“A Modern Family è il film più personale che io abbia mai diretto”, questo ciò che afferma il regista Andy Fleming sul suo film, storia di una coppia gay che diventa una famiglia. “È un film di finzione composto da idee, personaggi e momenti che io stesso ho vissuto”. Portare la sua storia personale sul grande schermo non è stato un percorso semplice: stando alle dichiarazioni di Fleming è stato un processo durato più di dieci anni, dall’ideazione alla produzione.
Steve Coogan interpreta Erasmus, eccentrico presentatore di un programma di cucina girato a Santa Fe e prodotto con il compagno di una vita Paul, interpretato da Paul Rudd. Erasmus e Paul, hanno una vita stravagante e litigano costantemente, ma sono totalmente a loro agio nella loro vita sfarzosa fatta di feste lussuose e futili discussioni su salumi e insaccati. Erasmus ha un figlio biologico e a lungo dimenticato di nome Dale, interpretato da Jake McDorman, il quale è ricercato dalla polizia e ha trovato rifugio in uno squallido motel assieme al figlio Bill, interpretato da Jack Gore. La polizia trova Dale e lo arresta, ma Bill riesce a fuggire attraverso una finestra portando con sé niente altro che la pagina consumata di una vecchia Bibbia sulla quale è scritto un indirizzo. Una sera, rientrati nella loro residenza a Santa Fe, Paul ed Erasmus organizzano una grande festa riservata ai cittadini più sofisticati e alla moda. Nel mentre, Bill raggiunge l’indirizzo riportato sulla pagina della Bibbia (che altri non è che la residenza di Paul e Erasmus) dove è in pieno svolgimento un’incredibile festa. Bill si intrufola all’interno della casa e viene accompagnato da uno degli invitati davanti a Erasmus. Erasmus legge la nota scritta sulla pagina della Bibbia mostratagli da Bill e realizza che il bambino è in realtà suo nipote. Erasmus mette al corrente il compagno Paul, il quale è scioccato dall’improvvisa rivelazione, tanto che i due hanno un’accesa discussione su cosa fare con Bill. Paul inizialmente si rifiuta di tenere il bambino, ma alla fine sia lui che Erasmus si rendono conto di non avere altra scelta e decidono di ospitarlo per il tempo necessario a trovargli una sistemazione. Erasmus e Paul iniziano a prendersi cura del bambino, lo iscrivono alla scuola della città e gli procurano tutto quello che gli serve. Erasmus fa visita a Dale in prigione, dove Dale rivela a Erasmus che il vero nome del bambino è Angel. Erasmus e Paul chiedono ad Angel se questo sia davvero il suo nome, ma il bambino risponde che preferisce essere chiamato Bill. I due decidono di assecondarlo. Erasmus si avvicina sempre di più a Bill, trascorrono del tempo insieme e si recano anche da Taco Bell, uno dei luoghi preferiti da Erasmus nonostante il suo palato raffinato. Paul, che si sente messo da parte ed escluso dalla relazione sempre più profonda che si instaurando tra i due, si sente molto distante da Erasmus, oltre a non avere sviluppato legami con Bill. Un giorno Melissa, assistente dei servizi sociali per l’infanzia, si reca da Erasmus e Paul per verificare lo stato in cui si trova Bill. Melissa interroga Bill, il quale si mostra a disagio nel rispondere alle domande di Melissa. Bill mostra a Melissa il nascondiglio in cui Paul ed Erasmus nascondono la loro collezione di video porno, che Bill ha trovato accidentalmente mentre – a suo dire – cercava il dvd di ET. Melissa è piuttosto preoccupata, ma decide di lasciare la casa e tornare per un’altra verifica. Quando Paul suggerisce a Erasmus che Bill dovrebbe avere più amici della sua età, Erasmus si sente offeso e inizia a discutere con Paul sul fatto che quest’ultimo abbia dei problemi ad accettare la presenza di Bill nella loro casa. Paul reagisce alle parole di Erasmus affermando che è stato lui a prendersi maggiormente cura dei bisogni di Bill. La discussione prosegue anche mentre organizzano la festa per il compleanno del bambino. Erasmus e Paul si impegnano al massimo per la buona riuscita della festa, un party sfarzoso ispirato all’India con tanto di elefanti. La festa è un successo. Tornato a scuola, Bill inizia a vendere di nascosto gli ansiolitici di Paul per ottenere del denaro extra. Erasmus e Paul, inizialmente infuriati, si commuovono quando Bill ammette di averlo fatto per mettere da parte dei soldi in caso venisse nuovamente abbandonato. Di comune accordo decidono allora di dare al bambino una paga settimanale di 100 dollari in modo che la smetta con il traffico di farmaci. A lezione Bill legge ai suoi compagni di classe la presentazione – dolce, ma a tratti oscena – dei suoi bizzarri tutori. Risultato: Erasmus e Paul vengono convocati dal Preside. Un giorno Erasmus accompagna Bill all’Istituto Correzionale per far visita a suo padre. Dale annuncia che a breve potrà uscire e che intende portare con sé Bill in Texas. Erasmus è totalmente devastato dalla notizia e si rivolge a un avvocato, il quale però gli comunica che è impossibile che gli venga data la custodia di Bill finché Dale è sulla scena. Paul ed Erasmus assistono allo spettacolo in cui si esibisce Bill, ma questo momento di felicità è interrotto dall’arrivo di Dale. Erasmus litiga con Dale, ma lo invita a passare la notte di Natale con loro. Per tutta risposta Dale prende con sé Bill e lo porta via senza dargli il tempo di salutare Paul ed Erasmus. Erasmus cerca di rintracciare Dale, ma senza successo. Poco dopo Paul sorprende Erasmus mentre abbraccia un altro uomo, ma Erasmus giura che si tratta solo di una spalla su cui piangere, ma Paul se ne va. Quando sembra che sia tutto finite tra I due, Paul ed Erasmus si riappacificano e realizzano quanto sia grande il loro amore. Dale e Bill vengono coinvolti in un incidente stradale e Paul ed Erasmus accorrono all’ospedale dove sono ricoverati ma salvi. Dale viene nuovamente arrestato e riportato in prigione, mentre Angel viene riaffidato alle cure di Erasmus e Paul.
“Sembra sempre un miracolo”, dice la produttrice Maria Teresa Arida riguardo allo stare sul set di A Modern Family dopo il suo coinvolgimento quasi decennale accanto a Fleming. A Modern Family cominciò ad essere prodotto dopo Hamlet 2, un’altra collaborazione di Fleming con Steve Coogan: attraverso questo film Fleming s’innamorò del New Mexico e decise di scrivere un film dentro e su Santa Fe con una storia, quella di Erasmus e Paul, che somigliasse ad una sua stessa esperienza di relazione a lungo termine. “Ho sempre voluto dirigere un film lì”, dice di Santa Fe aggiungendo di aver trascorso, nel corso degli anni, molti giorni di vacanza nella capitale del New Mexico tra estati e vacanze natalizie. Durante la visita al set di Hamlet 2, Teresa Arida ha risposto subito positivamente all’idea di Fleming, ricordando le origini del progetto: “Volevamo raccontare una storia su come si possa costruire una famiglia in base alle risorse disponibili.” Dopo aver sviluppato l’idea con Fleming, che si è occupato della scrittura del film, inviarono lo script a Steve Coogan e la loro collega di produzione, Gabrielle Tana. “Eravamo davvero divertiti quando Steve disse: ‘Voglio essere Erasmus’. Avevamo sempre immaginato che lui potesse interpretare Paul.” Ma Coogan era sicuro che Erasmus fosse l’unico ruolo per lui ed era sicuro di voler partecipare a questo progetto anche come executive producer della compagnia di produzione Baby Cow. Da qui, si aggiunsero al team insieme a Fleming e Teresa Arida il produttore Aaron Ryder (Arrival, The Founder) e l’attore Paul Rudd, suggerito da Coogan per il ruolo del partner di Erasmus, uomo deciso e risoluto. Con i due protagonisti, l’ultimo pezzo del puzzle necessario per cominciare la produzione era il finanziamento. I finanziamenti del film provengono dal Remstar Studios e la National Bank del Canada. Chiedendo cosa ha portato la casa di produzione Remstar a finanziare il progetto, il produttore Clark Peterson elogiò il film come “Una commedia divertente con un cast grandioso e un regista talentuoso”. Aggiunge: “Ho amato che il film fosse incentrato su un tema in particolare” riferendosi al messaggio del film che “le famiglie esistono in ogni forma e grandezza”. Storia potenzialmente universale, A Modern Family si costruisce sopra esperienze realmente vissute per creare un racconto umano e spiritoso che sottolinea le responsabilità di una famiglia non-convenzionale. “Nel cuore è una storia d’amore”, dichiara Fleming, riferendosi ai personaggi principali del film: Erasmus e Paul sono una coppia di lunga data che non ha progetti di avere dei bambini ma che apre inaspettatamente la sua casa ad un ragazzino che crescerà con tutto l’amore e le attenzioni possibili. “È una commedia con il cuore”, afferma Teresa Arida sottolineando il difficile equilibrio tra humor con risate fuori dai denti e la storia di un’insolita famiglia imbevuta di un’emozione genuina. “Penso che il film sia unico in quanto è la rappresentazione non romantica di una coppia gay. Sono uomini di mezza età, disillusi e imperfetti sia come coppia sia come genitori di un ragazzino di dieci anni.”
A portare sul grande schermo la coppia imperfetta e divertente, Steve Coogan e Paul Rudd che si sono dimostrati una combinazione perfetta. “La sintonia tra Paul e Steve è incredibile”, si è meravigliato Peterson. “Sapevamo che entrambi sono dei geni della comicità, ma non sapevamo quanto bene avrebbero lavorato interpretando questa coppia.” Sia Coogan che Rudd hanno contribuito alla sceneggiatura, stando a quello che ha affermato Fleming, che aggiunge: “Credo seriamente che non avrei mai trovato due attori migliori al mondo adatti ad interpretare queste parti.” La stessa Santa Fe interpreta un ruolo importante per il film, offrendo insieme ai suoi meravigliosi sfondi la sua particolare estetica sud-occidentale. Molte delle location della città figurano all’interno del film, dall’iconico e unico stile architettonico pueblo alla storica Cappella Loretto e al Meow Wolf, la coinvolgente attrazione artistica della città. Il film è “letteralmente una lettera d’amore a Santa Fe”, commenta il co-produttore Katie Mustard in un’intervista con il The Santa Fe New Mexican. Persino l’attuale sindaco di Santa Fe, Javier Gonzales, fa un cameo interpretando se stesso in una delle prime sequenze. “Il posto e la vita nella città sono a dir poco straordinari”, aggiunge Teresa Arida. “C’è qualcosa di veramente magico”, ricorda Fleming. “E’ un posto veramente magico. Girare lì è stato bello come me l’aspettavo che fosse”. Oltre alla sua bellezza visiva e alla sua cultura unica, la città di Santa Fe è un paradiso di arti e di esaltazione della creatività individuale. “Le persone vanno a Santa Fe per reinventarsi”, suggerisce Teresa Arida, sottolineando che “Erasmus va a Santa Fe per reinventarsi: non sarebbe stato accettato o celebrato allo stesso modo in Inghilterra, a casa.” Teresa Arida si è poi focalizzata sul personaggio di Bill che, una volta arrivato a Santa Fe, sceglie un nuovo nome, un modo tutto suo di reinventarsi. Eppure, nonostante questa transizione, il pensiero di casa rimane centrale nella storia. Erasmus e Paul devono ridefinire la loro concezione di casa, intesa come nido, mente Bill trova la sua casa in un luogo improbabile: Taco Bell. Teresa Arida continua: “Vai in un posto nuovo, ti reinventi ma resiste ancora qualcosa di familiare, qualcosa che ti ricorda casa”. Durante tutto il film, ogni personaggio crea e trova una “casa ideale” a modo suo. “Il film affronta i grandi problemi sull’identità, la famiglia”, aggiunge Teresa Arida, prima di porre la questione centrale del film: “Che cosa rende un posto la tua casa?”
“Questo film è veramente molto importante per i nostri tempi, perché generalmente le persone sposano una causa per poi dimenticarsene”, sottolinea Teresa Arida che cita i diritti LGBT come esempio più eclatante: “Abbiamo combattuto una battaglia ardua per l’eguaglianza dei diritti nel matrimonio, ma la sfida non è ancora vinta. Ci dimentichiamo di quanto l’America non sia sempre necessariamente tollerante quanto siamo spinti a credere”. Fleming concorda, aggiungendo che “Nonostante i grandi passi in avanti nella nostra società, l’omofobia esiste e persiste.” Peterson conferma questo generale sentimento: “In A Modern Family una famiglia non-convenzionale riesce a superare gli ostacoli grazie al sostegno reciproco. Non è un tipo di famiglia che, anche solo pochi anni fa, sarebbe stata possibile in molte parti del mondo, e la lotta per l’uguaglianza non si è ancora conclusa.”
Altro film altro spot contro l’unica vera famiglia, quella tradizionale.