Musica il ritorno di Renato “Zero il Folle”

585

Renato Zero – Lo scorso 30 settembre 2019, giorno del sessantanovesimo compleanno dell’artista, all’Auditorium Parco della Musica di Roma si è tenuta la conferenza di presentazione del nuovo disco di Renato Zero: durante il preascolto abbiamo fatto la conoscenza dei brani e abbiamo finalmente appreso i “collaboratori creativi” di Renato Zero. Alcuni nomi sono suoi collaboratori da sempre Vincenzo Incenzo e Danilo Madonia, più recente la presenza di musicisti come Alan Clark e Phil Palmer, entrambi legati alla storia dei Dire Straits. Completano il novero due nuovi autori: Matteo Saggese (già collaboratore di Céline Dion, Zucchero e Mina) presente in tre brani, e il giovane Lorenzo Vizzini, classe 1993, che firma “Quanto ti amo”, uno dei brani più intensi dell’album.

Il disco, in uscita venerdì 4 ottobre in cd e lp, sarà accompagnato da quattro cover che vanno a comporre ‘Zero’. Quattro immagini che, insieme, rappresentano visivamente il disco, con la creatività che contraddistinguono Renato Zero.

‘Zero il folle’ è stato registrato a Londra, prodotto e arrangiato da Trevor Horn (produttore di Paul McCartney, Rod Stewart, Robbie Williams), con cui Renato Zero torna a collaborare dopo l’album ‘Amo’ del 2013. Tredici tracce, in tutto: Mai più da soli, Viaggia, La culla è vuota, Un uomo èà, Tutti sospesi, Quanto ti amo, Che fretta c’è, Ufficio reclami, Questi anni miei, Figli tuoi, La vetrina, Quattro passi nel blu, Zero il folle.

“Qualcuno prima o poi – dichiara Renato Zero – avrebbe dovuto riaccendere il sacro fuoco della follia! Una follia bella. Sana. Contagiosa! In un mondo non più tondo. Ma troppo quadrato ed impostato. Troppo prevedibile e quindi, privo di sorprese e di cambiamenti significativi. Io sono folle dal 30 Settembre del 1950. E da allora non ho mai smesso di esercitare ‘la professione’. Grazie anticipatamente a chi mi offrirà ancora stupore e nuovi spunti per il mio diario di bordo. A chi insomma, riaccenderà la ‘miccia’. La rivoluzione è possibile e necessaria ogni santo giorno. Le mie canzoni sono rumorose da sempre… Sono certo perciò che il mondo grazie a quelli come noi ritornerà a girare con fantasia ed eccentricità! E fissatevelo bene in mente: la vita bacia i folli!!!”.

Zero torna con un grande disco capace di toccare i temi più svariati e di trascinare l’ascoltatore in una serie di riflessioni che vanno a colpire nel profondo la società.

«Ho sempre affrontato problematiche sociali, esistenziali, politiche. Ma adesso l’urgenza è quella che è. E siamo tutti costretti a esercitare il diritto ad aiutare nella riflessione».

Non mancano poi le critiche alla società moderna e al mondo dell’apparire. In particolare, Renato Zero attacca i social e i suoi personaggi. «C’è una propaganda all’esposizione, a offrirsi. C’è competizione insana a voler somigliare e superare Sara Ferragni. Ah, si chiama Chiara? Vedete che vuol dire non frequentare i social? Noi della jungla non siamo aggiornati», commenta.

E in queste sue canzoni l’artista romano analizza il quotidiano ‘mettendoci’ del suo, mantenendo sempre intatte le speranze. C’è la tragedia del Ponte Morandi, e la cinica indifferenza delle istituzioni: “un ponte che crolla/ma sì/che fretta c’è”. Così per i giovani cervelli in fuga: “crescere girando il mondo, incontrando culture diverse e non solo leggendo un libro seduti sul divano“. Se la ‘La culla è vuota’, canta in una canzone che a differenza del ‘Domicilio coatto’ del 1981 (‘Artide ed Antartide’), oggi affronta il problema inverso, fino ad entrare a piedi uniti sulla questione aborto (‘Quante splendide vite/rispedite al mittente/non abbraccerai mai’), sul quale ne ha da dire: “Ci sono situazioni in cui non mi sento di mettere questa pratica all’indice, tipo la violenza sessuale. Ma invece condanno fortemente l’aborto come ‘anticoncezionale tra persone che sono insieme e che potrebbero usare il preservativo o la spirale”. Tuttavia, a scanso di equivoci, tiene subito a sottolineare che, mai potrebbe essere tacciato di essere un conservatore: “Io mai”.
Perché, come ripete, “folle è chi sogna, chi è libero, chi provoca, chi cambia”.  “Voglio festeggiare Zero per avermi strappato a 15 anni dalla noia, per avermi infuso il desiderio di cambiare vita. Ringrazio Zero – dice parlando in terza persona – ma soprattutto i miei fans,che mi hanno permesso di non allontanarmi dalla mia passione”.

Tuttavia, pur non tradendo una genetica ormai storica, anche lui ha dovuto imparare a confrontarsi con la misura. Un fare musica molto più introverso e ‘pensato’, forse meno eclatante, ma comunque mai privo di quello sguardo ‘antico’, una volta palesemente irriverente.

“Non è facile averli insieme. Zero era diventato troppo invadente, l’ho dovuto rimettere a posto. Oggi – afferma divertito – dormiamo nello stesso letto e usiamo lo stesso rasoio” spiega, assicurando che è ancora tutto lì, sebbene ora gestito col dosa-gocce.
Un rapido omaggio anche a questi 50 anni di carriera e ad un mondo discografico, così come la comunicazione stessa, oggi profondamente cambiati. Allora, ricorda, prima che un disco dall’estero arrivava in Italia ci voleva un secolo”.
‘Zero il Folle’ – oltre che sulle piattaforme digitali – arriverà nei negozi venerdì prossimo sia in formato Cd che in formato Lp. Entrambe le versioni saranno disponibili con 4 ‘folli’ cover, che vanno a comporre la scritta ‘Z E R O’: si tratta di quattro immagini che, insieme, rappresentano visivamente il disco, con la creatività e la follia che contraddistinguono Renato Zero e tutti coloro che rifiutano le regole e l’autorità.

Dopo il lancio dell’album, Zero partirà in tour per l’Italia, dove 13 date nei palazzetti sono già sold out. Tutte esaurite le sei date di Roma (tra il 1 e il 9 novembre), così come le due di Firenze (14-15 novembre). Ma fino al prossimo 26 gennaio i sorcini di tutta la penisola potranno raggiungere il loro idolo nei palasport in giro per lo Stivale.

Questi i crediti del disco:

  • Prodotto da: Trevor Horn
  • Co-produzione: Alan Clark & Phil Palmer
  • Ingegneri del suono: Tim Weidner, Joel M. Peters, Simon Bloor
  • Mixato da: Tim Weidner, Joel M. Peters
  • Assistenti: Joel M Peters, Sam Baker, Callum Landau
  • Basso e Tastiere: Trevor Horn Tastiere tranne in “Viaggia”, “Questi anni miei”, “Ufficio Reclami”, “Quattro passi nel blu” e “Zero il Folle”
  • Batteria: Ash Soan,tranne in“Tutti sospesi” Jonah Summerfield
  • Chitarre: Phil Palmer
  • Tastiere, Pianoforte, Hammond e Programmazione: Alan Clark
  • Percussioni: Luis Jardim, in “Questi anni miei” Luis Jardim / Joel M. Peters
  • Programmazioni: in“Mai più da soli” Julian Hinton / Joel M. Peters; in “Un uomo è…” Sam Baker;
  • in “Quanto ti amo” Alan Clark / Tim Weidner / Simon Bloor; in “Tutti sospesi” Alan Clark / Sam Baker; in “Ufficio Reclami” Sam Baker / Calum Landau; in “Zero il Folle” Julian Hinton
  • Tastiere in “Mai più da soli” Alan Clark / Trevor Horn / Joel M. Peters
  • Registrato a Londra presso gli studi Sarm Music Village di Notting Hill e 105 LadbrokeGrove di Primrose Hill
  • Masterizzato al Bernie Grundman Mastering Studio di Los Angeles da Patricia Sullivan
  • Produzione esecutiva, management e consulenza legale: Simone Veneziano per Tattica S.r.l.
  • Artist Assistant: Mariano Mariani
  • Artdirection ed elaborazioni fotografiche: Paolo De Francesco
  • Foto: Roberto Rocco



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *