018.
“Non ho un sentimento particolare al momento – ha spiegato il sei volte campione del mondo della Mercedes -. La gara è appena finita e voglio solo pensare alla prossima settimana. Ovviamente non è stato un gran weekend per me, è evidente. Ieri è stata totalmente colpa mia, è stato strano oggi in preparazione alla gara avere la penalità ma bisogna accettarlo. Non mi ha destabilizzato, ma mi ha incoraggiato a fare la gara migliore che potevo e penso di averlo fatto”. La gara è stata condizionata dal contatto con Albon:”Ho provato a fare tutto per riprendere Valtteri – ha detto Hamilton -. Il passo ce l’avevo ma è stato un peccato quello che è successo con Alex, è incredibile che ci sia stato un altro incidente con lui. Secondo me è stato un incidente di gara tra di noi. Però va bene, accetto qualunque penalità che credevano io meritassi e andiamo avanti“.
Primo podio e primo giro veloce per Lando Norris a 20 anni 7 mesi e 22 giorni. Nella classifica di “gioventù” si piazza rispettivamente al terzo posto (Verstappen e Stroll erano 18enni al loro primo podio) ed al secondo (Verstappen 19enne al suo primo giro veloce in Brasile, 2016). Per Lando, il palmares di essere il più giovane britannico ed il più giovane per la McLaren a conquistare un podio
Ed il primo vincitore dopo il covid? Per lui tensione ma anche una grande gioia:” Valtteri Bottas si conferma a proprio agio al Red Bull Ring, dove ha conquistato la seconda vittoria in carriera, l’ottava complessiva: “Ho vissuto la gara con grande pressione. Una safety car va bene, ma poi all’ultima mi sono detto ‘ma dai non è possibile che ce ne siano ancora!’. Lewis ha avuto tante possibilità di superarmi, se avessi commesso un piccolo errore ne avrebbe approfittato perchè era molto veloce. Sono però riuscito a stare sul pezzo, ho controllato bene la gara. Non c’era modo migliore di iniziare la stagione. Sono contento che siamo arrivati al traguardo con entrambe le macchine. Siamo in testa alla classifica costruttori, è un ottimo segnale.
Ma è già tempo di tornare in pista. La prossima gara del mondiale di Formula 1 verrà disputata, domenica prossima, sullo stesso tracciato di Spielberg. Difficile aspettarsi uno stravolgimento delle forze anche se, le condizioni meteo, potrebbero essere molto diverse da quelle di domenica scorsa. Sicuramente farà più fresco e non è esclusa nemmeno una gara bagnata. Questi fattori potrebbero mescolare le forze e il fresco sarà sicuramente un valido aiuto per le monoposto che hanno sofferto di problemi di affidabilità dovuto principalmente alle alte temperature. Mercedes, secondo le informazioni raccolte, potrebbe presentarsi con una W11 “più aperta” per gestire meglio il surriscaldamento che qualche problema ha creato a Bottas ed Hamilton. La Ferrari è sicuramente attesa ad un pronto riscatto prestazionale. Il podio di Leclerc ha donato fiducia alla squadra di Maranello e per questo stanno cercando di lottare contro il tempo per portare in pista, già nel prossimo fine settimana, alcuni componenti aerodinamici che erano programmati per il Gp di Ungheria. Si cercherà di lavorare sull’efficienza aerodinamica cercando di lasciare inalterati i livelli di downforce migliorando la resistenza all’avanzamento. In cerca di riscatto anche la Red Bull che arriva da un doppio ritiro. La vettura per lottare con la W11 deve ancora crescere ma ha tutte le carte in regola per riprendersi velocemente e tornare ad essere competitiva in una stagione che vedrà le Red Bull sicuramente protagoniste- Ed allora preparatevi è già tempo di scaldare nuovamente i motori!h