AN Brescia -L’An Brescia non sbaglia il colpo nella quinta giornata della fase preliminare di Champions League: a Mompiano, con una prestazione di grande sostanza, la squadra di Sandro Bovo s’impone per 10 a 8 (2-2, 4-3, 3-1, 1-2, i parziali) sulla Dynamo Mosca, raggiungendo quota dodici punti in graduatoria e confermandosi ai vertici del girone A della massima rassegna continentale. Davanti a un avversario di qualità, molto forte fisicamente, e sceso in acqua determinato a muovere una classifica un po’ deficitaria (solo 3 punti all’attivo dei russi), l’An fa quadrato, costringendo gli ospiti a una continua rincorsa, e, da team con le idee ben chiare in testa, piazzando l’allungo decisivo nella (ancora una volta) fatidica terza frazione. Se è vero che, nella prima parte del match, i biancazzurri trovano in Pietro Figlioli un autentico trascinatore (dei primi sei gol, quattro sono dell’italo-brasiliano), è altrettanto vero che la forza del collettivo ha reso possibile una costante gestione dell’incontro: anche nei momenti più critici, con la Dynamo che con caparbietà cercava di dare una svolta alla contesa (soprattutto sfruttando le superiorità numeriche), l’intesa e la sinergia tra le fila dei bresciani non sono mai venute meno e, alla fine, hanno sempre fatto la differenza, con preziosi palloni recuperati in copertura e un uomo in meno che è migliorato in progressione passando dal 4 su 6, dei primi dei tempi, al 2 su 7 dopo il cambio di panchine (senz’altro buono il 6 su 10 in superiorità). Dunque, l’ultimo appuntamento casalingo dell’anno, va in archivio in modo molto positivo e, ora, tutta la concentrazione va alla sfida di sabato in casa del Recco.
«Devo dire che i ragazzi mi sono piaciuti – commenta con soddisfazione coach Bovo -: abbiamo giocato da squadra matura, con solidità, controllando ogni situazione, senza mai andare in affanno, anche quando loro spingevano parecchio. All’inizio, abbiamo avuto qualche problema in inferiorità, poi, però, abbiamo preso le misure e le difficoltà sono nettamente calate. In parità, il pressing è stato discreto; con l’uomo in più, quando Pietro è in serata come oggi, tutto fila in maniera più agevole. Al di là dei dettagli tecnici, l’aspetto migliore della nostra prova è stata la costante collaborazione, la costante voglia di aiutarsi a vicenda, dimostrate soprattutto in difesa».