EXPO 2020 – Il governo degli Emirati Arabi Uniti “ha fatto richiesta di rinviare di un anno l’Expo 2020 a Dubai, che doveva aprirsi il 20 ottobre”. Lo rende noto Paolo Glisenti, commissario per la partecipazione italiana all’Expo, sottolineando che “le date proposte sono il primo ottobre 2021 e il 31 marzo 2022.
PAROLA AL BUREAU INTERNATIONAL
Ora i 160 paesi membri del Bureau international des Expositions, l’organismo intergovernativo che regola le esposizioni universali, dovrà pronunciarsi con i due terzi della maggioranza il rinvio al 2021. L’Italia ha già manifestato la propria intenzione di votare a favore di questo slittamento” ma nel frattempo l’Italia prosegue il suo percorso verso l’Esposizione Universale che si presenta più che mai come una preziosa chance di rilancio per le istituzioni scolastiche, accademiche, culturali e scientifiche partner del Commissariato, oltre che per l’economia nazionale.
La palla passa ora al comitato esecutivo e all’assemblea del Bureau International des Expositions (Bie) che, dietro proposta del governo emiratino, dovrà annunciare la nuova data per l’Expo che fa seguito a quella di Milano del 2015. Possibile il rinvio secco di un anno rispetto alle date originarie che andavano dal 20 ottobre al 10 aprile 2021.
Reem Al-Hashim
“Molti Paesi sono stati colpiti in modo significativo dal Covid-19 e hanno quindi espresso l’esigenza di rinviare di un anno l’apertura di Expo 2020 Dubai per poter essere in grado di superare l’attuale situazione”, ha spiegato il Direttore Generale per Expo Dubai 2020, il ministro emiratino Reem Al-Hashim. “Contiamo di poter accogliere tutto il mondo che siamo certi emergerà da questa situazione di emergenza più forte e resiliente che mai”, ha aggiunto.
Sarà ora il ministero degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti a sottoporre al Bie una proposta formale con le nuove date dell’Esposizione su cui servirà il voto favorevole di due terzi dei 160 Paesi membri. Nella teleconferenza si è anche deciso di raccomandare a tutti i Paesi partecipanti il completamento dei lavori di costruzione e di messa in sicurezza dei Padiglioni, laddove possibile nei tempi previsti.
Paolo Glisenti, Commissario per la partecipazione dell’Italia
“I 160 paesi membri del Bureau international des Expositions, l’organismo intergovernativo che controlla e gestisce le esposizioni universali, si pronunceranno nei prossimi giorni sul rinvio dell’Expo 2020 Dubai di un anno”, dichiara Paolo Glisenti, Commissario per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Duba. “L’Italia ha già manifestato la propria intenzione di votare a favore di un rinvio al 2021” sottolineando che per ratificare la decisione serve la maggioranza di due terzi dei Paesi membri”.
“Il progetto italiano sta andando avanti – precisa Glisenti -: stiamo seguendo la costruzione del Padiglione prestando la massima attenzione alla salute e alla sicurezza degli operai sul nostro cantiere a Dubai. Nel frattempo con i nostri partner istituzionali, i Ministeri, le Università e i centri ricerca, le scuole, le comunità scientifiche, culturali e artistiche, stiamo cominciando a ripensare quali dovranno essere le caratteristiche degli elementi portanti della partecipazione italiana, qualora venisse confermato il rinvio al 2021. Sarà un’occasione imperdibile per il rilancio dell’economia italiana, del Made in Italy all’estero, del turismo e dell’attrazione di investimenti stranieri verso le nostre piccole e medie imprese innovative e le start-up italiane, che in questo momento stanno soffrendo” conclude.
EXPO 2020
Il percorso di avvicinamento verso l’Expo con i partner prosegue: alle testimonianze pubblicate nei giorni scorsi sul sito del Commissariato (www.italyexpo2020.it) di Carlo Ratti, architetto e progettista del Padiglione Italia, Massimo Inguscio, presidente del CNR, Patrizia Lombardi, presidente RUS, Angelo Riccaboni, presidente del Segretariato italiano di PRIMA, Paolo Verritra gli artefici del successo di Matera 2019 e Luigi Contu, direttore dell’agenzia Ansa, si aggiungono quelle di altre personalità.
GUIDO CARLI DELLA LUISS
“Il difficile periodo che stiamo attraversando ci ha portato a stimolare intelligenza e fantasia dando vita a progetti nuovi per innovare i modelli di insegnamento”, ha detto in particolare Paola Severino, Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli ponendo l’accento sulle sfide che il mondo accademico si trova ad affrontare. Cambiamenti epocali che per Paolo Galli, professore ordinario di Ecologia e direttore del MaRHE Center presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, vanno affrontati “costituendo una ‘rete orizzontale’, con ricercatori e atenei stranieri, ma anche ‘verticale’, in cui studenti di vari gradi e professori si confronteranno alla ricerca di soluzioni comuni”.
Enrico Giovannini, portavoce ASviS
Per Enrico Giovannini, portavoce ASviS, in questi mesi che ci separano da Expo si avrà il tempo di “disegnare il futuro che vogliamo”: un obiettivo che non può prescindere da una crescita economica sostenibile, basata sulla ricerca e l’innovazione. Elementi indispensabili anche per il sistema agroalimentare del Paese, ricorda Luigi Scordamaglia, presidente Cluster CL.A.N. In questa fase di cambiamento epocale il campo dell’informazione assumerà un ruolo fondamentale soprattutto, come sottolinea il direttore dell’Adnkronos Gianmarco Chiocci, nel contrastare le fake news.
Vale la pena ricordare che “Connecting minds, creating the future” – “Collegare le menti, creare il futuro” è una vera e propria mission con la quale l’Esibizione Universale intende richiamare lo spirito di collaborazione in nome dello sviluppo e dell’innovazione.
TRE TEMI PER L’EXPO
Sotto l’ombrello del tema catalizzatore di Dubai Expo 2020, si raccolgono tre “sotto-temi” che approfondiscono e motivano l’intento “creare il futuro”: sostenibilità, per un progresso che non comprometta la vita e i bisogni delle prossime generazioni; mobilità, per creare nuove e più efficienti connessioni (siano esse fisiche o virtuali) tra persone, comunità e Paesi; opportunità, da sbloccare a vantaggio del futuro dei popoli.
Una menzione anche per il logo, che incarna alla perfezione il tema di Expo 2020: un anello costituito da tanti piccoli cerchi concentrici che si uniscono fino a formare l’anello centrale. Simbolo di unità dei popoli e della continuità tra presente e futuro. A rendere ancora più affascinante la storia del logo è poi la sua origine.
L’obiettivo, in continuità con il tema dell’evento, è proprio quello di raccogliere le idee di tutto il mondo e ispirare i partecipanti a mobilizzarsi su sfide condivise. Le idee dovranno semplificare la vita e migliorarne la qualità, senza dimenticare quanto è stato fatto con Expo 2015. Proposte e progetti saranno dunque sintetizzati in una visione comune per il nostro futuro. E a porre le basi di questo cambiamento è lo stesso sito di Expo 2020.
EXPO e SVILUPPO SOSTENIBILE
Metà dell’elettricità usata durante l’evento sarà interamente generata attraverso fonti rinnovabili, mentre il 90% del materiale da utilizzare nelle nuove costruzioni sarà riconvertito e riutilizzato da vecchi edifici e infrastrutture. Il Dubai Expo rappresenta inoltre l’occasione per incentivare occupazione e investimento: lo sviluppo sostenibile di attrazioni turistiche, spazi commerciali e residenziali creerà circa 277.000 nuovi posti di lavoro, il 40% dei quali destinati al settore del marketing turistico.
Il progetto è in parte ispirato alla logica del tradizionale mercato arabo, il souk, nel quale ogni particolare genere di merce e derrata è ospitato in un diverso settore.Al centro del sito la grande piazza centrale Al Wasl (nome antico di Dubai), da cui si dipartono gli spazi espositivi. Al centro della piazza i padiglioni più piccoli, lungo il perimetro i più grandi che si estendono come grandi petali.
Tre i padiglioni principali, ognuno dedicato ad una delle principale aree tematiche descritte poc’anzi: sostenibilità, mobilità e opportunità. Il Padiglione Sostenibilità sarà formato da una serie di strutture a forma di piatto, rivestite da pannelli fotovoltaici. Ospiterà gli ultimi ritrovati in materia di fonti rinnovabili e innovazione energetica. Il trifoglio è invece il design che distinguerà il Padiglione Mobilità, che sarà quindi attorniato da un grosso piazzale decorato da animazioni e giochi di luci.
PADIGLIONE OPPORTUNITA’
Curioso il progetto del Padiglione Opportunità: una sorta di piramide rovesciata, con aperture, passaggi e persino un giardino coperto che sarà la “casa” di eventi e spettacoli a tema. Tra i petali troveranno sistemazione anche altri importanti padiglioni di Expo Dubai 2020, vale a dire il Padiglione di Benvenuto, il Padiglione dell’Innovazione e il Padiglione UAE (Emirati Arabi Uniti).La “misura” del progetto? Circa 4 km di lunghezza e 1,8 di ampiezza. Ma nonostante le dimensioni, l’area espositiva sembra essere disegnata per essere accessibile ed esplorata interamente a piedi.
Appuntamento ricco di interessi che probabilmente slitterà di un anno ma che aumenterà l’attesa dei tanti appassionati dell’expo.