Seguire i dettami di Karl Popper e quindi perseguire il vero liberismo è la sola via d’uscita che ci permetterà, riunendoci in associazioni, di sconfiggere chi sta tentando di governare il Mondo attraverso la Finanza e la falsa Economia
Si agitano venti di guerra tra le attività produttive e la Pubblica Amministrazione a tutti i livelli, dal Comunale al Nazionale, passando per le Regioni. Anche se le grandi associazioni storiche delle PMI tacciono, tutte le categorie e tutti i compari delle imprese sono in uno stato di malessere che per alcuni sta sfociando in stati di agitazione. Si và dai Pubblici Esercizi della Capitale contro le regole per l’OSP che penalizzano esercenti e clienti (romani e turisti), ai rappresentanti dei Pescatori esasperati dei recepimenti delle direttive europee nel comparto per certi versi assurdi e fuori dalla realtà. La gente è colpita nelle tasche e perde anno dopo anno diritti acquisiti e certezze sia generali che per categorie di persone (giovani e pensionati ). Tra poco la guerra sarà generale e sarà una lotta che avrà come conseguenza dal suo esito, la sopravvivenza o meno della storia e tradizione dell’intrapresa in Italia, cultura che fonda le sue radici nelle peculiarità del nostro paese, terra che era patria dell’ottanta per cento delle PMI d’Europa. Ma tutto questo parte da lontano. Non è un mistero che il commercio e le piccole e medie imprese sono sotto attacco economico e legislativo da decenni con una serie di iniziative politico sociali tutte in favore di grande industria mondiale, multinazionali e finanziarie. Basta girare per le città d’Italia e d’Europa per vedere saracinesche chiuse dove prima c’era fiorente commercio. Così come i giovani per questi fatti non hanno lavoro e non possono costruirsi un futuro, mentre agli anziani stanno togliendo il presente.
Tutti sappiamo che la crisi dell’Economia, della Politica ed il disfacimento sociale di questo nuovo secolo sono situazioni indotte.
L’Umanità finirà Schiava di pochi? Quando non potremo più intraprendere e quindi sarà impossibile anche scegliersi il lavoro saremo obbligati a lavorare e consumare solo per le Multinazionali? In Karl Popper e nell’associazionismo la speranza!
L’evoluzione vera che sta caratterizzando questo inizio di secolo è l’individualismo ed il rifiuto di omologarsi non solo alle ideologie che tanto hanno inciso dal 1900 al 2000, ma anche solo ad una idea e la conseguente riunione delle persone, solo in associazioni che tutelano interessi veri e tangibili.
Se analizziamo seriamente l’attuale situazione socio /culturale dell’umanità più evoluta, quella dei paesi ricchi e tecnologici, vecchi e nuovi, possiamo dire che stiamo vivendo il tentativo del Governo del Mondo con il potere solo nelle mani di pochi. Ed anche se così era durante il periodo del grande Impero Romano, come lo era in ogni società occidentale sempre guidate solo da un gruppo ristretto di persone, questo avveniva per l’incultura delle masse, l’incapacità d’informarsi da parte del Popolo. Persino le rivoluzioni sono state dominio di pochi, basta pensare al Risorgimento Italiano e a chi erano i Carbonari.
Ma oggi, la novità rispetto alla storia dei secoli passati è che il tentativo di dominio riguarda proprio ogni angolo del nostro pianeta e che per la prima volta, questa è una pretesa e non una situazione comoda ed acclarata mentre, al contempo, oggi le masse hanno i mezzi per conoscere e quindi per deliberare della propria sorte.
Non è un segreto che l’economia è bloccata artificialmente ed impedita ad evolversi da chi, attraverso il dominio della Finanza, rimane abbarbicato alla sorta di potere che danno i soldi, così com’è fin da subito dopo che l’uomo ha abbandonato il baratto per adottare la moneta.
Va detto poi che libero mercato non vuol dire mercato selvaggio! Globalizzazione non è necessariamente delocalizzare per produrre a due euro e rivendere agli scemi europei a duemila! Adamo Smith, un altro grande economista liberista che son sicuro oggi, vedendo le risorse economico/energetiche e la tecnologia di cui attualmente disponiamo, straccerebbe i suoi dettami e fonderebbe Utopia con le sue mani, non ha mai detto che le produzioni d’eccellenza devono essere distrutte dalle multinazionali che producono robaccia per il consumismo ma che hanno i soldi delle banche del mondo a disposizione per farsi fare le leggi che vogliono e comprarsi i governi ed i burocrati che desiderano.
Il mercato non è il Vangelo. Ecco perché dico che oggi “Utopia” è possibile e che chi sta sfruttando la globalizzazione per modellare la Terra a suo piacimento, sta seguendo un piano ben preciso, studiato sicuramente anni prima e pianificato in ogni sua parte ma con qualche imprevisto che potrebbe essere determinante.
Ma davvero esiste il fantomatico “Nuovo Ordine Mondiale”?
Per rispondere a questa domanda e tacitare i denigratori dei “Complottisti”, vi faccio una semplice constatazione elencando questa serie di fatti che parte dal contributo offerto un paio d’anni fa al Sole 24 Ore da Guido Rossi, avvocato e giurista, nonché eminente attore della vita economica italiana che scriveva testualmente:
“Quella attuale è la nuova forma di feudalesimo, che sottrae la sovranità agli Stati e alle sue istituzioni: si potrà forse dire non schiave, ma ridotte spesso, con ingiustificata presunzione, a semplici esecutori di politiche economiche, monetarie e sociali, imposte non certo democraticamente dal di fuori.
Il trasferimento della sovranità dello Stato democratico al Leviatano tecnocratico della troika (composta dalla Bce, l’Fmi e le istituzioni europee dominate dall’ideologia cultural-politica tedesca, che impone punizioni e austerità agli Stati peccatori), passaggio invero che sembra obbligato per arrivare all’unica possibile soluzione di un’Europa politicamente unita e democratica, comporta quindi una revisione totale dei diritti dei cittadini e delle istituzioni democratiche, assopite nelle loro funzioni e dedite ormai solo all’esecuzione delle decisioni di gerarchie esterne e fuorvianti”.
Pare chiaro, che quando si parla di ultra-ricchi, non si sta parlando semplicemente di persone che hanno a disposizione qualche milione di dollari o euro. Si tratta di gruppi di persone con tanto denaro da poter acquistare tutti i beni e i servizi prodotti in Europa e negli Stati Uniti nel corso di un intero anno e di essere in grado di “coprire” tutti i debiti pubblici dei paesi occidentali. Parliamo di somme di danaro così imponenti, che ci è difficile anche solo concepirle.
In base a tale sistema neo-feudale, tutti gli altri abitanti del pianeta che non fanno parte di questa elite, compresi i nostri governi, diventano schiavi di costoro grazie al malefico sistema del “Debito Pubblico”.
Basta guardarsi intorno per rendersi conto di quello che sta succedendo: tutti i paesi del mondo annegano nel debito, e tutto l’ammontare del debito non fa altro che rendere gli ultra-ricchi ancora più ricchi.
Ma costoro non si accontentano di sedersi beati sulla loro oscene montagne di denaro. Essi fanno della loro ricchezza uno strumento straordinario per dominare gli affari delle nazioni. Con mirati e studiati movimenti di denaro, possono influenzare l’andamento dei titoli di stato, l’andamento della borsa e far salire o scendere il famigerato “spread”. Per non parlare poi delle agenzie di rating, le quali, con valutazioni apparentemente arbitrarie, condizionano pesantemente il flusso degli investimenti in un determinato paese.
L’elite dei Paperoni possiede praticamente ogni grande banca e ogni grande società multinazionale del pianeta.
Comunque è certo che stanno vincendo o almeno così sembrerebbe!
Sono convinto infatti che nel preciso momento che saranno “sicuri” di aver vinto e di avere tutto e tutti in pugno, sarà il momento della loro sconfitta.
Sembra un’affermazione assurda mentre vediamo gli organismi sovranazionali che dettano leggi maturate al di fuori della politica, governi che obbediscono a logiche fuori dai normali meccanismi di formazione del consenso ed i media e le forze economiche artefatte ed asservite a poteri forti finanziari che sfasciano invece di Salvaguardare le produzioni ed i mercati come per la Bolkestein che uccide ambulanti e stabilimenti balneari o obblighi assurdi come l’HACCP e la follia per i pescatori del registro del pescato con i nomi scientifici (in Latino) dei pesci presi.
Ebbene è il canto del cigno…!
E’ vero che l’Umanità, i popoli più tecnologici ed istruiti, sono in forte imbarazzo e sofferenza ma al contempo e diversamente da altre situazioni come l’attuale, singolarmente sono informati e per le categorie sono in essere ancora rappresentanze sindacali delle imprese e grazie a ciò si stanno rendendo conto di tutto quello che sta succedendo. Ecco, è proprio questa capacità di consapevolezza, questa auto coscienza che deriva dalla possibilità di conoscere che dà il web attingendo da diverse fonti a disposizione di tutti e le informazioni sulla realtà della situazione che danno le associazioni che sta minando il gioco di chi vuole riportare il mondo sotto il suo dominio.
Mi sembra di sentire le obiezioni di chi sta leggendo e pensa a tutti quelli che invece di indignarsi per la situazione non solo non lo fanno ma addirittura votano i politici che stanno al gioco, oppure quelli che non gli importa pur se hanno ben chiaro il brutto momento che i giovani soprattutto stanno vivendo a causa dell’impossibilità di ambire a realizzarsi. (Infatti le nuove generazioni non possono perseguire quei valori connaturati ed incarnati da Lavoro, Famiglia, il futuro insomma e che a questo rispondono con l’abbandono di tutti i valori e con la ricerca sfrenata del piacere fine a se stesso, fino all’abbrutimento)
Ebbene, i primi, quelli che votano chi ci “sgoverna” lo fanno per mera difesa di propri interessi o perché nello “sgovernamento” ci guadagnano, gli altri sono solo stupidi o cinici disincantati.
Nonostante costoro la Società è viva ed in grado di auto determinarsi, riunirsi in associazioni per difendere i propri interessi ma non come accadeva fino al secolo scorso e cioè al seguito di una elite consapevole ed in grado di comunicare con strumenti di comunicazione di massa per contrastare i “tiranni”, bensì creandosi individualmente una “Coscienza di massa” grazie alla comunicazione sui social del web e facendo circolare tra tutti le informazioni che possano permettere di individuare interessi comuni attorno ai quali esercitare il diritto d’associazione e con questo tutelarsi.
Karl Popper, il filosofo neo liberalista fautore di una società aperta, afferma che è tale quella che è basata sull’esercizio critico della ragione, una società che non solo è tollerante ma che stimola, all’interno e attraverso le istituzioni democratiche, la libertà dei singoli e dei gruppi, cercando la soluzione dei problemi sociali, cioè praticando continue riforme per rispondere alle esigenze che espone la società civile.
Questo non vuol dire per Popper che il democratico, proprio perché tale, debba accettare i totalitari al potere. La domanda da farsi non è per Popper “Chi deve comandare?” bensì :”Come è possibile controllare chi comanda e sostituire i governanti senza spargimento di sangue?”.
E’ questa l’impostazione di chi costruisce, perfeziona e difende le istituzioni democratiche a favore della libertà e dei diritti di ognuno e quindi di tutti. L’uguaglianza di fronte alla legge non è un fatto ma deve essere una istanza politica che riposa su una scelta morale. “La fede nella ragione, anche nella ragione degli altri, implica l’idea di imparzialità, di tolleranza, di rifiuto di ogni pretesa autoritaria”. Il tema della libertà è al centro nelle idee di Popper, il quale per questo è da considerare uno dei massimi esponenti del liberalismo e quindi della libera intrapresa solo grazie alla quale tutti possono esprimersi attraverso il lavoro, potendoselo scegliere.
“Il liberale ama la tolleranza e la libertà. Il suo amore per la tolleranza è la necessaria conseguenza della convinzione di essere uomini fallibili. Tuttavia, egli è tollerante con i tolleranti, ma intollerante con gli intolleranti. La tolleranza, al pari della libertà, non può essere illimitata, altrimenti si autodistrugge. Infatti, la tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l’attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi”.
Ed è grazie alla coscienza individuale, unitamente alle azioni dei gruppi costituiti da operatori e semplici cittadini per gli scopi comuni che, proprio quando chi sta controllando il potere sarà convinto di aver vinto su tutti, la società civile si ribellerà e farà crollare, inevitabilmente, quest’assurdo disegno di controllo del mondo.
Dario Del Buono