Cultura – Chiusa la terza edizione di ALL ROUTES LEAD TO ROME

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ALL ROUTES LEAD TO ROME – Chiude la terza edizione di ALL ROUTES LEAD TO ROME ed è tempo di bilanci: 10 giornate intense, con 40 eventi in 28 località diverse – da Ostia antica ai Castelli romani – realizzate da un partenariato che ha superato le 100 adesioni, tra enti pubblici, amministrazioni centrali e locali, operatori economici, istituzioni culturali, aree archeologiche, parchi, aree protette, realtà ecclesiastiche, associazioni e organizzazioni del terzo settore.
10 giornate di appuntamenti con la cultura, tra concerti, spettacoli, musica e teatro. 10 giornate di esperienze, con aperture straordinarie, visite guidate, passeggiate letterarie, escursioni, cammini, trekking urbano, cicloesplorazioni e degustazioni. 10 giornate di convegni e seminari, con progetti europei e mediterranei, con le Regioni più sensibili alla mobilità dolce (Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Sicilia e Veneto), con le testimonianze di centinaia di organizzazioni attive nei territori ampi e plurali del Bel Paese, dove ogni giorno cresce il numero di persone che sceglie di muoversi a piedi e in bicicletta.
Le motivazioni di questa scelta sono le più varie. La crisi? Forse. Per sport, certamente. Ma va diffondendosi un più ampio concetto di benessere: il numero dei cittadini e dei visitatori che chiede di fare esperienze di movimento a piedi e in bicicletta continua ad aumentare perché ci si accorge che uscire dai luoghi iperconnessi, spegnere la TV, uscire di casa senza dover combattere nella selva selvaggia del traffico urbano, rallentare, riappropriarsi di una dimensione umana e sociale del tempo è forse il lusso più grande che ci si può concedere. Ed è inoltre un tempo di incontri, di nuove conoscenze, di confronti e di crescita.
Il Meeting della Board nazionale degli Itinerari, delle Rotte, dei Cammini e delle Ciclovie d’Italia lo ha dimostrato: in ogni angolo del Paese si registrano nuovi flussi di domanda intimamente legati all’ambiente, alla natura, allo sport, alla socialità e alle spiritualità emergenti. Con progetti a geografia variabile, più o meno strutturati, non sempre incoraggiati e sostenuti dalla mano pubblica, che però hanno il comune denominatore di elevare la qualità della vita, nelle città e nelle dimensioni rurali, nei borghi e – più in generale – nelle comunità locali che investono nelle relazioni, negli spazi e nei momenti di aggregazione.

“Questa terza edizione del Meeting – ha dichiarato Federico Massimo Ceschin, coordinatore dell’iniziativa – ci spinge ad andare molto oltre: a ‘All Routes lead to Rome’ si chiede di diventare una piattaforma nazionale per la mobilità dolce, attiva 365 giorni l’anno, in cui si confrontano modelli, buone prassi e proposte che incidono nella vita quotidiana delle città, dei territori e delle destinazioni turistiche, con sperimentazioni innovative di fruizione dei beni comuni, del patrimonio e del creato”. E ancora: “Si avverte diffusamente la necessità di una cerniera tra i palazzi in cui si pianificano le politiche pubbliche e le innumerevoli esperienze territoriali: è stato davvero splendido far incontrare e conoscere i decisori pubblici con chi ogni giorno agisce con passione e competenza nella rigenerazione dei luoghi e delle comunità, sia professionalmente che volontaristicamente”.

Presenti alla giornata conclusiva della Board nazionale degli Itinerari, l’on. Silvia Costa, già presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, Vito Consoli, dirigente del settore Risorse Naturali di Regione Lazio, Monica Valeri dell’APT della Regione Emilia Romagna e Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, che hanno tratto le conclusioni di 10 giornate di lavori cui hanno aderito anche Regione Puglia e Regione Sicilia, esponenti di Regione Molise e progetti di Regione Toscana.

L’europarlamentare Silvia Costa ha dichiarato: “All Routes lead to Rome è una piattaforma che si mette a disposizione degli ‘attori’ del turismo dolce con una visione nazionale ed una vocazione euromediterranea. È l’intuizione di mettere insieme esperienze concrete e connetterle a progetti di sviluppo territoriale, anche utilizzando i fondi europei: la scommessa di istituire una piattaforma nazionale è quella di realizzare una nuova governance partecipativa, pienamente nello spirito della Convenzione di Faro promossa dal Consiglio d’Europa, che confido sia presto ratificata dall’Italia”.

L’evento annuale, dunque, come “punta di un iceberg” che riassume periodicamente lo stato dell’arte di un movimento trasversale che interessa tutti, cittadini, visitatori, famiglie, imprese, terzo settore, istituzioni, realtà ecclesiastiche, operatori turistici, associazioni e pro loco. Lo ha dimostrato l’interesse della Commissione Turismo, Moda e Relazioni Internazionali di Roma Capitale – presieduta da Carola Penna – che ha approvato il progetto all’unanimità. Lo ha confermato l’Assemblea Capitolina, presieduta da Marcello De Vito, che ha presentato l’iniziativa in Campidoglio. Lo ha reso concreto la grande partecipazione dei Municipi di Roma, protagonisti – assieme al tessuto associativo e d’impresa – di eventi con migliaia di partecipanti.

“La sostenibilità è un elemento strategico di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale di Roma Capitale” – ha dichiarato Carola Penna – “che non soltanto promuove un turismo di qualità, fonte di sviluppo culturale, sociale ed economico, ma consente a ogni cittadino di vivere in modo consapevole la città, partecipando attivamente alla sua rigenerazione”.
“Siamo estremamente soddisfatti di vedere che Roma, già capitale di bellezza, intende assumere anche il ruolo di capofila delle città e dei luoghi che investono nella mobilità dolce” – ha concluso Federico Massimo Ceschin, tornato nella veste di segretario generale di Cammini d’Europa – “Proprio in queste ore osserviamo con piacere come sia stato approvato un bilancio previsionale 2019-2021 che destina quasi metà delle risorse ai trasporti pubblici e al miglioramento della intermodalità, con oltre 40 milioni di euro destinati alla mobilità sostenibile e al GRAB, Grande Raccordo Anulare delle Biciclette”.




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