Italia – Andare a cambiare anche i colori di una nazionale che si identifica nell’azzurro è un delitto della poesia del calcio”. Tra i tanti commenti negativi alla decisione di far giocare “gli azzurri” della nazionale italiana di calcio con la maglietta verde, questo di un collega di Napoli appare calzare a pennello. La novità, sgradita ai più, ha certamente guastato la vigilia della partita che potrebbe ‘regalare’ all’Italia la qualificazione ai prossimi Campionati europei, l’incontro allo Stadio Olimpico di Roma contro la Grecia.
Ma perché siamo arrivati a far si che la Federazione prendesse tale decisione? La risposta va a braccetto con la società odierna! Ne abbiamo sentite e lette si tutti i colori, omaggio al Rinascimento, il voler evidenziare la gioventù dei tanti ragazzi presenti in prima squadra? Niente di tutto questo: la verità, quella che si è cercato di celare è puramente economica.
La realtà parla di un’operazione di marketing commerciale che apre una nuova fase della vita della Federcalcio e della nazionale. Dovremo abituarci a ragionare come se si trattasse di un club – un grande club – con tutti i vantaggi e i limiti di questo nuovo approccio. Non è detto sia una cattiva notizia in termini assoluti, ma significa anche metabolizzare future concessioni fatte in ragione di logiche commerciali.
Ad aver progettato, disegnato e prodotto la terza maglia verde è stata la Puma, sponsor tecnico della nazionale dal 2003. Ogni anno versa circa 18 milioni di euro nelle casse della Figc con un sistema di bonus/malus legato ai risultati della rappresentativa maggiore e con royalties che vanno ad incrementare gli incassi della federazione.
L’operazione terza maglia non porterà un euro in più da questo punto di vista, ma certamente servirà a Puma a muovere un po’ il mercato con un prodotto che è pensato per le giovani generazioni. Così è stato lanciato anche nel video promozionale e non è una sorpresa in un’epoca in cui i club lavorano molto sulle terze maglie per avvicinare quote di mercato altrimenti tagliate fuori dal merchandising classico.
Dal canto suo, la Figc appare voler tentare un approccio più dinamico al settore commerciale che nel precedente quadriennio 2015-2018 ha portato in via Allegri un fatturato da 63 milioni di euro. L’obiettivo per il 2019-2022 è andare oltre quota 100 con un incremento costante da una decina di milioni a stagione, partendo dalla scelta di gestire internamente la partita delle sponsorizzazioni dopo aver risolto l’accordo con l’advisor Infront.
Numeri in crescita anche per l’esigenza di trovare altrove le risorse che il Coni continua a tagliare. Nel 2018 i contributi alla Figc si sono fermati a 36,4 milioni di euro contro gli 81 di dieci anni fa (senza andare ancor più indietro nel tempo ad altre epoche d’oro): per comprendere il peso dei tagli, si è passati da un’incidenza del 43,9% sul bilancio complessivo della Federcalcio a una del 20,7%. Non solo soldi per pagare lo stipendio del ct, ma denaro che serve per finanziare l’attività calcistica a qualsiasi livello, stipendiare gli arbitri, consentire lo sviluppo dell’impiantistica giovanile.
Quello delle maglie e del merchandising ufficiale della Figc, marchiato Puma, è un mercato legato molto ai risultati della nazionale e all’alternarsi delle stagioni pari (Mondiali ed Europei) e dispari (prive di grandi eventi). Nel 2017 sono stati venduti in giro per il mondo 600mila articoli ufficiali contro il milione e 200mila del 2016, anno dell’Europeo, e il milione e 400mila del 2014 del Mondiale brasiliano.
Il record nella serie storica dell’ultimo decennio è stato toccato nel 2010 con 2 milioni di pezzi. La curiosità è che il merchandising tira più all’estero che in Italia. Nel 2018 l’81% delle vendite è stato realizzato fuori dal nostro Paese che nel dettaglio continua a rappresentare il mercato più attivo (19%) tallonato da Stati Uniti (14%), Germania (9%) e Francia (8%).
A conti fatti certamente il colore verde nella notte dell’Olimpico non sarà un’eccezione. Anche contro l’Armenia in novembre sarà utilizzato. La speranza è che siano in tanti a lamentarsi perché questa sembra ormai essere l’unico modo per ottenere qualche risultato in questo Paese perché si rispetti il colore azzurro che ha scritto la storia della nazionale (e dovrà continuare a farlo).
Polemiche sulla “maglietta verde” a parte spostiamoci sull’evento sportivo che riporta la nazionale di calcio a Roma. Una festa per tutti, meno per i romani che, vivranno un’altra giornata di “passione” a causa di traffico, smog, sosta selvaggia, sporcizia e maleducazione in una città che di questi tempi è già al collasso. E’ necessario prendere esempio da una metropoli come Parigi: gli stadi vanno costruiti fuori dalle grandi città, in periferia e raggiungibili con mezzi pubblici adeguati. Ma in Italia ed a Roma complicare la vita dei cittadini (che pagano le tasse ed anche elevate), con l’invivibilità ed i disagi sembra essere una predisposizione innata alla quale nessun governante (al di là del colore di partito a fazione) appare in grado di porre rimedio.
Intanto cesce l’attesa per Italia-Grecia, come testimoniano i 50.000 biglietti emessi per la sfida dell’Olimpico. Questa sera (ore 20.45 – diretta Rai 1, arbitra il russo Sergei Karasev) la Nazionale di Roberto Mancini cercherà il settimo successo consecutivo nel girone, una vittoria che garantirebbe il pass per il torneo continentale che prenderà il via proprio da Roma con la gara inaugurale in programma il prossimo 12 giugno. L’Italia giocherà per la 59ª volta nella sua storia nella Capitale, che supererà così Milano tornando ad essere la città che ha ospitato più volte gli Azzurri. E a Roma, su due sponde opposte, sono di casa Francesco Acerbi e Leonardo Spinazzola, protagonisti della conferenza stampa di oggi a Coverciano. Il difensore della Lazio vanta 4 presenze in Nazionale, il romanista 7, ma entrambi hanno buone chance di partecipare quest’estate al loro primo Campionato Europeo.
“È importate che la Nazionale dopo tanti anni torni a Roma (l’ultima volta all’Olimpico risale al match con la Norvegia dell’ottobre 2015, ndr)”, ha dichiarato Acerbi. “Ci aspettiamo tanto pubblico, siamo entusiasti di giocare a Roma e speriamo di far divertire la gente, chiudendo il cerchio e qualificandoci. Sarà una bella cornice, entrare con la maglia della Nazionale nello stadio della città in cui giochi con il club ti dà un’emozione in più”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Spinazzola: “Giocare all’Olimpico è sempre bello, sabato sarà una grande festa. Lo stadio sarà pieno di gente e i romani ci daranno tanto calore”.
Tre anni fa Acerbi ha sperato fino alla fine di entrare nella lista dei convocati per EURO 2016: “Ho fatto con Conte quasi tutto il percorso, ma poi ha scelto altri da portare in Francia. Ora il mio obiettivo è arrivare all’Europeo, ma non da comparsa. Cerco sempre di dimostrare, sia con la Lazio che con l’Italia, il mio valore”. I voti in pagella sono sempre alti, a dimostrazione di una costanza nel rendimento che lo porta ad ambire ad un posto da titolare: “Mi preparo sempre per giocare, poi decide il mister. Da dopo la malattia ho sempre fatto ottime stagioni, sto attraversando un ottimo momento e cerco sempre di migliorarmi restando umile”. A chi ha detto che il girone dell’Italia era semplice, Acerbi risponde: “Vincere non è mai facile, sulla carta forse siamo superiori alle altre squadre, ma poi devi dimostrarlo sul campo. Se ottieni questi risultati vuol dire che il gruppo c’è e che non manca la qualità”.
È un vero combattente il difensore della Lazio, tornato a giocare dopo aver sconfitto una brutta malattia, un tumore che sei anni fa sembrava poter mettere fine alla sua carriera. La Nazionale è andata anche in visita ai bambini ricoverati nell’ospedale pediatrico Bambino Gesù ed è stata una giornata speciale: “Quando entro in questi reparti essendoci passato anche io sono felice di poter regalare un sorriso e dare una parola di conforto. I bambini hanno una forza che noi adulti non abbiamo, trasmettono sempre una grossa energia”.
Leonardo Spinazzola è arrivato in estate alla Roma per mettersi definitivamente alle spalle quegli infortuni che lo hanno frenato nella sua esperienza alla Juventus e per dimostrare di essere uno dei migliori esterni del campionato italiano. Si è affacciato per la prima volta a Coverciano nel marzo 2017, convocato dall’ex Ct Ventura grazie alle ottime prestazioni con la maglia dell’Atalanta e adesso spera di restare in pianta stabile nel gruppo azzurro: “
“Siamo una buonissima squadra, una Nazionale forte con difensori di primissima fascia che giocano nelle migliori squadre d’Italia e d’Europa. Tutti i ruoli sono coperti da due o più giocatori e per quanto riguarda un mio possibile impiego non so cosa deciderà il mister”. Alla Roma la presenza di Kolarov ha fatto sì che in alcune occasioni sia stato dirottato a destra, ma Spinazzola continua a preferire l’altra fascia: “Ho giocato sempre a sinistra e lì mi trovo molto meglio. Sono destro e se il mister mi vuole far giocare a destra lo faccio, ma non sono abituato a ricoprire quella zona. Comunque, se gioco più partite a destra non è che mi dimentico come si gioca a sinistra”. La duttilità e la facilità di corsa gli hanno permesso di giocare anche più avanzato: “L’esterno alto l’ho fatto sei anni fa, ma preferisco essere schierato più basso perché ho molto più campo. Poi gioco dove vuole il mister, ho la fortuna o la sfortuna di saper ricoprire più ruoli”.
Ultima battuta sulla maglia verde con cui la Nazionale scenderà in campo: “È una cosa nuova – dichiara Acerbi – la maglia è molto carina”. “Noi dobbiamo pensare a giocare e rappresentare l’Italia – aggiunge Spinazzola – il colore della maglia è indifferente”.
L’elenco dei convocati
Portieri: Gianluigi Donnarumma (Milan), Pierluigi Gollini (Atalanta), Alex Meret (Napoli), Salvatore Sirigu (Torino);
Difensori: Francesco Acerbi (Lazio), Cristiano Biraghi (Inter), Leonardo Bonucci (Juventus), Danilo D’Ambrosio (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Armando Izzo (Torino), Gianluca Mancini (Roma), Alessio Romagnoli (Milan), Leonardo Spinazzola (Roma);
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Federico Bernardeschi (Juventus), Bryan Cristante (Roma), Frello Filho Jorge Luiz Jorginho (Chelsea), Marco Verratti (Paris Saint Germain). Nicolò Zaniolo (Roma);
Attaccanti: Andrea Belotti (Torino), Federico Chiesa (Fiorentina), Stephan El Shaarawy (Shangai Shenhua), Vincenzo Grifo (Friburgo), Ciro Immobile (Lazio), Lorenzo Insigne (Napoli).
Staff – Commissario Tecnico: Roberto Mancini; Team Manager: Gabriele Oriali; Assistenti tecnici: Alberico Evani, Attilio Lombardo, Giulio Nuciari, Fausto Salsano; Preparatori atletici: Claudio Donatelli e Andrea Scanavino; Preparatore dei portieri: Massimo Battara; Match Analyst: Antonio Gagliardi e Simone Contran; Medici: Andrea Ferretti (responsabile area medica) e Carmine Costabile; Fisioterapisti: Maurizio Fagorzi, Emanuele Randelli, Fabrizio Scalzi, Luca Lascialfari, Fabio Sannino; Osteopata: Walter Martinelli; Nutrizionista: Matteo Pincella; Segretario: Emiliano Cozzi; Capo Ufficio Stampa: Paolo Corbi.