Volley – Campionato Europeo 2019: la Serbia di nuovo campione continentale dopo una finalissima all’ultimo punto contro le coriacee ed indomite turche, trascinate da un pubblico dirompente.
Ankara. Per la seconda edizione consecutiva la Serbia si è aggiudicata il titolo di Campione d’Europa, battendo in finale le padrone di casa della Turchia 3-2 (21-25, 25-21, 25-21, 22-25, 15-13). La medaglia di Bronzo è andata alle azzurre di Davide Mazzanti, vincitrici nella finalina 3-0 (25-23, 25-20, 26-24) sulla Polonia.
Che la Turchia fosse intenzionata a non regalare nulla lo immaginavamo tutti, che la bolgia dei tifosi turchi sarebbe stata trascinante anche, ma dopo il primo set vinto con scioltezza dalle turche, in tanti avranno pensato ad un risultato a sorpresa ed invece, le serbe hanno mostrato, ancora una volta, di che pasta sono fatte.
Contro mille difficolta Boskovic e compagne ci hanno creduto, anche nel set decisivo, sotto di tre punti, quando tutti le davano per spacciate, hanno saputo reagire conquistando una vittoria importantissima e le lacrime della Veljkovic sono la dimostrazione lampante di tutto questo.
Ma andiamo con ordine…….
Abbiamo assistito a una battaglia spettacolare di 132 minuti. A fare la differenza la fuoriclasse Tijana Boskovic (23 punti) e la schiacciatrice Brankica Mihajovic (22 punti, 3 muri), doppia cifra anche per la centrale Mina Popovic (11, 5 stampatone) affiancata da Stefana Veljkovic (5), regia incantevole di Maja Ognjenovic ed una super Busa che si è caricata sulle sue spalle l’intero peso della ricezione insieme coadiuvata dal libero Silvija Popovic. Tra le fila della Turchia da annotare le 16 marcature di Meryem Boz e gli 11 punti di Hande Baladin e Zehra Gunes, Ebrar Karakurt è entrata nel quarto set. La Erdem? Semplicemente maestosa!
I RISULTATI DELL’EUROPEO 2019
FINALI (8 settembre, Ankara)
3°-4° posto ITALIA – Polonia 3-0 (25-23, 25-20, 26-24)
1°-2° posto Turchia – Serbia 2-3 (25-21, 21-25, 21-25, 25-22, 13-15)
L’albo d’oro degli Europei
1949 Praga – U.R.S.S., Cecoslovacchia, Polonia
1950 Sofia – U.R.S.S., Polonia, Cecoslovacchia
1951 Parigi – U.R.S.S., Polonia, Jugoslavia
1955 Bucarest – Cecoslovacchia, U.R.S.S., Polonia
1958 Praga – U.R.S.S., Cecoslovacchia, Polonia
1963 Costanza – U.R.S.S., Polonia, Romania
1967 Smirne – U.R.S.S., Polonia, Cecoslovacchia
1971 Reggio nell’Emilia – U.R.S.S., Cecoslovacchia, Polonia
1975 Belgrado – U.R.S.S., Ungheria, Germania Est
1977 Tampere – U.R.S.S., Germania Est, Ungheria
1979 Lione – U.R.S.S., Germania Est, Bulgaria
1981 Sofia – Bulgaria, Unione Sovietica, Ungheria
1983 Rostock – Germania Est, U.R.S.S., Ungheria
1985 Arnhem – U.R.S.S., Germania Est, Olanda
1987 Gand – Germania Est, U.R.S.S., Cecoslovacchia
1989 Stoccarda – U.R.S.S., Germania Est, Italia
1991 Roma – U.R.S.S., Olanda, Germania
1993 Brno – Russia, Cecoslovacchia, Ucraina
1995 Arnhem – Olanda, Croazia, Russia
1997 Brno – Russia, Croazia, Rep.Ceca
1999 Roma – Russia, Croazia, Italia
2001 Varna – Russia, Italia, Bulgaria
2003 Ankara – Polonia, Turchia, Germania
2005 Zagabria – Polonia, Italia, Russia
2007 Lussemburgo – Italia, Serbia, Russia
2009 Lodz – Italia, Olanda, Polonia
2011 Belgrado – Serbia, Germania, Turchia
2013 Berlino – Russia, Germania, Belgio
2015 Rotterdam – Russia, Olanda, Serbia
2017 Baku – Serbia, Olanda, Turchia
2019 Turchia – Serbia, Turchia, Italia