FIGC e la debacle azzurra: via Ventura ma Tavecchio resta

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FIGC – Il calcio o meglio la Federazione Italiana Gioco Calcio e’ lo specchio dell’attuale società italiana. Il dado è tratto: chi “governa” mantiene la poltrona rimanendo al “potete” e trova un capro espiatorio nella sezione più ‘debole’ (ma non certo incolpevole) del gruppo azzurro, in questo caso il Commissario Tecnico che viene esonerato.

In poche parole Ventura a casa, anche se da disoccupato eccellente (se come sembra gli verrà confermato il l’auto stipendio), ed il presidente Tavecchio asserragliato al timone di comando di una Federazione in chiara difficoltà!
E’ necessario però esser chiari: la colpa non e’ tutta della FIGC come non e’ tutta del CT, quando una barca affonda i demeriti sono di tutti e proprio per questo va evidenziato come si stia commettendo l’errore/orrore di voler trovare un colpevole ‘unico’per giustificare un pessimo risultato.

In questo caos post disastro sportivo il più lucido e’ stato il capitano della squadra azzurra Gialuigi Buffon: “Questa e’ una disfatta sportiva ma soprattutto un grave problema sociale” e questa e’ la sintesi più lucida della mancata qualificazione dell’Italia al mondiale di Russia. Putin ci aspettava a braccia aperte ma siamo così deboli a livello internazionale che neppure i rigori o gli “aiutini” in passato concessi a nazionali meno blasonate della nostra ci sono stati concessi per spingerci verso Mosca o dintorni. “Particolare anche la scelta della FIFA di mandare ad arbitrare la sfida decisiva con la Svezia un direttore di gara di una nazionale “concorrente” per il titolo mondiale ( enle girone eliminatorio), la Spagna.

Specificato questo non ci sono scuse di sorta per quanto successo. Il gruppo azzurro si diceva compatto ma pare proprio che non lo fosse.

Conclusa l’analisi della dinamica “sportiva” resta quella politica o meglio economica. Abbiamo un campionato di serie A strapieno di stranieri e con un dislivello tra le prime 8-9 squadre e le altre imbarazzante.
Nella normalità e nella logica si dovrebbero ridurre le squadre a 16 ed agevolare chi utilizza i ragazzi del vivaio ma non e’ e non sarà così? Perché? Per denaro naturalmente. Più partite si giocano più i diritti televisivi costano e più il mondo del calcio italiano intasca denaro.

Secondo voi veramente importa a qualcuno delle gioie che la nazionale di calcio potrebbe offrire agli italiani oberati da problemi, stress, banche e politici troppo spesso interessati a difendere i propri privilegi e non quelli delle famiglie e del popolo italiano?

Le parole di Buffon sono chiare: per gli italiani niente serate di spasmodica attesa, grigliate del post partita, coesione nel tifo, gioia che li accumuna. Nulla di tutto ciò almeno per il 2018. Già perché un’Italia divisa su tutto, a partire dalle liti di condominio o dalle partite dei bambini della domenica al club, innanzi alla nazionale ha sempre ritrovato coesione, legami, grinta, voglia di festeggiare insieme, fraternamente ed ora non potrà giovarsi neppure di questa gioviale occasione. A questo va aggiunta la pessima abitudine della politica che ama sguazzare nei problemi del calcio cercando di sfruttarli a proprio vantaggio. Un esempio? In queste ore qualcuno ha avuto il coraggio di sottolineare che siamo usciti dal mondiale perché non abbiamo fatto come la Germania, dobbiamo integrare gli stranieri e concedere lo Ius Soli (per rinforzare la squadra). Neppure una parola sull’incentivare i vivai magari intervenendo economicamente: non interessa niente altro che cogliere l’occasione per perorare la propria causa e coltivare il proprio orticello: le elezioni si avvicinano!
Riuscirà la FIGC a trovare le giuste soluzioni andando oltre ai fattori economici e politici mettendo in primo piano le reali necessità del calcio italiano?

Dopo l’esonero di Ventura ed i tanti PERCHE’ rivolti a quanto accaduto gli italiani non desiderano altro che vedere COME si intende risanare una situazione divenuta ingestibile. Il calcio italiano ha una storia ricca di trofei e deve rinascere immediatamente dalle ceneri lasciate a Milano al termine dello scialbo incontro contro una Svezia tecnicamente molto più debole dei blasonati azzurri che, come recitano molti sfottò sui social invece che in Russia trascorreranno giugno e luglio a Formentera e dintorni.

R.D.




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