The shape of water – Il grande regista narratore Guillermo del Toro, presenta il film “The shape of water” (La forma dell’acqua), una nuova fiaba che piacerà agli spettatori di tutte le età, ambientata, all’inizio degli anni ’60, in America sullo sfondo della Guerra Fredda.
Nel segretissimo laboratorio governativo di massima sicurezza, la solitaria Elisa (Sally Hawkins) lavora in regime di massimo isolamento. La vita di Elisa cambia per sempre quando lei e la sua collega Zelda (Octavia Spencer), scoprono un esperimento Top Secret. A completare il cast, troviamo Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones e Michael Stuhlbarg.
In un laboratorio governativo segreto, all’apice della guerra fredda, esplode un’idea emozionante, visivamente abbagliante ed emotivamente audace. Il grande narratore Guillermo Del Toro, riesce in un’altra incredibile magia con The shape of water, fondendo il pathos e le emozioni del classico monster-movie con un noir dalle tinte oscure e mescolandolo con il calore di una storia d’amore, come nessun altro sa fare, per esplorare le fantasie con cui tutti facciamo i conti, i misteri al di là del nostro controllo e le mostruosità con cui dobbiamo confrontarci. Del Toro inizia la sua storia nelle profondità subacquee; da lì l’intero film diventa un’immersione in apnea, portando il pubblico nel mondo del 1960, pieno di cose che riconosciamo: potenza, rabbia, intolleranza, ma anche solitudine, determinazione e improvvisi ed elettrizzanti collegamenti, oltre a una straordinaria creatura totalmente sconosciuta. Un’inspiegabile “risorsa” biologica del governo statunitense, una donna delle pulizie muta, i suoi migliori amici, spie sovietiche e un audace furto, saranno i pezzi di un singolare romanzo in grado di superare i normali confini. Questo misterioso essere, prelevato dalle buie profondità oceaniche, non è solo anfibio, ma sembra avere delle capacità di adattamento tipiche dell’acqua, essendo in grado di assumere i contorni psichici di ogni essere umano con cui viene in contatto, riflettendone sia l’aggressività che l’amore incommensurabile. All’interno del racconto di Del Toro, i temi di bene e male, innocenza e minaccia, attualità ed eternità, bellezza e mostruosità, emergono intrecciandosi tra loro e rivelando che nessuna oscurità può mai sconfiggere completamente la luce. Riassume Del Toro: “Mi piace creare dei film liberatori, che dicono che è bene essere ciò che si è, cosa che, in questo momento, mi sembra molto pertinente.” Era anche fondamentale che ci fosse un cast straordinario. Del Toro ha sempre avuto la passione di impaurire e incantare allo stesso tempo il pubblico. Nato a Guadalajara, in Messico, sin da ragazzo si è cibato di misteriose storie di fantasmi, film con i mostri e favole 4 che hanno dato vita a una fervida fantasia. Quando ha iniziato a scrivere e dirigere i film, tutte queste influenze si sono intrecciate creando un suo personale stile visivo molto viscerale, che sembra toccare direttamente la psiche umana. Del Toro è noto ai più per i suoi tre notevoli film in lingua spagnola che hanno reinventano e riassunto lo stesso concetto di genere: il Labirinto di Pa, Cronos e la Spina del diavolo. Ognuno di questi è una vivida fantasmagoria che si muove sui pericoli morali e fisici di un mondo corrotto, autoritario e in guerra. I suoi film d’azione a sfondo epico e soprannaturale –Blade II, la serie HEellboy e Pacific Rim sono altrettanto inventivi dei suoi melodrammi gotici come Crimson Peak. La forma dell’acqua si inserisce in questa tradizione, questa volta sullo sfondo di quell’America degli anni ’60, socialmente divisa, sull’orlo della guerra nucleare e con dei cambiamenti culturali in corso. Del Toro tesse su questo sfondo, il vertiginoso innamoramento di una donna solitaria, con un passato traumatico, che vive un amore così potente che sfida sospetto, paura e biologia. Del Toro ha anche coinvolto uno straordinario cast di attori per il film, tra cui Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg e Octavia Spencer. Esplorare l’idea dell’amore e delle sue barriere, interne ed esterne, è stata fondamentale per Del Toro. “Volevo creare una storia, bella ed elegante, sulla speranza e la redenzione come antidoto al cinismo dei nostri tempi. Volevo che questa storia avesse la forma di una favola, con un semplice essere umano che si imbatte in qualcosa di più grande e più trascendente di ogni altra cosa nella sua vita. Poi ho pensato che sarebbe stata una grande idea mettere a confronto questo amore contro qualcosa di banale e malvagio come l’odio tra le nazioni, che si esprime al meglio con la Guerra Fredda, e con l’odio razziale, di classe e di genere.” Il fatto che i due protagonisti del film non parlino, quanto meno in maniera convenzionale, non fa altro che intensificare la storia d’amore spogliandola delle incomprensioni che spesso si creano tra gli esseri umani. “Una cosa dell’amore è che è così incredibilmente potente, che non richiede parole”, dice Del Toro che poi aggiunge: “”L’acqua prende la forma di tutto ciò che la contiene in quel momento e, anche se l’acqua può essere così delicata, resta anche la forza più potente e malleabile dell’universo. Vale anche per l’amore, non è vero? Non importa verso cosa lo rivolgiamo, l’amore resta se stesso sia verso un uomo, una donna o una creatura.”.
Ognuno dei ruoli in THE SHAPE OF WATER è stato scritto per un attore specifico, gli stessi attori a cui Del Toro ha chiesto di apparire nel film. “Ha disegnato la sceneggiatura per le loro voci, piuttosto che viceversa,” – commenta Dale- “una cosa piuttosto emozionante da poter fare.” Del Toro osserva che ognuno dei personaggi del film, indipendentemente dal loro posto nella società, sta affrontando l’amore in diverse circostanze. “C’è l’amore puro tra Elisa e la Creatura, ma anche l’agente governativo Strickland sta cercando di amare, anche se vediamo che il suo amore è brutale, e il vicino di Elisa, Giles, è alla ricerca di un amore, che però veniva disapprovato in quei giorni e la miglior amica di Elisa, Zelda, è innamorata di un uomo che non lo merita. Anche il generale che sovrintende al laboratorio ha una sorta di amore paterno con Strickland.” Man mano che li contattavo, tutti dicevano di si. “Questo è un film molto particolare.” -afferma Sally Hawkins- “Parteciparvi ha significato tanto per me, ed è una storia che per avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.” Michael Shannon aggiunge: “Sono stato attratto dal film perché ho sentito che avrebbe potuto inspirare le persone a essere più gentili tra loro, una cosa di cui si sente la mancanza oggigiorno. È davvero una storia su come valga la pena essere innamorati nella vita, a qualsiasi costo. A volte l’amore richiede di affrontare le tue paure o di fare sacrifici, ma alla fine della fiera, ne vale la pena.” Per Richard Jenkins il film è andato al di là di quello che il pubblico si aspetta da Del Toro. “Il modo di girare di Guillermo è personalissimo, ma questo film è anche diverso da tutto quello che ha fatto prima”, osserva. Octavia Spencer non si sarebbe mai aspettata una chiamata di Del Toro. “Lo avevo incontrato prima di leggere lo script e mi sembrava di averlo conosciuto da tutta la mia vita.” -ricorda la Spencer- “Come regista è una sorta di alchimista, trasforma i temi umani in qualcosa di trascendente.” Conclude Doug Jones, che ha lavorato con Del Toro ben sei volte: “In THE SHAPE OF WATER Guillermo torna alle sue radici artistiche e lascia che tutta la sua vena creativa fluisca.” LA SOGNATRICE SOLITARIA.
Particolarmente emozionante il ruolo di Elisa ed il suo passaggio dalla solitudine e l’impotenza a divenire un’eroina che si prende rischi enormi, è il cuore pulsante di THE SHAPE OF WATER, reso ancor più straordinario dal fatto che sia un ruolo quasi senza parole. Resa muta da un trauma subito da bambina, Elisa comunica con il linguaggio del segni (LIS), ma è in grado di esprimersi efficacemente quando incontra la strana creatura acquatica che è custodita nel laboratorio governativo dove lavora come donna delle pulizie. 8 Il mondo interiore di Elisa, ricco e coraggioso, si esprime grazie all’incredibile performance di Sally Hawkins, già candidata all’Oscar®, che riesce a spingere in avanti la storia in ogni passaggio narrativo. “Ho inviato a Sally un messaggio sin dal 2013, dicendole che stavo scrivendo questo ruolo per lei e, quando ci siamo incontrati, mi ha detto che anche lei stava già scrivendo un racconto breve sulla storia di una donna che diventa un pesce.” -ricorda Del Toro- “Mi ha mandato la sua storia, ed era piena di intuizioni.”
Come dice – Sally Hawkins ““Quello che spinge Elisa verso l’ignoto, è il potere dell’amore.”
L’uomo che ha dato la caccia alla creatura anfibia nelle profondità dell’Amazzonia, con implacabile
determinazione, è Richard Strickland, un agente governativo dalla mascella squadrata, retto e ambizioso, che vede
la sua insolita cavia come nient’altro che una bestia feroce da manovrare, sottomettendola, e come un biglietto per la sua promozione.
In questo ruolo troviamo uno degli attori più ricercati di oggi: il due volte nominato all’Oscar® Michael
Shannon, famoso per l’intensità con cui si è impegnato in ruoli psicologicamente complessi in film come TAKE
SHELTER, ANIMALI NOTTURNI, MIDNIGHT SPECIAL, REVOLUTIONARY ROAD e 99 HOME.
“Strickland è un uomo completamente intrappolato nella mentalità militare-industriale e sta cercando di salire
nella gerarchia. La paranoia della Guerra Fredda è diventata parte di lui.”, spiega Dale.
Del Toro vede Shannon come una persona dai contrasti affascinanti, esattamente quello di cui aveva bisogno
per Strickland. “Michael ha l’incredibile precisione di un attore classico inglese, ma allo stesso tempo l’impulsività e l’immediatezza di un attore americano.” -osserva il regista- “È anche capace di dare umanità ai villain più spaventosi. Non volevo che Strickland fosse semplicemente il cattivo, volevo che fosse un uomo per il quale quasi simpatizzi perché lui stesso è vittima del sistema e dei suoi tempi. Volevo che lo vedeste passare attraverso cose che normalmente un villain non deve fronteggiare: dubbi interiori, riflessione e disperazione. Michael ha tutti questi passaggi nel film.”
Del Toro divide con Strickland la consapevolezza di cosa sia attraversare un mondo rigido. “Strickland è un
personaggio molto triste secondo me, è un uomo che ha iniziato con piena fiducia nel suo Paese e nel fare la cosa
giusta. Poi si rende conto di quanto poco ci voglia per smettere di piacere alle persone e a restare soli. Penso che questa parte sia autobiografica perché il mondo del cinema è esattamente così.” -confessa- “Io stesso sono stato dall’altro lato della conversazione che Strickland ha con il generale.”
L’esca per Shannon è stata la possibilità di intraprendere un viaggio in uno dei complessi universi di Del Toro.
“Quando ho incontrato Guillermo, ha detto che questo film era il progetto dei suoi sogni, e ho pensato che sarebbe
stato sciocco far passare l’opportunità di far parte del suo progetto dei sogni, visto che è un grande sognatore.”,
spiega.
Shannon ha portato Strickland fuori dall’archetipo del G-man anni ’60, duro e mai in discussione. “Penso che
Strickland voglia essere forte, invulnerabile e a prova di errore, con quel tipico gung-ho americano [una locuzione
mutuata dai marines che sta ad indicare la focalizzazione totale sull’obiettivo, ma che contiene oggi una nota ironica
di eccessivamente zelante – N.d.T.], ma è anche travolto da tutto questo. Il guscio esteriore che mantiene richiede
molta energia, ma all’interno c’è ansia, dubbio, stress e paura, che vengono alla fine rivelati nel corso del film.”
Lo stress che Strickland sente trova una pericolosa catarsi nel suo approccio con Elisa, che vede come una
sorta di servitù di classe inferiore. “Penso che Strickland sia attratto da Elisa a causa della sua vulnerabilità e del fatto che non possa parlare, ma anche perché è il suo esatto opposto. In una realtà alternativa Strickland pensa che forse potrebbe essere più simile a lei, piuttosto che a se stesso “, afferma Shannon.
La collaborazione con la Hawkins ha fatto scintille fin dall’inizio, con i due che modellavano i loro personaggi
fino al punto che la tensione tra la leggerezza di Elisa e la paura di Strickland poteva essere tagliata con un coltello.
“Sono stato un fan di Sally sin da quando l’ho vista in LA FELICITA’ PORTA FORTUNA – HAPPY GO LUCKY,
dove mi ha davvero travolto, quindi ero ansioso di lavorare con lei.” -racconta- “È così impegnativo fare una parte
senza battute, eppure è in grado di comunicare ancora più profondamente in questo modo ed è stato incredibile a
vedersi.”
Anche la Hawkins ha trovato nel contrasto, una sorta di yin e yang, tra i loro due personaggi una carica
creativa. “Elisa riesce a vedere direttamente attraverso Strickland per quello che realmente è, ed è stato un aspetto elettrizzante nella recitazione, soprattutto perché Michael è così terrificante.” -dice- “È come una pentola a pressione che esplode, ma Elisa riesce sempre a tenergli testa e questo ti fa sentire potente.”
Strickland è una minaccia per la stessa esistenza della creatura. “Strickland vede il mio personaggio come un
freak e, dato che non mi capisce, e non ci prova nemmeno, mi tormenta.” -racconta Jones- “È un po’ la quintessenza
del bullismo: il ragazzo che vede qualcosa che non capisce e vuole prenderlo di petto. Il contrasto interessante nasce al fatto che Michael è una persona estremamente deliziosa nella vita reale, ma quando si cala nel personaggio
riesce a trovarne i suoi lati oscuri come nessun altro attore potrebbe. È così intenso, non so nemmeno se l’ho mai
visto strizzare gli occhi!”
Shannon ci parla di come Strickland vede la creatura: “Strickland ha assistito alla cattura della creatura e
spera che questo si traduca in grandi cose. Penso che la creatura gli dia un senso di realizzazione, ma la usa anche per sfogare tutti i suoi sentimenti più repressi e velenosi.”
A Shannon è piaciuto soprattutto il legame creativo instaurato con Del Toro. “Guillermo ti porta veramente
all’interno del processo creativo, e mi piace il fatto che non smette mai di lavorare. Quando non sta girando, sta al montaggio sul monitor, ascoltando o pensando a qualcosa. Ogni oncia del suo essere è sempre in cerca di qualche
opportunità, perché non vuole dare nulla per scontato. Questa è un buon approccio per me, perché la penso allo
stesso modo.”
A lavorare a stretto contatto con Strickland è David Hewlett (L’ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE)
nel ruolo di Fleming, responsabile della sicurezza del laboratorio, che non ha alcuna intenzione di far andare le cose
fuori controllo. Come lo descrive Hewlett, “Fleming è una parte fondamentale dell’orribile mondo governativo in
cui è incappata questa bella creatura. Penso che Fleming sia in realtà una persona debole perché sta in silenzio
mentre intorno a lui le cose vanno male. Pensa di governare il gioco, ma in realtà è un incapace.”
Hewlett ha apprezzato particolarmente lo stretto legame che si è formato tra gli attori. “Octavia è un vero
motorino e io sono un vero idiota con il suo personaggio, tra l’altro lei è così divertente in ogni scena che è stata una
vera sfida per me non sorridere durante le riprese.” -commenta- “Sally era di un’altra categoria, mi ferisce quasi
vederla. E poi c’è Shannon che è in grado di rendere ogni suo singolo momento sullo schermo interessante e
terrificante.”