Coronavirus – La Cina raccoglie i risultati di regole e rigidità imposte

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Coronavirus – In Italia il governo impone (tardive) restrizioni e buona parte degli italiani se ne infischiano continyando ad uscire ed a cercare “fughe” verso il sud Italia disinteressandosi dei guai che tali atteggiamenti producono. In Cina invece la guerra al coronavirus appare produrre buoni frutti grazie alle regole ferree imposte dalle autorità e da rispettare senza “SE E SENZA “MA” atteggiamento che sarebbe utile adottare anche in Italia.

Un esempio di quanto diciamo arriva da Wuhan, megalopoli di 11 milioni di abitanti nonché epicentro dell’epidemia del Covid-19, è stata messa in quarantena lo scorso 23 gennaio assieme alla provincia dell’Hubei, dall’oggi al domani, un’area di 60 milioni di persone è stata isolata dal resto del Paese. L’obiettivo era nobile: evitare che i contagi del virus potessero continuare a propagarsi nel resto della Cina. In sostanza è stato questo il più grande “sacrificio” di Pechino alla causa della lotta al coronavirus.

Le misure alle quali sono stati sottoposti milioni di abitanti sono state a dir poco rigorose: fin qui nessuno può entrare o uscire dalla maxi zona rossa mentre 50 milioni di abitanti non possono neppure uscire dalle loro abitazioni, se non per poche ore. Ebbene i risultati arrivano: dal prossimo 11 marzo le autorità potrebbero alleggerire la quarantena, tanto sulla provincia quanto sulla singola città.

L’ultimo bollettino parla di 126 casi, tutti nel capoluogo dell’Hubei. Nessuno in provincia e nessuno nelle altre provincie.

L’opinione pubblica è sempre più consapevole che la Cina sta vincendo la “guerra del popolo” contro il coronavirus.

Indubbiamente (e questo va chiarito ed esplicitato per onore di verità),  quando le autorità avrebbero potuto bloccare il disastro, la Cina ha commesso degli errori. Ma adesso quegli errori, agli occhi del popolo cinese, sono soltanto un ricordo  ed in un clima di velato ottimismo la maggior parte delle province ha abbassato il livello di allarme mentre molte aziende hanno ricominciato a produrre. In alcuni territori le scuole hanno addirittura ripreso le attività didattiche.

Per il momento la Cina ha sconfitto il coronavirus in tutto il Paese tranne nel focolaio principale: Wuhan e l’Hubei. Non mancano segnali positivi, come la chiusura dei due ospedali temporanei costruiti in una decina di giorni, in fretta e furia, per dare aria agli altri nosocomi locali, saturi e pieni di pazienti malati. Restano tuttavia migliaia e migliaia di persone ancora malate, di cui 5mila in gravi condizioni.

Xi Jinping non intende abbassare la guardia proprio ora che si trova a un passo dalla vittoria finale. Stando alla previsione degli esperti alla fine del mesedi marzo  si dovrebbe arrivare alla condizione di “zero contagi” giornalieri. Ma fino a quella data, a quella certezza sognata e desiderata nessuna apertura e rigidità sempre e comunque!

Impara Italia!




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