Il nastro di San Giorgio (i cui colori sono l’Arancione e il Nero) ricorda la più alta onorificenza militare della Russia zarista: la “croce di San Giorgio. L’onorificenza era dispensata ai militari che compivano particolari atti di eroismo.
In epoca post sovietica l’onorificenza fu nuovamente istituita dal 1992 e viene assegnata :”… a soldati, marinai, sergenti, sottufficiali, ufficiali e per azioni lodevoli in battaglia nella difesa della Patria, così come distinzione in battaglia sul territorio di altri Stati, nel mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale con le istanze riconosciute di coraggio, dedizione e abilità militare.”
Nel 2005, così come negli anni successivi, il nastro di San Giorgio volle invece ricordare, nelle intenzioni della propaganda russa, la vittoria sul nazismo. Nel 2010 tutti i partecipanti della tradizionale parata militare della vittoria, che si tiene ogni anno sulla piazza rossa il 9 maggio, portavano sull’uniforme il nastro Nero e Arancione.
Oggi come dicevamo il nastro di San Giorgio è ricomparso sulle uniformi degli uomini filo russi dell’est dell’Ucraina. Il significato del Nastro di San Giorgio è chiaro.
Lo stesso Vladimir Putin ha contribuito nei suoi anni di governo ad accrescere l’importanza della festa dal punto di vista propagandistico. Dal 2008 la parata moscovita è tornata a comprendere anche la tecnologia bellica (il 9 maggio non vi sarà quindi molta differenza tra il panorama di Mosca e quello di Donetsk), mentre dal 2005 è iniziata la tradizione della distribuzione pubblica del “Nastro di San Giorgio”, oggi chiave dei festeggiamenti. Il nastro di San Giorgio non è una bandiera e non è uno stemma, ma in questo periodo assume molta più importanza del tricolore russo: è un nastro di stoffa a strisce nere e arancio e si rifà direttamente all’onorificenza sovietica della “Medaglia per la vittoria sulla Germania nella grande guerra patriottica 1941-1945”, conferita ai reduci nel dopoguerra, che a sua volta prese spunto dalla massima onorificenza militare di epoca zarista, l’allora “Ordine di San Giorgio”. Il nastro viene distribuito gratuitamente tra i mesi di aprile e maggio, non solo in Russia ma anche all’estero (Italia compresa).
Il semplice nastro è quindi il simbolo della partecipazione alle celebrazioni del 9 maggio, sfoggiato in bella vista sul cruscotto delle automobili e sul volante di ogni autobus, così come sulle borse o sulle giacche delle signore a passeggio. È il vero biglietto d’entrata (gratuito) ai festeggiamenti, il collante che cementifica l’unità dei russi e della Federazione in questi giorni di festa. Vi è però una differenza: conclusi i festeggiamenti e tornati i soldati nelle caserme la città torna alla normalità, tolte le bandiere e lasciate le strade a sgretolarsi. Il nastro, al contrario, resta appeso nelle automobili, nei bus e nei luoghi pubblici. Resta come simbolo di una vittoria che fu e… come monito di una vittoria che può ancora essere.
Riassumendo: la sacralità della celebrazione del 9 maggio risale al periodo brezhneviano degli anni ’70, quando inizia ad essere celebrato il culto della forza incarnato nel sacrificio dei soldati e nell’eroismo della vittoria. Essa riceve poi nuovo slancio in Russia sotto Putin a partire dal 2005, sessantennale della vittoria, momento nel quale viene ripescato anche il nastro di San Giorgio quale simbolo patriottico. Da allora, il nastro di San Giorgio è distribuito e indossato liberamente dai civili come atto di commemorazione, secondo il motto “ricordiamo, ne siamo fieri!”.