Vaticano -Papa – Continua l’impegno di pastore di Papa Francesco e con esso anche le visite verso le più disparate località del mondo. Proprio in queste ore, ci è giunto il programma di un’attesissima visita di Papa Francesco, quella in Asia. Difatti la Sala Stampa Vaticana ha comunicato il programma del viaggio apostolico di Papa Francesco in Thailandia e Giappone, che si terrà dal 19 al 26 novembre prossimi
Un viaggio atteso, annunciato lo scorso 13 settembre, che prenderà il via martedì 19 novembre con la partenza dall’aeroporto di Fiumicino alla volta della Thailandia, la prima tappa, dove arriverà il giorno successivo, alle 12.30, e si fermerà fino al 23 novembre.
La Thailandia è il settimo paese più popoloso del pianeta, con la più alta densità del mondo. Negli anni sessanta e settanta si è verificato un boom di nascite che hanno portato la popolazione da 50 a 90 milioni di persone. Il boom è stato frenato nel corso degli anni ottanta con un controllo delle nascite. È a causa di questo fenomeno che il 60% della popolazione ha un’età inferiore a 25 anni.
In Thailandia la religione più seguita è il buddismo ma i Thailandesi amano la pace e hanno sempre creduto nell’ideale della libertà religiosa. Così le minoranze di musulmani,iInduisti, cristiani e Sikhs seguono liberamente le loro rispettive fedi.
ll motto di questa parte del viaggio apostolico è “Discepoli di Cristo, discepoli missionari”, che richiama l’anniversario dei 350 anni dell’istituzione del Vicariato Apostolico di Siam, eretto nel 1669. Al suo arrivo, l’accoglienza ufficiale al Military Air Terminal 2 di Bangkok. Il giorno successivo, il 21 novembre, il Papa si sposterà alla Government House, dove nel cortile ci sarà la cerimonia di benvenuto; in questo stesso palazzo, nella “Inner Ivory Room”, l’incontro con il primo ministro e, poi, nella Sala “Inner Santi Maitri”, il Papa pronuncerà un discorso incontrando le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico. Nella stessa giornata il Papa farà visita al Patriarca Supremo dei Buddisti al Wat Ratchabophit Sathit Maha Simaram Temple, pronunciando un saluto. Sempre in mattinata, incontrerà il personale medico del St. Louis Hospital dove farà anche visita ai malati e alle persone disabili. Dopo il pranzo in nunziatura, si sposterà all’Amphorn Royal Palace per una visita privata a sua maestà il re Maha Vajiralongkorn “Rama X”. Ultimo impegno della giornata, la Messa nello Stadio Nazionale.
Il 22 novembre gli attesi discorsi, prima nella Parrocchia di San Pietro, a sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi e catechisti e, poi, ai vescovi della Thailandia e della FABC nel Santuario del Beato Nicholas Boonkerd Kitbamrung. A seguire,, in una sala adiacente il Santuario, il pontefice avrà un incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù. Dopo il pranzo incontrerà i leader cristiani e di altre regioni a cui rivolgerà un discorso alla Chulalongkorn University e anche questa giornata si chiuderà con la Messa: la Celebrazione eucaristica con i giovani nella cattedrale dell’Assunzione.
Dopo la cerimonia di congedo all’aeroporto di Bankok, sabato 23 novembre, Papa Francesco partirà per il Giappone dove si fermerà fino a martedì 26. “Proteggere ogni vita”, con la “t” nella parola “vita” a forma di croce, è il motto scelto per la visita, tratto dalla “Preghiera cristiana con il creato” che conclude l’Enciclica di Francesco Laudato si’.
La storia cristiana in Giappone è iniziata con San Francesco Saverio e i suoi fratelli gesuiti nel 1549, i quali evangelizzarono i popoli che incontrarono e diedero avvio alla prima comunità cristiana. Si stima che verso la fine del 1500 vi fossero oltre 200mila cristiani in Giappone, tra cui diversi daymios, i signori feudali giapponesi.
Tornando agli impegni del pontefice, papa Francesco giungerà alle ore 17.40 all’aeroporto di Tokyo-Haneda. Il primo appuntamento sarà l’incontro con i vescovi alla nunziatura ai quali rivolgerà un discorso. La domenica sarà segnata dalle tappe di Nagasaki e Hiroshima. Nella prima città, dove arriverà in aereo da Tokyo, ci sarà il suo “Messaggio sulle armi nucleari” all’Atomic Bomb Hypocenter Park e un “Omaggio ai Santi Martiri” al Monumento dei Martiri Nishizaka Hill, con un suo saluto e la recita dell’Angelus. Dopo il pranzo in Arcivescovado, la Messa allo stadio di Baseball. Poi la partenza in aereo per Hiroshima dove rivolgerà un Messaggio all’Incontro per la Pace al Memoriale della Pace. In serata, il rientro a Tokyo.
Qui, il giorno successivo, incontrerà le vittime del triplice Disastro a “Bellesalle Hanzomon” per poi fare una visita privata all’imperatore Naruhito al Palazzo imperiale. Immancabile anche a Tokyo l’incontro con i giovani. A loro rivolgerà un discorso nella cattedrale di Santa Maria. Dopo il pranzo con il seguito in nunziatura, celebrerà la Messa nel Tokyo Dome e successivamente incontrerà il primo ministro e le autorità e il Corpo diplomatico a Kantei.
L’ultimo giorno del suo viaggio apostolico si aprirà con la Messa in privato con i membri della Compagnia di Gesù nella Cappella del Kulturzentrum della Sophia University. Poi la prima colazione e l’incontro privato con il Collegio Massimo nella stessa università, dove visiterà anche sacerdoti anziani e ammalati e poi terrà un discorso.
A proposito di Chiese e cristiani vi segnalo che l’Unesco ha aggiunto dodici siti tra i patrimoni dell’umanità nel Giappone sudoccidentale, dove nel periodo Edo i primi cristiani, impegnati nell’annuncio del Vangelo, vennero perseguitati. I siti includono la cattedrale di Oura di Nagasaki, la più antica del paese (già designata patrimonio nazionale) e il villaggio di Sakitsu, nella prefettura di Kumamoto, dove i cristiani professarono la loro fede segretamente tra il 1603 e il 1868, sotto il dominio dello shogunato Tokugawa.
Il riconoscimento dell’Unesco è avvenuto in seguito alla richiesta inoltrata per la prima volta nella storia dal governo giapponese che aveva deciso di candidare formalmente, come capolavori del patrimonio artistico dell’umanità, il cosiddetto “Gruppo di chiese di Nagasaki e luoghi storici legati al cristianesimo. Impossibile non rammentare il valore universale della cattedrale di Ooura, periferia sud di Nagasaki, teatro di quello che Pio IX, commosso dalla scoperta dei cristiani nascosti, chiamò «miracolo d’oriente»? La cattedrale venne dedicata ai ventisei santi martiri del Giappone, stranieri e nipponici, religiosi e laici, crocifissi sulla collina Nishizaka di Nagasaki nel febbraio 1597 su ordine di Toyotomi Hideyoshi e canonizzati da Pio ix nel 1862..
A chiudere la giornata, la cerimonia di congedo all’aeroporto di Tokyo-Haneda e la partenza alle ore 11.35 per Ciampino dove arriverà alle 17.15. A seguire in Vaticano per qualche, meritata, ora di riposo..