SIGIS: il futuro degli impianti sportivi

398

SIGIS  comunica di aver inviato una lettera, a tutti gli assessori allo sport regionali e capoluoghi di provincia, nella quale il sindacato chiede agli amministratori la possibilità di convertire tutte le risorse che erano state adibite per l’organizzazione di manifestazioni sportive (sia a livello regionale, sia nazionale) a sostengo dei gestori d’impianti sportivi. Nella lettera si richiede a detti assessori di farsi parte in causa con le amministrazioni comunali in modo tale che i gestori possano ridiscutete i contratti delle concessioni (a livello di durata, tariffe, riconoscimenti economici) per i mutati piani economici-finanziari. Sigis richiede inoltre agli amministratori contributi a fondo perduto per i gestori di impianti sportivi che operano secondo i propri statuti anche nell’organizzazione e promozione delle attività sportive. Si comunica inoltre che tramite Sigis è stato consegnato al ministro dello sport un protocollo (consultabile nella sezione documenti del sito Sigis) dove si ipotizzano 2 fasi per l’apertura degli impianti sportivi, con una serie d’interventi che dovrebbero (se accettati dall’Istituto Superiore della Sanità) garantire utenti e collaboratori su una difesa valida contro il Coronavirus. Tali interventi economicamente potranno variare, in base alla grandezza degli impianti, dai 10 ai 50 mila euro. Considerando tali interventi manutenzione straordinaria (solitamente a carico del concessore) gli stessi dovrebbero essere accreditati alle amministrazioni comunali, le quali dovrebbero farsi carico di contribuiti extra per ottemperare a tale protocollo.

ASSICURAZIONE Il sindacato espone a suo avviso un modello di assicurazione con modalità e tipologia d’interventi economici che tutelino e garantiscano collaboratori e dipendenti dei centri sportivi e una polizza che possa essere applicata a tutti gli utenti degli impianti.

APPUNTAMENTI Domani (ore 10.30), sabato, Sigis organizzerà una call con tutte le altre organizzazioni e comitati che sono sorti a livello nazionale e che si sono manifestate particolarmente attive in questo momento di crisi. L’augurio è che possano emergere linee comuni, almeno per i prossimi 6 mesi, per l’auspicabile riapertura dei centri sportivi. Nel corso di tale incontro la proposta di Sigis sarò quella di nominare un rappresentante con le istituzioni superpartes che possa portare la condivisione degli obiettivi e delle scelte, oltre che eventuali proposte, al governo. Martedì il sindacato organizzerà una call telefonica con i suoi responsabili regionali dove, oltre che fare il punto sulla situazione acquisita di aiuti e accesso al credito, formulerà un’ipotesi di tipo commerciale e di comunicazione per una probabile e auspicabile apertura estiva dei centri sportivi. Fermo restando che la base del confronto sarà l’apertura estiva e i probabili servizi che si potranno somministrare. Primi fra tutti i centri estivi per i ragazzi che andranno dai 6-13 anni, con piccoli gruppi con una somministrazione del pranzo stretta e rigorosa. Il tutto con la presenza di istruttori precedentemente preparati con un corso ad hoc in riferimento al Coronavirus. Corsi di preparazione che nelle prossime ore il sindacato produrrà e suggerirà come format applicabile da tutti i gestori italiani. Tali corsi di formazione interna potranno riguardare non solo gli operatori dei centri estivi, ma anche assistenti bagnanti, addetti alle segreterie, alle pulizie e i manutentori.

RIMBORSI UTENTI si invitano i gestori a seguire una strada comune in riferimento ai rimborsi. Sigis conferma la disponibilità al recupero di abbonamenti e/o corsi non usufruiti, ma scarta rimborsi di natura economica per i servizi non usufruiti.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *