Vaticano – A poche ore dalla sua partenza per il suo 32mo viaggio apostolico che lo porterà in Thailandia e Giappone, stamattina papa Francesco si è recato alla basilica di Santa Maria Maggiore per pregare dinnanzi all’icona di Maria salus populi Romani (Maria salvezza del popolo romano).
E’ una visita divenuta per Francesco tradizione alla vigilia e al ritorno di ogni partenza per un viaggio internazionale. La basilica romana, peraltro, è molto amata dal Papa che l’ha visitata molte volte, fin dal primo giorno dopo la sua elezione, il 14 marzo 2013.
Il Papa torna in Asia per recarsi in Tailandia (20-23) e Giappone (23-26). Dopo Giovanni Paolo II, Francesco sarà il secondo pontefice a visitare i due Paesi.
Il viaggio in Thailandia, che ha il motto “Discepoli di Cristo, discepoli missionari”, vuole essere un richiamo all’anniversario dei 350 anni dell’istituzione del Vicariato apostolico di Siam, eretto nel 1669.
La mattina del 21 Francesco andrà alla Government House, dove ci sarà la cerimonia di benvenuto e l’incontro con il primo ministro. Poi, nella Sala “Inner Santi Maitri”, il Papa pronuncerà un discorso incontrando le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Nella stessa giornata Francesco farà visita al Patriarca supremo dei buddisti al Wat Ratchabophit Sathit Maha Simaram Temple. Successivamente si recherà al St. Louis Hospital dove incontrerà sanitari e malati. Nel pomeriggio la visita privata a re Maha Vajiralongkorn “Rama X”. Ultimo impegno della giornata, la messa nello Stadio nazionale.
ll motto di questa parte del viaggio apostolico è “Discepoli di Cristo, discepoli missionari”, che richiama l’anniversario dei 350 anni dell’istituzione del Vicariato Apostolico di Siam, eretto nel 1669.
Ma ricapitoliamo ed approfondiamo gli appuntamenti del pontefice in questo viaggio.
Al suo arrivo, l’accoglienza ufficiale al Military Air Terminal 2 di Bangkok. Il giorno successivo, il 21 novembre, il Papa si sposterà alla Government House, dove nel cortile ci sarà la cerimonia di benvenuto; in questo stesso palazzo, nella “Inner Ivory Room”, l’incontro con il primo ministro e, poi, nella Sala “Inner Santi Maitri”, il Papa pronuncerà un discorso incontrando le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico.
Nella stessa giornata il Papa farà visita al Patriarca Supremo dei Buddisti al Wat Ratchabophit Sathit Maha Simaram Temple, pronunciando un saluto. Sempre in mattinata, incontrerà il personale medico del St. Louis Hospital dove farà anche visita ai malati e alle persone disabili. Dopo il pranzo in Nunziatura, si sposterà all’Amphorn Royal Palace per una visita privata a sua maestà il re Maha Vajiralongkorn “Rama X”.
Ultimo impegno della giornata, la Messa nello Stadio Nazionale. Il 22 novembre si aprirà con i discorsi, prima nella Parrocchia di San Pietro, a sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi e catechisti e, poi, ai vescovi della Thailandia e della FABC nel Santuario del Beato Nicholas Boonkerd Kitbamrung. Quindi, in una sala adiacente il Santuario, avrà, come spesso avviene nei suoi viaggi, un incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù.
Dopo il pranzo incontrerà i leader cristiani e di altre regioni a cui rivolgerà un discorso alla Chulalongkorn University e anche questa giornata si chiuderà con la Messa: la Celebrazione eucaristica con i giovani nella cattedrale dell’Assunzione.
Dopo la cerimonia di congedo all’aeroporto di Bankok, sabato 23 novembre, il Papa partirà per il Giappone dove si fermerà fino a martedì 26. “Proteggere ogni vita”, con la “t” nella parola “vita” a forma di croce, è il motto scelto per la visita, tratto dalla “Preghiera cristiana con il creato” che conclude l’Enciclica Laudato si’. Arriverà alle ore 17.40 all’aeroporto di Tokyo-Haneda. Il primo appuntamento sarà l’incontro con i vescovi alla Nunziatura ai quali rivolgerà un discorso.
La domenica sarà segnata dalle tappe di Nagasaki e Hiroshima. Nella prima città, dove arriverà in aereo da Tokyo, ci sarà il suo “Messaggio sulle armi nucleari” all’Atomic Bomb Hypocenter Park e un “Omaggio ai Santi Martiri” al Monumento dei Martiri Nishizaka Hill, con un suo saluto e la recita dell’Angelus. Dopo il pranzo in arcivescovado, la Messa allo stadio di Baseball. Poi la partenza in aereo per Hiroshima dove rivolgerà un messaggio all’Incontro per la Pace al Memoriale della Pace. In serata, il rientro a Tokyo. Qui, il giorno successivo, incontrerà le vittime “del triplice disastro”, avvenuto nella centrale nucleare di Fukushima nel 2011, a “Bellesalle Hanzomon” e, dopo, farà una visita privata all’imperatore Naruhito al Palazzo imperiale.
Anche a Tokyo non mancherà di incontrare i giovani. A loro rivolgerà un discorso nella cattedrale di Santa Maria. Dopo il pranzo con il seguito in Nunziatura, celebrerà la Messa nel Tokyo Dome e successivamente incontrerà il primo ministro e le autorità e il Corpo diplomatico a Kantei. L’ultimo giorno del suo viaggio apostolico si aprirà con la Messa in privato con i membri della Compagnia di Gesù nella Cappella del Kulturzentrum della Sophia University. Poi la prima colazione e l’incontro privato con il Collegio Massimo nella stessa università, dove visiterà anche sacerdoti anziani e ammalati e terrà un discorso.
A chiudere la giornata, la cerimonia di congedo all’aeroporto di Tokyo-Haneda e la partenza alle ore 11.35 per Ciampino – Roma dove arriverà alle 17.15.
Papa Francesco ha parlato del viaggio prima di partire ed ha specificato chiaramente cosa si aspetta da queste due visite pastorali.
“Confido che la mia visita contribuisca a mettere in rilievo l’importanza del dialogo interreligioso, della comprensione reciproca e della cooperazione fraterna, specialmente nel servizio ai poveri, ai più bisognosi e nel servizio alla pace”.
È questo l’auspicio espresso dal Papa in un videomessaggio indirizzato al popolo thailandese alla vigilia del viaggio apostolico in Thailandia. “Spero anche di rafforzare i legami di amicizia – aggiunge il Pontefice – che condividiamo con i numerosi fratelli e sorelle buddisti che danno testimonianza eloquente dei valori della tolleranza e dell’armonia che sono così caratteristici del vostro popolo”.
Il Papa ricorda anche che, durante il viaggio apostolico in Thailandia, potrà incontrare la comunità cattolica del Paese “per incoraggiarla nella fede”. Nel videomessaggio, il Santo Padre sottolinea inoltre che la Thailandia “ha lavorato molto per promuovere l’armonia e la coesistenza pacifica, non solo tra la sua gente ma anche in tutta la regione del Sud Est asiatico”. “In questo mondo che con troppa frequenza sperimenta discordia, divisione, esclusione – spiega Francesco – questo compromesso di forgiare un’unità rispettosa della dignità di ogni uomo, donna e bambino può essere ispirazione per gli sforzi che le persone di buona volontà in tutto il mondo portano avanti nella promozione di uno sviluppo grande, vero della nostra famiglia umana nella solidarietà, nella giustizia e vivendo in pace”.
“Proteggere ogni vita” è il motto della seconda tappa, in Giappone, del 32° Viaggio apostolico di Papa Francesco. Un Paese in cui diffusi sono i suicidi e la rincorsa spasmodica verso il denaro offusca la dimensione spirituale.
L’immoralità dell’uso delle armi nucleari e il valore di una pace sicura, che non torna indietro.
Lungo questi binari si dipana il videomessaggio di Papa Francesco al popolo giapponese.
Nel Paese del Sol Levante starà dal il 23 al 26 novembre. Cuore pulsante delle sue parole è lo stesso tema scelto per questa visita: “Proteggere tutta la Vita”. “Questo forte istinto che risuona nel nostro cuore, di difendere il valore e la dignità di ogni essere umano, acquisisce un’importanza particolare dinanzi alle minacce nei confronti della coesistenza pacifica che oggi il mondo deve affrontare, specialmente nei conflitti armati”, sottolinea, richiamandosi a quella sofferenza causata dalla guerra, che il Paese conosce, e ribadendo un forte monito contro l’uso dell’arma atomica:
Insieme a voi prego perché il potere distruttivo delle armi nucleari non torni a scatenarsi mai più nella storia dell’umanità. Usare le armi nucleari è immorale.
E’ proprio la “cultura del dialogo, della fraternità, specialmente tra le diverse tradizioni religiose” a poter “aiutare a superare la divisione, promuovere il rispetto per la dignità umana e avanzare nello sviluppo integrale di tutti i popoli”.
Confido che la mia visita vi incoraggi nel cammino del rispetto mutuo e dell’incontro che conduce a una pace sicura e che dura nel tempo, che non torna indietro. La pace ha questo di bello, che quando è reale, non indietreggia: la si difende con i denti.
Proteggere la vita significa anche proteggere il creato. Nel videomessaggio Papa Francesco sottolinea infatti che avrà l’occasione di apprezzare “quella grande bellezza naturale” che caratterizza il Giappone e di “esprimere il desiderio condiviso di rafforzare la protezione di quella vita che include la terra, nostra casa comune e che in modo tanto bello la vostra cultura simboleggia con i ciliegi in fiore”. Infine, assicura la sua preghiera e ringrazia le molte persone che stanno lavorando per questa visita, con la speranza che i giorni passati insieme “siano ricchi in grazia e in allegria”.