La Casa del Cinema di Roma ha accolto la proiezione e la conferenza stampa del nuovo film di Christian Marazziti, “Sconnessi”. Tra gli interpreti della pellicola Fabrizio Bentivoglio, Ricky Memphis, Carolina Crescentini, Stefano Fresi, Antonia Liskova , Maurizio Mattioli, Giulia Elettra Goretti, Benedetta Porcaroli e Daniela Poggi.
Durante la conferenza stampa gli attori del film hanno lanciato la Prima Giornata Mondiale dedicata alla disintossicazione da connessione Internet, lo #Sconnessiday!. L’invito del cast è stato rivolto alle famiglie, ai presidi ed insegnanti delle scuole italiane. L’intento è quello di avere la massima partecipazione all’esperimento di disconnessione per tutte le classi ed istituti. I protagonisti del film di Marazziti, che in sinergia con Massimo Tortorella, presidente del Gruppo Consulcesi e ceo di Falcon Production, co-produttore del film Sconnessi, hanno avuto l’idea d’istituire la Prima Giornata Mondiale della s-connessione, da celebrare il 22 febbraio di ogni anno, tratta con toni da commedia il tema sempre più serio della dipendenza da Internet e smartphone.
L’esperimento, che durerà un intero giorno, viene proposto per sensibilizzare genitori e insegnanti sull’uso corretto che i ragazzi dovrebbero fare delle nuove tecnologie.
L’hashtag dell’iniziativa è #Sconnessiday, promossa in collaborazione con Consulcesi Club (network da oltre 10 anni a tutela della formazione dei medici italiani) parallelamente al Ministero della Salute, presenterà un corso di formazione per il personale sanitario dal titolo “Internet e adolescenti: I.A.D.
(Internet Addiction Disorder) e cyberbullismo” e attraverso il dottor David Martinelli, del Centro Pediatrico Interdipartimentale Psicopatologia da Web presso la Fondazione “Policlinico Gemelli” di Roma, lancia il messaggio: Disconnettiamoci dai device e riconnettiamoci tra di noi.
La storia del film e dei suoi protagonisti narra infatti di ‘sconnessione’!
Ettore (Fabrizio Bentivoglio), noto scrittore, guru dell’analogico e nemico pubblico di internet, in occasione del suo compleanno porta tutta la famiglia nel suo chalet in montagna, e cerca di creare finalmente un legame tra i suoi due figli, Claudio (Eugenio Franceschini), giocatore di poker on line, e Giulio (Lorenzo Zurzolo), liceale nerd e introverso, con la sua seconda moglie, la bella, giovane e un po’ ‘naif’ Margherita (Carolina Crescentini), incinta al settimo mese.
Al gruppo si uniscono anche Achille (Ricky Memphis), fratellastro di Margherita appena cacciato di casa dalla moglie, e Tea (Giulia Elettra Gorietti), giovane fidanzata di Claudio e devota fan di Ettore.
Arrivati allo chalet, trovano Olga (Antonia Liskova), l’affidabilissima tata ucraina, con la figlia Stella (Benedetta Porcaroli), adolescente dipendente dai social network.
A sorpresa arriva anche Palmiro (Stefano Fresi), il fratello bipolare di Margherita e Achille, fuggito dalla casa di riposo.
Quando il gruppo rimane improvvisamente senza connessione internet, tutti entrano nel panico…e le conseguenze saranno rocambolesche. I segreti e le convinzioni dei protagonisti verranno presto ribaltate, la “sconnessione” li metterà di fronte a tutte le loro insicurezze e dovranno resettare e ripartire.
Il regista Christian Marazziti: “ Sarà sicuramente capitato anche a voi, camminando per i vicoli della vostra città o seduti al tavolo di un bar, di percepire, con grande intensità, gli effetti più o meno devastanti della rivoluzione digitale occorsa negli ultimi anni e dovuta al radicale cambiamento dei mezzi di comunicazione. Inutile sottolineare le cose palesi, ossia il solito discorso relativo al fatto che fino a dieci anni fa per comunicare con l’altra parte del pianeta ci volevano giorni, settimane addirittura. Inutile sottolineare che la “e-mail” è forse la più grande invenzione del nostro tempo, ovviamente correlata alla grandezza di Internet e alle sue potenzialità. Una cosa è certa, che se i cellulari, il nostro modo di comunicare era sostanzialmente cambiato, con l’avvento degli smartphones la connessione tra le persone ha raggiunto sicuramente un’efficacia ed una sistematicità che sono oramai diventate assolutamente imprescindibili per la vita di ognuno di noi. Probabilmente, nessun libero professionista sarebbe più in grado di portare avanti il proprio lavoro, di gestire la sua attività, o anche solamente di essere collegato alla sua famiglia senza avere il suo telefono intelligente tra le mani. Gli smartphones, così come sostiene qualcuno, sono diventati la vera e propria scatola nera della nostra vita. Ovviamente, ogni rivoluzione, che sia di tipo digitale o che sia di tipo politico o addirittura industriale, non è mai solo ed esclusivamente un grande cambiamento, ma è un vero e proprio incontro tra passato e futuro. Ogni grande innovazione tecnologica ha sempre soppresso il passato, ed aperto porte e spiragli sul futuro. Non fu proprio Henry Ford a dire che l’automobile era semplicemente una moda momentanea e che presto tutti si sarebbero resi conto che le merci e le persone potevano tranquillamente continuare ad essere trasportate in groppa ad un cavallo o ad una carrozza? Non fu proprio Edison ad essere deriso, nel momento in cui sosteneva che la lampadina al tungsteno avrebbe cambiato il modo di illuminare la casa, l’industria, la vita? Come si suol dire, le ultime parole famose. È anche vero che, ogni rivoluzione che apporta un grande cambiamento, nel tempo, rivela i pro ed i contro del nuovo stato di fatto. In riferimento alla rivoluzione digitale, questa capacità di essere sempre connessi e per certi versi collegati alle persone che amiamo, con cui lavoriamo, o che semplicemente frequentiamo nel nostro tempo libero, ha sicuramente ridotto il tempo tecnico con cui comunicare, ma ha sicuramente ampliato le distanze tra le persone. Molti sociologi gridano già allo scandalo, quando passano vicino ad un tavolo di un pub e di venti persone sedute, molto spesso nessuno parla, ma tutti comunicano, persi nel proprio dispositivo mobile. Connessione e alienazione. Questa capacità di essere prossimi a qualcuno, nel tempo che impiega un messaggio ad uscire dal nostro dispositivo e ad entrare in quello del nostro dirimpettaio, sembrerebbe quasi aver annullato la necessità di ricerca del prossimo ed allo stesso tempo sembrerebbe aver annullato in qualche modo la vecchia capacità di incontrarsi, in un bar del centro, magari in un pomeriggio piovoso, con il solo scopo di relazionarsi e di chiacchierare occhi negli occhi. Per quanto la tecnologia odierna ci consenta addirittura di video chiamarci, questo processo sta ottenendo risultati controversi e che sono argomento di dibattito dei grandi studiosi delle masse e delle abitudini del nostro tempo”.