Politica – è stato prorogato l’accordo tra Italia e Libia, siglato nel 2017 dall’allora Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal primo ministro del governo di riconciliazione nazionale libico Fayez al-Sarraj.
Cosa prevede il memorandum? Il testo è nato dall’esigenza di ridurre i flussi migratori che tra il 2014 e il 2017 hanno raggiunto picchi elevatissimi: circa 100 mila arrivi all’anno, per un totale di 623 mila nel triennio 2014-2017. Numeri che l’Italia ha gestito da sola per via del Regolamento 604/13 (cd. Convenzione di Dublino) che impone l’esame delle richieste d’asilo, nel primo Paese dell’Unione in cui i migranti hanno messo piede e che – nel corso di questi anni – non è mai stato modificato. Il memorandum d’intesa Italia-Libia estende anche la validità degli accordi precedentemente sottoscritti tra i due Paesi, in particolare il Trattato di Amicizia del 2008 firmato a Bengasi da Berlusconi e Gheddafi e la Dichiarazione di Tripoli del 2012.
Coerentemente con quanto disposto dagli accordi summenzionati, il nostro Paese ha quindi siglato un ulteriore patto con la Libia il cui obiettivo principale è quello “bloccare” le partenze dalle coste libiche. Come? Finanziando le infrastrutture per il contrasto dell’immigrazione irregolare, formando e addestrando il personale e fornendo assistenza tecnica alla guardia costiera e alla guardia di frontiera libica. Inoltre, secondo gli artt. 1 e 2 del memorandum, la Libia otterrebbe ulteriori fondi per rafforzare la cooperazione allo sviluppo nel proprio territorio.
IL TESTO DELL^ACCORDO
Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del
contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e
sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la
Repubblica Italiana
Il Governo di Riconciliazione Nazionale dello Stato di Libia e il Governo della
Repubblica Italiana qui di seguito denominate “le Parti”:
Sono determinati a lavorare per affrontare tutte le sfide che si ripercuotono
negativamente sulla pace, la sicurezza e la stabilità nei due paesi, e nella regione del
Mediterraneo in generale.
Nella consapevolezza della sensibilità dell’attuale fase di transizione in Libia, e della
necessità di continuare a sostenere gli sforzi miranti alla riconciliazione nazionale, in
vista di una stabilizzazione che permetta l’edificazione di uno Stato civile e
democratico.
Nel riconoscere che il comune patrimonio storico e culturale e il forte legame di
amicizia tra i due popoli costituiscono la base per affrontare i problemi derivanti dai
continui ed elevati flussi di migranti clandestini.
Riaffermando i principi di sovranità, indipendenza, integrità territoriale e unità
nazionale della Libia, nonché di non ingerenza negli affari interni.
Al fine di attuare gli accordi sottoscritti tra le Parti in merito, tra cui il Trattato di
Amicizia, Partenariato e Cooperazione firmato a Bengasi il 30/08/2008, ed in
particolare l’articolo 19 dello stesso Trattato, la Dichiarazione di Tripoli del 21
gennaio 2012 e altri accordi e memorandum sottoscritti in materia.
Le Parti hanno preso atto dell’impegno che l’Italia ha posto per rilanciare il dialogo e
la cooperazione con i Paesi africani d’importanza prioritaria per le rotte migratorie,
che ha portato all’istituzione del “Fondo per l’Africa”.
Tenendo conto delle iniziative che sono state messe in atto dalla parte italiana in
attuazione degli accordi e dei memorandum di intesa bilaterali precedenti, nonché il
sostegno assicurato alla rivoluzione del 17 febbraio.
Al fine di raggiungere soluzioni relative ad alcune questioni che influiscono
negativamente sulle Parti, tra cui il fenomeno dell’immigrazione clandestina e il suo
impatto, la lotta contro il terrorismo, la tratta degli esseri umani e il contrabbando di
carburante.
Riaffermando la ferma determinazione di cooperare per individuare soluzioni urgenti
alla questione dei migranti clandestini che attraversano la Libia per recarsi in Europa
via mare, attraverso la predisposizione dei campi di accoglienza temporanei in Libia,
sotto l’esclusivo controllo del Ministero dell’Interno libico, in attesa del rimpatrio o
del rientro volontario nei paesi di origine, lavorando al tempo stesso affinché i paesi
di origine accettino i propri cittadini ovvero sottoscrivendo con questi paesi accordi
in merito.
Riconoscendo che le misure e le iniziative intraprese per risolvere la situazione dei
migranti illegali ai sensi di questo Memorandum, non devono intaccare in alcun
modo il tessuto sociale libico o minacciare l’equilibrio demografico del Paese o la
situazione economica e le condizioni di sicurezza dei cittadini libici.
Sottolineando l’importanza del controllo e della sicurezza dei confini libici, terrestri e
marittimi, per garantire la riduzione dei flussi migratori illegali, la lotta contro il
traffico di esseri umani e il contrabbando di carburante, e sottolineando altresì
l’importanza di usufruire dell’esperienza delle istituzioni coinvolte nella lotta contro
l’immigrazione clandestina e il controllo dei confini.
Tenuto conto degli obblighi derivanti dal diritto internazionale consuetudinario e
dagli accordi che vincolano le Parti, tra cui l’adesione dell’Italia all’Unione Europea,
nell’ambito degli ordinamenti vigenti nei due Paesi, le due parti confermano il
desiderio di cooperare per attuare le disposizioni e gli obiettivi di questo
Memorandum, e concordano quanto segue:
Articolo 1:
Le Parti si impegnano a:
A) avviare iniziative di cooperazione in conformità con i programmi e le attività
adottati dal Consiglio Presidenziale e dal Governo di Accordo Nazionale dello Stato
della Libia, con riferimento al sostegno alle istituzioni di sicurezza e militari al fine di
arginare i flussi di migranti illegali e affrontare le conseguenze da essi derivanti, in
sintonia con quanto previsto dal Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione
sottoscritto tra i due paesi, e dagli accordi e memorandum d’intesa sottoscritti dalle
Parti.
B) la parte italiana fornisce sostegno e finanziamento a programmi di crescita nelle
regioni colpite dal fenomeno dell’immigrazione illegale, in settori diversi, quali le
energie rinnovabili, le infrastrutture, la sanità, i trasporti, lo sviluppo delle risorse
umane, l’insegnamento, la formazione del personale e la ricerca scientifica.
C) la parte italiana si impegna a fornire supporto tecnico e tecnologico agli organismi
libici incaricati della lotta contro l’immigrazione clandestina, e che sono rappresentati
dalla guardia di frontiera e dalla guardia costiera del Ministero della Difesa, e dagli
organi e dipartimenti competenti presso il Ministero dell’Interno.
Articolo 2:
Le Parti si impegnano altresì a intraprendere azioni nei seguenti settori:
1) completamento del sistema di controllo dei confini terrestri del sud della Libia,
secondo quanto previsto dall’articolo 19 del Trattato summenzionato.
2) adeguamento e finanziamento dei centri di accoglienza summenzionati già attivi
nel rispetto delle norme pertinenti, usufruendo di finanziamenti disponibili da parte
italiana e di finanziamenti dell’Unione Europea. La parte italiana contribuisce,
attraverso la fornitura di medicinali e attrezzature mediche per i centri sanitari di
accoglienza, a soddisfare le esigenze di assistenza sanitaria dei migranti illegali, per il
trattamento delle malattie trasmissibili e croniche gravi.
3) la formazione del personale libico all’interno dei centri di accoglienza
summenzionati per far fronte alle condizioni dei migranti illegali, sostenendo i centri
di ricerca libici che operano in questo settore, in modo che possano contribuire
all’individuazione dei metodi più adeguati per affrontare il fenomeno
dell’immigrazione clandestina e la tratta degli esseri umani.
4) Le Parti collaborano per proporre, entro tre mesi dalla firma di questo
memorandum, una visione di cooperazione euro-africana più completa e ampia, per
eliminare le cause dell’immigrazione clandestina, al fine di sostenere i paesi d’origine
dell’immigrazione nell’attuazione di progetti strategici di sviluppo, innalzare il livello
dei settori di servizi migliorando così il tenore di vita e le condizioni sanitarie, e
contribuire alla riduzione della povertà e della disoccupazione.
5) sostegno alle organizzazioni internazionali presenti e che operano in Libia nel
campo delle migrazioni a proseguire gli sforzi mirati anche al rientro dei migranti nei
propri paesi d’origine, compreso il rientro volontario.
6) avvio di programmi di sviluppo, attraverso iniziative di job creation adeguate,
nelle regioni libiche colpite dai fenomeni dell’immigrazione illegale, traffico di esseri
umani e contrabbando, in funzione di “sostituzione del reddito”.
Articolo 3:
Al fine di conseguire gli obiettivi di cui al presente Memorandum, le parti si
impegnano a istituire un comitato misto composto da un numero di membri uguale tra
le parti, per individuare le priorità d’azione, identificare strumenti di finanziamento,
attuazione e monitoraggio degli impegni assunti.
Articolo 4:
La parte italiana provvede al finanziamento delle iniziative menzionate in questo
Memorandum o di quelle proposte dal comitato misto indicato nell’articolo
precedente senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato italiano rispetto agli
stanziamenti già previsti, nonché avvalendosi di fondi disponibili dall’Unione
Europea, nel rispetto delle leggi in vigore nei due paesi.
Articolo 5:
Le Parti si impegnano ad interpretare e applicare il presente Memorandum nel
rispetto degli obblighi internazionali e degli accordi sui diritti umani di cui i due
Paesi siano parte.
Articolo 6:
Le controversie tra le Parti relative all’interpretazione o all’applicazione del
presente Memorandum saranno trattate amichevolmente per via diplomatica.
Articolo 7:
Il presente Memorandum d’intesa può essere modificato a richiesta di una delle Parti,
con uno scambio di note, durante il periodo della sua validità.
Articolo 8:
Il presente Memorandum entra in vigore al momento della firma. Ha
validità triennale e sarà tacitamente rinnovato alla scadenza per un
periodo equivalente, salvo notifica per iscritto di una delle due Parti contraenti,
almeno tre mesi prima della scadenza del periodo di validità.
Elaborato e sottoscritto a Roma il 2 febbraio 2017 in due copie originali, ciascuna in
lingua araba e italiana, tutti i testi facenti egualmente fede.
per il Governo di Riconciliazione
Nazionale dello Stato di Libia
Fayez Mustafa Serraj
Presidente del Consiglio Presidenziale
per il Governo della Repubblica Italiana
Paolo Gentiloni
Presidente del Consiglio dei Ministri